Capitolo 18: Soon You'll Get Better

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Notes:

Draco POV :)


Marzo 1998

Ti prego fa che sia un incubo. No. Ti prego, fa' che sia morto. Che questo sia il tormento che devo sopportare all'inferno.

Draco stava pregando nella sua testa, ancora e ancora. Qualsiasi cosa che potesse significare che la scena di fronte a lui non si stesse svolgendo realmente.

Perché se fosse stata reale, allora il peggior incubo di Draco si stava avverando.

Era rimasto rintanato nella sua stanza, rannicchiato in un angolo buio dell'armadio ad occludere fino a perdere quasi i sensi, quando aveva sentito la voce di sua madre che lo chiamava. Scese le scale inciampando, senza curarsi del fatto che non si era fatto la doccia o la barba da almeno tre giorni e che il vestito che indossava era oltremodo sgualcito e sporco.

Questo non era il momento in cui di solito veniva chiamato per la sua tortura quotidiana, ma continuò comunque ad occludere per prepararsi.

Ma anche attraverso la nebbia della sua mente, notò l'orrore sul volto di sua madre che lo aspettava in fondo alle scale. C'era qualcosa che non andava. Qualcosa era ancora più sbagliato del solito.

Quando Draco raggiunse il pianerottolo, Narcissa estrasse di scatto il braccio e le sue dita si strinsero come una morsa attorno al suo avambraccio, con le unghie che gli mordevano la pelle. L'intensità del suo sguardo lo convinse a ritirare l'occlusione.

Poteva solo vedere suo padre, Bellatrix e quelli che sembravano essere alcuni luridi ladri oltre le porte aperte del Salotto.

Draco aprì la bocca per chiedere cosa c'era che non andava, ma la richiuse quando il volto di sua madre si fissò in una linea dura e lei diede il più piccolo cenno con la testa.

"Draco, mio drago, Bellatrix e tuo padre hanno richiesto la tua assistenza. Fenrir ha catturato alcuni giovani ragazzi che hanno osato usare il nome del Signore Oscuro, e lui...lui e tua zia, credono possa essere Harry Potter e i suoi due amici."

Lo stomaco di Draco cadde sul pavimento. Il suo volto probabilmente tradì la paura, perché Narcissa gli strinse di nuovo il braccio e si spostò leggermente, impedendo a chiunque nel Salotto di vederlo.

"Ascoltami, Draco. Abbiamo bisogno che tu li guardi, e ci dica se si tratti realmente di Harry Potter, Ronald Weasley, e H-Hermione Granger. Se dovessero essere loro, chiameremo il Signore Oscuro. Quindi, dobbiamo esserne assolutamente certi. Non possiamo chiamare il Signore Oscuro senza una prova valida. Capisci?"

Draco non riusciva a respirare. Non pensava di potersi muovere. Si limitò a fissarla, senza battere ciglio.

Narcissa portò l'altra mano a sfiorargli la guancia. "Non avere paura, amore mio. Dovrai semplicemente guardarli e dirci si o no. Puoi essere forte per me, per le persone che ami?"

Le sue ultime parole furono appena superiori a un sussurro, ma il suo significato era chiaro. Draco stava per avere l'opportunità di salvare la vita di Hermione, non poteva rovinare tutto per l'incapacità di controllare le proprie emozioni.

Facendo un respiro profondo e modellando i suoi lineamenti nella più sicura nonchalance possibile, Draco allungò la mano, strinse il braccio di sua madre e annuì.

"Si, madre. Capisco."

Draco cercò di resistere. Occluse il più possibile senza che Lucius o Bellatrix se ne accorgessero prima di fare un respiro profondo e di entrare nella stanza.

Lo schiaffo delle sue scarpe contro il pavimento di pietra sembrò riverberarsi in tutto il suo corpo.

Entrò, scrutando la scena. Suo padre, Bellatrix e Greyback erano tutti in piedi davanti ai prigionieri, e Bellatrix sembrava ancora più pazza del solito. Parlava da sola di un caveau, di una spada, di ladri...

Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora