Capitolo 14: Sparks Fly

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Mentre Draco entrava nel suo ampio bagno e si toglieva le scarpe, fece il punto su quanto velocemente la sua vita fosse cambiata.

Due mesi fa era a New York.

Ora, si stava togliendo i vestiti mentre Hermione era nell'altra stanza del suo appartamento, a preparargli del tè e sarebbe rimasta per la notte nel suo letto. O almeno, questo era quello che sperava sarebbe accaduto.

Mentre entrava nella cavernosa doccia rivestita di marmo scuro e lasciava che l'acqua calda lenisse le sue articolazioni doloranti, non poté fare a meno di pensare che qualcuno, Merlino, Morgana, Circe, diavolo, forse il fottuto Godric Grifondoro, avesse manipolato il cosmo per fargli un tale dono.

Non l'avrebbe dato per scontato.

Più stava sotto lo spruzzo, però, più la sua mente vagava verso alcuni dei momenti più esaltanti delle ultime 36 ore.

Hermione che gli diceva di amarlo ancora.

La sensazione delle sue labbra morbide come la seta contro le sue.

I capezzoli induriti di lei che sfregavano contro il suo petto.

La deliziosa tortura del suo sedere tra le sue mani mentre si contorceva contro il suo cazzo.

Guardando in basso, vide ora lo stesso cazzo stare sull'attenti, che sgocciolava liquido preseminale solo al ricordo. Per questo, Draco girò la maniglia verso l'acqua fredda e rimase in piedi, con il respiro affannoso, per almeno dieci minuti, fino a quando il suo cazzo e le sue palle non si furono quasi ritirati all'interno del suo corpo.

Infine, uscendo dalla doccia e avvolgendo un asciugamano basso sulla vita, tornò in camera da letto, sperando un po' che Hermione fosse già lì, anche se questo avrebbe reso del tutto inutile la sua doccia fredda.

Sfortunatamente, la poteva ancora sentire smanettare in cucina, quindi indossò un paio di pantaloni larghi della tuta prima di raggiungere la zona giorno per unirsi a lei.

Era girata di spalle e stava raccogliendo una teiera, tazze e piattini, ma evidentemente poteva ancora sentirlo arrivare.

"Cosa credi che significhi esattamente 'riposo a letto', Malfoy?"

Si girò verso di lui, pronta a castigarlo ulteriormente, ma i suoi occhi si spalancarono immediatamente, fissandosi sui tatuaggi che gli coprivano il petto e l'avambraccio sinistro.

Con le mani che tremavano leggermente, posò le tazze da tè sul bancone mentre i suoi occhi si posavano su di lui.

Lui sorrise. "Vedi qualcosa che ti piace, Granger?"

In silenzio, si avvicinò a lui, con lo sguardo che coglieva sempre più dettagli dei tatuaggi man mano che si avvicinava.

Inclinò la testa e allungò una mano verso il suo petto. "Posso?"

Molto meno arrogante con lei così vicina, lui annuì in silenzio.

Delicatamente, molto delicatamente, Hermione lasciò scorrere le dita sui dettagli della coda del drago sul pettorale sinistro, avvicinandosi sempre di più alla sua spalla, apparentemente ipnotizzata dai colori e dalle forme che formavano le scaglie e le ali del corpo del drago.

Senza mai staccare la mano, girò intorno alla sua sagoma fino a trovarsi dietro di lui, vedendo ora il paesaggio e il sole nascente da cui il drago aveva spiccato il volo, coprendogli la scapola.

Fece un passo indietro di fronte a lui e spostò la mano lungo il braccio, afferrandolo delicatamente prima di sollevarlo e ruotarlo per vedere i tricipiti e l'avambraccio. Sorrise in segno di comprensione, mentre con le dita dell'altra mano tracciava i contorni della macchia di fiori di narciso e poi scendeva verso la linea di rune.

Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora