Capitolo 12: Champagne Problems

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6° ANNO

Hermione non era sicura di cosa la spingesse a farlo, ma qualcosa nel suo intimo le diceva che doveva trovare Harry.

La sua ossessione per Draco stava diventando ogni giorno più disperata e, dato lo stato mentale di Draco, era terrorizzata da ciò che sarebbe potuto accadere se i due fossero venuti alle mani.

Hermione sapeva che Draco era stato incaricato di fare qualcosa a Hogwarts da Voldemort in persona, ma si era rifiutato di dirle di cosa si trattasse. In realtà si era rifiutato di dirle qualsiasi cosa. Da quando erano tornati al castello all'inizio del trimestre, Draco l'aveva allontanata.

Il suo umore aveva oscillato selvaggiamente tra l'ignorarla completamente e il cercarla nei momenti di disperazione per implorare il suo perdono.

Dopo l'ultima volta che lei gli aveva chiesto di farsi aiutare, di dirlo a Silente, di dirlo a lei, lui si era finalmente lasciato sfuggire le terribili minacce che Voldemort gli aveva fatto in caso di fallimento: Narcissa sarebbe stata uccisa. Ma non rapidamente. Prima sarebbe stata torturata e passata tra i Mangiamorte, e Draco sarebbe stato costretto a guardare.

Ripensarci fece rivoltare lo stomaco di Hermione. Aveva capito perfettamente perché Draco stava andando fino in fondo, perché era così spaventato e perché non voleva rischiare che Voldemort scoprisse che aveva confessato la verità a qualcuno. Se una minaccia simile fosse stata fatta ai genitori di Hermione, anche lei avrebbe fatto di tutto per salvarli.

Hermione salì la scalinata principale e si diresse a sinistra, dove aveva visto Harry svoltare pochi istanti prima, e mentre si avvicinava al corridoio vuoto cominciò a sentirlo. L'inconfondibile fragore delle maledizioni lanciate in una stanza.

All'improvviso, Mirtilla Malcontenta apparve attraverso il muro, scendendo lungo il corridoio e tornando verso la parte principale del castello.

"L'ha ucciso! L'ha ucciso!". Le sue urla trafissero Hermione come un pugnale e lei cominciò a correre.

In pochi secondi aprì la porta del bagno dei ragazzi e si trovò di fronte a una scena da incubo.

Le maledizioni erano cessate, gli unici suoni provenivano dall'acqua corrente che usciva dai tubi rotti e dal respiro pesante di Harry. Era in piedi vicino alla porta, rivolto verso il centro della stanza, con la bacchetta tenuta al fianco.

"Harry, cos'è successo? Cosa..."

Hermione si avvicinò a Harry, aggirandolo per vedere meglio la stanza, e si lasciò sfuggire un urlo strozzato.

Draco era sdraiato sul pavimento, con i respiri che uscivano in rantoli superficiali, mentre il sangue rosso vivo gli colava dal petto.

Hermione corse in avanti e si mise in ginocchio davanti a Draco, scostandogli la camicia per vedere gli enormi tagli che si estendevano a zig-zag dalla spalla fino alla vita.

Senza esitare, Hermione tirò fuori la bacchetta e cominciò a cercare di curare le ferite, solo per scoprire rapidamente che, non appena smetteva di lanciare l'incantesimo, si riaprivano di nuovo.

"Che maledizione hai usato, Harry? Cosa l'ha colpito?". La voce di Hermione era frenetica, mentre teneva gli occhi sul petto di Draco, eseguendo continuamente gli incantesimi di guarigione per cercare di fermare la perdita di sangue.

"HARRY!"

"Io... io non... non volevo... non so cosa ho fatto, Hermione". La voce di Harry era un sussurro sforzato e disperato.

"Fermati, Hermione. Lasciami andare... non ne vale la pena. Voglio farla finita". Le parole erano così silenziose, così piene di stanchezza, che era sicura che Harry non le avesse sentite sopra il rumore dell'acqua corrente.

Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora