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aumentai il passo verso l'uscita di quella casa infernale che stava diventando piano piano il posto che più odiavo al mondo.
Quello che era successo là dentro,tra noi sarebbe finita e Agnese sicuramente lo avrebbe denunciato.
E quella era tutta colpa mia.
Come avevo potuto essere così stupida?come ero potuta tornare?come avevo fatto ad essere così incosciente?..
Corsi verso casa mia,non avevo più sentito o visto Ashley da quella sera e sarebbe stata sicuramente in pensiero per me.
Questa volta però non c'era james a darmi un passaggio in auto o i suoi figli a raccogliere il mio corpo nel pieno della sincope,dovevo tornare a casa a piedi,da sola.
Addosso avevo ancora i vestiti di Agnese e mi facevo schifo da sola stando nelle sue vesti,non avrei mai voluto essere neanche lontanamente simile a quella troia.
Dopo una passeggiata interminabile verso casa mia arrivai nella stradina di casa e con mia sorpresa vidi ashley e liner accoccolati sull'uscio di casa.
Ero sicura di averlo visto a casa sua qualche minuto prima ma non feci domande riguardo a come fosse arrivato fin lì così in fretta per non destare sospetti.
Alla mia vista gli occhi della mia coinquilina si sgranarono:
<<AMIRIA?!>>
urlò venendomi in contro
<<ei!>>
la salutai ancora distrutta per ciò accaduto prima.
La mia voce era gioiosa,ma la mia espressione diceva tutt'altro.
Avrei preferito di gran lunga tornare a casa di James,baciarlo e chiedergli scusa perchè la colpa in fondo era anche mia.
E invece ero tornata a casa,impossibilitata di parlare e ribadire a mia discolpa poichè l'uomo che amavo rischiava provvedimenti piuttosto seri per un comportamento considerato errato.
Ma perchè era sbagliato?l'unica colpa che avevamo era quella di amarci,e fino a prova contraria l'amore avrebbe dovuto allontanare ogni male.
<<DOVE SEI STATA????NON SAI QUANTO MI HAI FATTO PREOCCUPARE!SE NON FOSSI TORNATA ENTRO LE 14 AVREI DENUNCIATO LA TUA SCOMPARSA!!!>>
<<Ashley scusami,io..>>
lottai con l'istinto di mentire ancora una volta,ma se lo avessi fatto liner avrebbe detto il contrario smascherandomi completamente,quindi una volta per tutte,dissi la verità.
<<io ero a casa del prof Marshall..>>
avevo l'aria completamente sospetta,sembravo una bambina che confessava di aver rubato una bambola alla sua migliore amica,ma almeno non avevo mentito.
<<a casa del prof Marshall?!perchè??>>
mi chiese lei alzando di tonalità la sua voce,era visibilmente sorpesa.
<<io..ero caduta così liner e suo fratello mi hanno portata a casa loro>>
dissi con tono spaesato guardando altrove.
Liner era ancora sull'uscio della porta,questa volta in piedi,con le braccia conserte e appoggiato al muro accanto la porta.
Ci guardava con aria sospetta mentre ascoltava i nostri discorsi,che fosse anche lui a conoscenza di ciò che c'era tra me e suo padre?
<<Oh..grande!sono felice che sei qui adesso, sarei implosa se non fossi tornata più>>
rispose lei dandomi un abbraccio veloce,non era affatto un'amante di baci e coccole per cui quel gesto mi stupì particolarmente.
Ma ricambiai intensificando l'abbraccio,mi serviva proprio che lei mi stesse accanto,ero totalmente distrutta.
Quando liner sarebbe andato via le avrei detto tutto,forse il mio peso sarebbe stato svuotato parlandone con qualcuno di affidabile.
Sarebbe stata l'unica persona a cui lo avrei detto volontariamente,forse sarebbe stata in grado di darmi consigli utili.
Passò all'incirca un quarto d'ora e durante quell'arco di tempo conobbi un po' meglio liner,era molto simpatico e dava proprio la golden retriever vibe,ma non riuscivo a smettere di pensare.
Lui non sapeva o fingeva di non sapere?
Passare del tempo con loro fù molto divertente ma per fortuna,o per sfortuna,Liner andò via con la scusante di dover andare a mangiare.
Era arrivato il momento di confessare tutto,di spogliarmi di quella menzogna che mi affogava in un mare di bugie e finzioni.
<<Ashley,devo parlarti>>
dissi giocando con gli anelli che portavo alle dita.
<<dimmi ami>>
rispose lei mentre si avviava all'interno della casa.
Entrammo e ci sedemmo del divano.
Feci una lunga pausa prima di parlare così da trovare le parole giuste ma poi mi feci guidare dall'unica arma che mi era rimasta:la sincerità.
<<ashley,dovevo dirtelo molto prima e mi dispiace di aver trovato il coraggio di confessare solo adesso,ma->>
<<stai con liner,vero?,sembrava che vi conosceste già,amiria non fa nulla se ti piace,ancora non c'è nulla di serio tra noi e poi->>
<<sto con marshall.>>
dissi secca.
Ashley rimase paralizzata a quelle parole,sembrava non poter credere a ciò che avevo appena detto.
<<cosa?..>>
<<sì,ti prego non dirlo a nessuno le cose sono già abbastanza complicate>>
<<AMIRIA MA SONO FELICISSIMA!!onestamente credevo che stessi con liner ed ero piuttosto preoccupata MA STAI CON LA STAR DEL MOMENTO COSA VUOI DI PIÙ!>>
<<Ashley non è così semplice ok?visto da fuori sembra bello ma non lo è..intendo,è il mio professore di giurisprudenza..>>
<<OH CAZZO AVEVO TRALASCIATO QUESTO DETTAGLIO>>
<<ecco>>
<<vabbe ami tranquilla basta che non lo scopre nessuno,sennò->>
<<lo sanno già due persone oltre te>>
<<cosa?come hanno fatto a scoprirlo?!>>
<<tommy non lo so,sua moglie ci ha visti..>>
<<SUA MOGLIE VI HA VISTI?!?>>
<<sì,non stavamo facendo nulla di male ma in qualche modo lo ha capito>>
<<oh cazzo>>
<<lo so>>
<<vabbe amica non pensarci adesso,va a cambiarti quei vestiti sono così costosi che mi fa strano vederteli indossare>>
<<va bene>>
andai a cambiarmi e misi addosso una maglia oversize e dei pantaloncini sportivi grigi molto corti,non sarei dovuta andare da nessuna parte ed era meglio stare comodi in quelle situazioni.
Mi addormentai sul divano poco dopo,mentre ashley preparava qualcosa per pranzo,lo stress accumulato mi aveva fatto venire la sonnolenza.
I miei sogni inesistenti furono interrotti da un bussare alla porta.
Chi poteva mai essere alle 2,orario in cui solitamente tutti pranzano?
<<vado io>>
comunicai ad Ashley impegnata ad impiattare,con voce ancora assonnata.
Mi diressi verso la porta.
James?
Cosa ci faceva qui?non aveva paura che qualcuno vedesse?
aprii la porta lentamente stropicciandomi gli occhi per assicurarmi che quella non fosse una visione da stress.
<<ei,non mi aspettavo di veder->>
Mi mise un dito sulle labbra per farmi stare zitta,poi prese ad accarezzare con il pollice freddo e la sua seconda mano scivolò sul mio fianco che occupò con tutto il palmo.
<<james..c'è ashley>>
<<e allora?>>
sussurrò a un centimetro dalle mie labbra senza distaccare il suo sguardo dal mio.
<<Amiria?chi è?>>
Urlò la mia amica dalla cucina.
Sapeva già tutto quello che stava succedendo tra me e quello che vedeva come "prof" ma non poteva vederci così vicini o le avrebbe fatto impressione.
<<ehm->>
Provai a farfugliare qualcosa.
James mi lasciò un bacio sotto l'orecchio mentre con la mano mi accarezzò la guancia. <<il postino>>
urlai con voce rotta.
Quello che mi stava facendo mi metteva incredibilmente in difficoltà,non riuscivo neppure a formulare una frase senza balbettare quando era troppo vicino a me,non mi sarei mai abituata a noi.
<<do davvero l'aria di un postino?>>
sussurrò al mio orecchio con voce roca.
<<un po'>>
dissi ridacchiando.
<<hai un buon profumo>>
affermò annusando leggermente una ciocca dei miei capelli
<<è lo shampoo di tua figlia credo>>
confessai facendolo sorridere
<<meglio della candeggina almeno>>
disse stringendomi a sè.
Come biasimarlo.
<<le ho detto la verità Ami>>
<<quale verità James?ormai sa tutto>>
<<le ho detto che non lo abbiamo ancora fatto>>
era stupido o cosa?la situazione era terribilmente seria e rischiava di perdere il lavoro e la reputazione,come riusciva a mantenere un tono scherzoso?
e poi perchè aveva detto "ancora",sarebbe mai successo?
<<cosa?>>
chiesi io ancora un po' scioccata.
<<lei aveva detto:"ti fai mio marito",quindi le ho specificato che non è così,perchè non lo abbiamo ancora fatto>>
rispose coinciso lasciandomi qualche bacio sul collo.
<<io l'ho detto ad ashley perchè ero distrutta,scusa..>>
<<ma tranquilla,spero che sia in grado di mantenere un segreto almeno..>>
<<sì,lei non avrebbe a chi dirlo>>.
Continuammo a baciarci contro il muro nascosti dalla vista della mia coinquilina per paura di farci vedere in quelle condizioni.
Mi persi nel suo respiro sulla mia pelle e nelle sue mani qua e là,ma fummo interrotti dalla voce di Ashley stavolta più vicina di prima.
<<oh. mio. dio.>>
La sua voce mi paralizzò.
Sapeva tutto,ma non mi sentivo ancora pronta a farle vedere una dimostrazione pratica di limone tra prof e alunna.
<<oh..>>
disse James sorpreso staccandosi dal mio corpo esile e alzò lo sguardo verso la bionda davanti a noi.
<<Ei!>>
Dissi con le guance rosse per l'imbarazzo.
<<non era il postino,come vedi>>
continuai,a disagio,abbozzando un sorriso impacciato.
<<che coglioni,almeno entrate che sta venendo a piovere>>
rispose lei ridendo.
La seguimmo dentro casa,intanto come previsto da Ashley scoppiò un temporale.
Mangiammo tutti e tre insieme e poi ci misimo sul divano a scegliere il film da guardare.
Mi dispiaceva per Ashley che doveva fare la terza in comodo ma sembrava trovarsi bene con noi e la cosa non poteva farmi che piacere.
Dopo qualche minuto passato a decidere il film optammo per un horror e scelsimo the conjuring,uno dei miei film preferiti.
Mi alzai per spegnere la luce ma il telefono di Ashley squillò,era un messaggio di liner che gli diceva:"ho casa libera fino alle 19,vieni?"
<<ragazzi emergenza ragazzo,vado a casa di un mio amico,divertitevi!>>
Enfatizzò sulla parola amico per farci capire forte e chiaro che il ragazzo di cui parlava era tutto tranne che un semplice amico.
Poi andò via così velocemente che dovettimo realizzare cosa era appena successo.
Eravamo rimasti soli,io e lui,a guardare un film con luci spente.
Non sapevo come comportarmi,ero terribilmente ansiosa all'idea di stare tutta sola con lui,ero una verginella del cazzo e lui era decisamente più sfrontato di me,inoltre era più grande e aveva quindi più esperienze di me.
Spensi quindi la luce e mi avviai verso il divano,dove james mi aspettava seduto con le gambe conserte,cosa che faceva risaltare ancora di più i suoi addominali che si gonfiavano a ogni respiro sotto la leggera maglia in cotone molto aderente che indossava.
Mi sedetti sul divano posizionandomi accanto a lui:<<starta tu il film che io non ci arrivo>>
dissi,mentre prendevo una coperta dal puff accanto a me e la stendevo comprendo i nostri corpi vicini.
Egli si allungò per premere il pulsante di avvio,il film iniziò.
Passarono una ventina di minuti e durante quell'arco di tempo riuscii a prendere confidenza con la nostra vicinanza,sembrava non stranirmi più e non avevo più ansia di stare da sola con lui.
La nostra posizione era ben questionabile,lui era seduto con le gambe aperte e lo sguardo fisso sullo schermo che proiettava immagini raccapriccianti,mentre io avevo la testa sulle sue gambe e mi beavo delle sue carezze sui miei capelli e della sua mano sul mio fianco destro.
Sebbene la nostra situazione potesse sembrare qualcosa di volgare dall'esterno per via della differenza di età e del fatto che lui fosse il mio professore di giurisprudenza,ma non avevo mai provato niente di più puro e intenso.
Sentivo che le nostre anime fossero legate già da prima che ci conoscessimo,quando varcò per la prima volta l'entrata della mia classe ricordo di aver fatto pensieri odiosi su di lui.
Non sopportavo il fatto che fosse al posto di Smith,ma chi lo avrebbe mai detto che sarebbe andata così?
Noi due a guardare un film,tranquilli come una vera coppia.
Ma cosa eravamo?
Non ci eravamo mai posti questa domanda poichè introdurre quel discorso non sarebbe stato facile,ma sarebbe stato giusto affrontarlo,adesso che le cose non andavano come dovevano andare,adesso che la situazione si faceva più complicata e rischiavamo di non rivederci più.
Adesso che sua moglie lo sapeva,e anche tommy.
Era arrivato il momento di parlarne.

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