Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANO

Epilogo 3: Long Live

Il braccio di Hermione scattò per afferrare la testiera del letto, l'altro scavò nelle lenzuola mentre emetteva un gemito disperato.

"Ecco, amore. Dammelo". Draco ansimava da dietro di lei, una mano le afferrava saldamente il fianco mentre l'altra serpeggiava intorno a lei, con le dita che aggiungevano la quantità perfetta di pressione al suo clitoride.

Non importava quanti anni fossero passati, non si sarebbe mai stancata di questo, dell'incastro perfetto di lui dentro di lei, dei lampi di piacere che le esplodevano nel corpo quando si muovevano insieme.

In quel momento, Draco fece scattare i fianchi, con forza, colpendo il punto più profondo di lei che la fece urlare e stringere intorno a lui.

Entrambi gemettero, le sensazioni che riecheggiavano tra i loro corpi. Uno degli effetti più sorprendenti del loro legame d'anima era stata la capacità di sentire il piacere fisico dell'altro mentre facevano sesso, un aspetto del legame che altre coppie legate avevano convenientemente omesso nelle loro descrizioni a ricercatori e archivisti.

"Ecco qua". Draco lasciò cadere la mano dal fianco di lei al letto, sostenendosi mentre si chinava sulla schiena di lei per avvicinarle le labbra all'orecchio, mentre spingeva profondamente, colpendo quel punto ancora e ancora e ancora. "Fammi sentire, Hermione. Quei suoni che emetti. Cazzo, adoro quei suoni che fai. Mi fai impazzire".

Hermione aveva perso da tempo la capacità di formulare parole, i suoi mugolii lamentosi aumentavano di secondo in secondo.

Il calore formicolante cominciò a pulsare e a crescere dal suo cuore; era proprio al limite.

Draco voltò la testa verso l'orecchio di lei, il suo fiato caldo le soffiava sul viso. "Vieni per me, Hermione. Proprio... ora!"

Sollecitò la richiesta con la spinta più forte che avesse mai ricevuto, e lei fu impotente a negargliela. L'orgasmo le esplose dentro mentre crollava contro il letto, e Draco la seguì immediatamente con un urlo strozzato.

Rimasero così, con il peso di Draco che premeva Hermione sul materasso, per qualche istante, mentre entrambi riprendevano fiato, prima che lui si staccasse da lei e usasse le braccia per girare Hermione in modo che potesse sistemarsi nell'incavo del suo braccio.

Draco le posò un morbido bacio sulla fronte. "Allora, questo ti ha aiutato ad alleviare l'ansia per oggi?".

Hermione ridacchiò. "Beh, visto che al momento sono incapace di muovere anche solo un muscolo, suppongo di sì".

Draco canticchiò in risposta, con le dita che disegnavano pigre trame sulla pelle dell'avambraccio di lei.

Rimasero in silenzio per un momento prima che Hermione rivelasse in un sussurro: "Sta cominciando a sembrare molto reale adesso. Comprare le loro cose, prendere le loro bacchette! Saranno sull'Espresso tra pochi giorni...".

Draco la strinse al petto muscoloso. "Lo so, amore. Ma sapevamo che sarebbe successo, e loro sanno cosa aspettarsi. Andremo a trovarli tutte le volte che vorremo, e avranno l'un l'altro! E tutti gli altri loro amici. Staranno benissimo".

Il cuore di Hermione si strinse. "Questo lo so, davvero. È solo che... Leo è così gentile, Draco. Non sopporto l'idea che i bambini lo prendano in giro". Tirò su con il naso, il pensiero la opprimeva.

"Hermione". Draco si voltò per affrontarla direttamente. "Pensi davvero che Lyra permetterà mai a qualcuno di prendere in giro Leo?". Alzò un sopracciglio in segno di sfida.

Era vero, anche se Leo e Lyra avevano molto in comune - l'amore per i libri e l'apprendimento, l'astronomia e il Quidditch, tanto per cominciare - la personalità di Leo era molto più tranquilla e riservata, mentre Lyra non aveva mai paura di dire quello che pensava o di affrontare chi riteneva lo meritasse. In un episodio particolare, Hermione e Draco avevano dovuto eseguire più di una dozzina di incantesimi di modifica della memoria quando, all'età di sette anni, Lyra aveva deciso di opporsi al bambino della sua scuola elementare che tirava le treccine alle bambine durante la ricreazione, facendo levitare tutte le palle del cortile e lanciandogliele addosso una per una.