what happens?

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Le ore giornaliere passarono in fretta.
Ero andata a scuola perfettamente in orario e vidi Marshall di rado poichè quel giorno non avevamo corsi insieme.

Mi ero sentita piuttosto vuota senza di lui e per placare quel vuoto  mangiai ogni schifezza che mi passò davanti,persino quelle a cui ero intollerante.

Una volta finiti i corsi tornai a casa e dopo un lungo pisolino mi preparai per andare al party.

Passarono delle ore interminabili per la scelta del vestito da indossare e dopo infiniti consigli da parte di Ashley optai per qualcosa di sgravato.

Volevo che non mi togliesse gli occhi di dosso,che mi notasse in mezzo alla folla e che si inchinasse al mio cospetto come un religioso fa con il suo dio.

Indossai un vestito aderente molto scollato davanti e aperto nella schiena.

Era incredibilmente corto ma la cosa non mi dispiaceva poiché mostrava perfettamente tutte le mie curve

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Era incredibilmente corto ma la cosa non mi dispiaceva poiché mostrava perfettamente tutte le mie curve.

Non indossai stivali esagerati o scarpe con il tacco poichè se mi fossi ubriacata non avrei avuto voglia di andare in giro con le scarpe in mano,quindi scelsi di indossare un paio di sandali in argento che si legavano su per la caviglia.

Non persi tempo e insieme alla mia coinquilina mi diressi a scuola.

Erano le 23:30 ed eravamo in ritardo perciò corremmo come delle pazze per paura di non trovare parcheggio.

Ashley mi fece scendere e andò a parcheggiare chissà in quale angolo deserto della strada e io mi incamminai presso l'entrata.

L'università si divideva in due lati,nel primo lato i ragazzi popolari,i professori e tutte le persone più normali al mondo,dall'altro lato vi erano una marea di otaku in cosplay di ogni tipo.

Ero sicura di aver visto persino un ragazzo travestito da super mario versione tubista quarantenne con dei mutandoni a cuori e un paio di baffi finti.

Risi alla vista di quel costume,ma avevo un pensiero fisso.
Marshall.

Lo cercai ovunque con lo sguardo e intanto mi buttai nella mischia.

Avevo perso Ashley almeno 15 volte ma a farmi compagnia vi erano tante,ma tante bottiglie piene di alcolici molto potenti.

Mi furono offerti svariati drink che accettai volentieri e non reggendo bene l'alcol mi sentii brilla già al secondo bicchiere,arrivando al quinto vedevo tutto girare e non riuscivo a reggermi in piedi.

La musica stava iniziando a darmi fastidio così decisi di andare fuori a cercare Ashley e prendere una boccata d'aria ma vidi ciò che cercavo da tutta la serata.

James.

Lui era lì,in tutta la sua bellezza,appoggiato al muro con una sigaretta in bocca.

Non sapevo fumasse ma la mia vista era molto annebbiata e lui tremendamente affascinante quindi non ci feci caso.
Era a petto nudo e indossava un pantalone blu a mo di carabiniere,con delle manette e una pistola finta attaccate ai lati e al capo portava un cappello che lo faceva sembrare un maresciallo.

Lo raggiunsi in fretta e furia inciampando più volte sui miei stessi passi e sembrò divertito guardandomi.
<<ciaaao!>>
urlai senza accorgermene.
<<Amiria,sei ubriaca?>>
mi chiese sistemando la spallina che mi era appena scivolata.
<<io?no?perché me lo dici?>>
non ero in grado neppure di parlare
Quasi gli caddi addosso ma mi aggrappai immediatamente alle sue solide spalle nude e quel contatto sembrò provocargli un'ondata di calore.

Mi sentivo tremendamente a disagio mostrandomi a lui in quelle condizioni e non osavo pensare a come mi sarei sentita il giorno dopo,ricordando tutte le figuracce fatte.

Qualcosa nel suo sguardo sembrò cambiare,era diventato incredibilmente serio e questa cosa mi turbava.

<<devo andare>>

Mi disse schietto per poi velocizzare il passo e girare dritto in un vicolo.
perchè faceva così?non si accorgeva che ci rimanevo male?non capiva che mi faceva soffrire?

Pensai di aver sbagliato qualcosa,forse il modo in cui mi ero posta a lui,ma dopo una lunga riflessione arrivai a una conclusione.

Io non avevo sbagliato nulla,non ero stata maleducata,non avevo usato un linguaggio inopportuno e dunque il SUO comportamento era stato sbagliato.

Decisi di seguirlo dopo qualche minuto e proseguii presso la via che aveva percorso lui precedentemente.

Eccolo.

Era immerso nel buio,seduto a gambe aperte nel gradino maggiore di una piccola chiesa,era tutto solo e in bocca aveva un'altra sigaretta.

Sembrava..triste?

<<james..>>
sussurrai per non spaventarlo,avvicinandomi a lui.

<<cosa c'è?>>
gli chiesi piano accomodandomi accanto a lui e togliendo la sigaretta dalle sue labbra per poi gettarla a terra.

<<nulla..>>
disse lui guardando il vuoto davanti a sè.
quello non era un "niente".

Che la telefonata di ieri e il suo comportamento fossero collegati?
<<ei,puoi dirmelo ok?non sono una di quelle che vanno in giro a raccontare i problemi degli al->>

Non riuscii a finire la frase che la sua voce,colma di amarezza mi fermo impetuosa.

<<AMIRIA,NON CAPISCI QUANTO MI VIENE DIFFICILE FARE IL BRAVO PROFESSORE CON TE?!SEMBRI CIECA!!TU SEI..SEI->>

non mi sembrava il caso di farlo continuare,i suoi occhi avevano parlato per lui fino ad allora e sapevo perfettamente ciò che voleva dirmi,così poggiai il mio dito tra le sue labbra per farlo stare zitto.

<<shh>>

sussurrai.

Mi guardò per qualche secondo e poi sentii le sue mani scivolare sui miei fianchi ben delineati,stringendoli e scaldandoli.

<<james..>>
sussurrai.
<<shh>>
stavolta fù lui a zittirmi.

Improvvisamente sentii qualcosa di caldo premere sulle mie labbra morbide ancora aromatizzate al gusto di frutta dei drink bevuti precedentemente.

Non sapevo se fosse solo un'effetto dell'alcol ma ero sicura che James mi avesse appena..baciata?

Era sbagliato.

Tutto quello che stava succedendo era sbagliato.

Lui avrebbe perso il lavoro e io la reputazione.

Iniziai già a sentire le voci di corridoio se quella voce sarebbe girata:
"si è fatta il prof"
"che schifo,le piacciono i trentenni"
"che pedofilo!sta con una sua alunna!"

basta,non riuscivo a pensare che potessere accadere davvero,quella situazione doveva finire.

Sebbene sapessi di provare qualcosa per lui,sebbene il contatto tra le nostre labbra mi piacesse moltissimo,sebbene lo amassi.

Non era favorevole per nessuno di noi.

Così mi scostai leggermente
<<James,noi..>>
feci una lunga pausa.
<<è complicato,sei il mio professore,sai cosa si dirà in giro?>>
dissi affossando la mia testa nell'incavo del suo collo,mentre la preoccupazione mi lacerava l'anima.

<<ei,non preoccuparti non si saprà nulla..e poi non posso continuare a fingere>>
a quelle parole sospirai.

Aveva perfettamente ragione,non potevamo continuare a fingere,ma avrei avuto da ridire sulla prima parte del suo discorso.

"non si saprà nulla"
invece no,lo avrebbero saputo tutti.

Se dovevamo continuare dovevamo essere bravi,dovevamo fingere bene,come due attori.

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