somebody is watching me

4 0 0
                                    

Camminai lentamente verso la porta,se non gli avessi detto quello che avevo fatto sarebbe stato ancora peggio,dovevo svuotarmi di quel peso gigante che mi schiacciava.
Incrociai ancora i suoi occhi,volevo aprire la porta e lasciarlo solo nella mia stanza ma non riuscivo,una forza padroneggiava su di me,mi spingeva a confessare.
Il senso di colpa continuava a lacerarmi internamente,le lacrime iniziarono a rigare il mio viso lasciando evidenti segni di dolore immenso.
<<james..>>
dissi voltandomi per non fargli vedere lo stato in cui mi trovavo.
Ma lui non si era mai lasciato sfuggire nessun dettaglio e si accorse immediatamente che qualcosa non andava,così si alzò dirigendosi verso di me.
<<piccola perchè piangi?>>
disse senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi queruli,facevo fatica a guardarlo senza provare tormento.
Ben presto mi ritrovai tra le sue braccia a piangere,mentre le sue carezze non facevano altro che ricordarmi quanto ero stata stronza a farmi baciare da mike.
<<james,mike mi ha..>>
provai a spiegare ma le lacrime erano più forti e impetuose delle parole che uscivano spezzate e a stento dalle mie labbra carnose.
<<cos'ha fatto?>>
rispose impaziente mentre si distaccava dal mio corpo scosso sedendosi sul bordo del letto così da darmi più spazio per spiegare.
<<lui mi ha baciata,james>>
mormorai,lasciando che il silenzio riempisse la stanza.
Attesi per quasi 5 minuti una risposta da parte sua,avevo sbagliato a dirglielo?
avrei dovuto aspettare ancora un po'?
Durante quella sospensione le paranoie diventarono più numerose di prima,non sapevo che reazione aspettarmi ma avrei accettato qualsiasi risposta poichè aveva tutte le ragioni per odiarmi e per non volermi vedere mai più.
Lo avevo messo nei casini molte volte facendogli rischiare il matrimonio e il lavoro e porgendo in pericolo tutta la sua vita per mantenere una bugia protetta,ma nonostante ciò non aveva funzionato ed eravamo stati fortunati del fatto che le persone a conoscenza del nostro segreto avevano deciso di risparmiarci la denuncia rimanendo zitti.
E dopo tutto il rischio e i sacrifici che avevamo fatto pur di non rovinarci la vita,avevo mandato tutto a puttane baciando un ragazzino conosciuto qualche pomeriggio prima.
Dopo minuti lunghi secoli la risposta di James arrivò,diretta,fredda e spaventosamente difficile.
<<amiria tu sei sicura di amarmi?>>
<<sì james,ne sono sicura,non avevo mai provato nulla di lontanamente simile per qualcuno e sai,ora che provo questo sentimento ho molta paura>>
spiegai con voce tremante,le parole che avevo pronunciato erano così sincere che mi intimorirono,cosa era successo alla vecchia amiria chiusa in un guscio che non riesce a comporre una frase senza sbagliare il 99% dei sostantivi?
<<di cosa?>>
Rispose lui con voce profonda mentre lentamente si alzava dal letto e camminava verso di me esplorando con gli occhi ogni centimetro del mio corpo.
<<ho paura di quello che sento e voglio scappare da tutto,dai problemi,da agnese e mike,da tommy,e da te..>>
Confessai guardando in baso,sembravo un agnellino spaesato,lontano dal gregge e inseguito dal lupo.
<<da me?>>
I nostri corpi erano abbastanza vicini da farmi sentire in trappola,il suo corpo padroneggiava sul mio e per via del poco spazio tra noi la mia schiena sfiorò il muro gelido alle mie spalle facendomi sussultare.
<<da te>>
sussurrai tremante dinnanzi alla sua presenza inevitabile e ai suoi scuri occhi truci mentre provavo a distogliere lo sguardo.
Mi intimidiva terribilmente,ogni volta che si comportava in quel modo una parte di me voleva scappare ma un'altra parte invece voleva abbandonarsi a lui per spegnere il fuoco che le si accendeva dentro.
<<Amiria baciami>>
disse con tono tagliente.
Le sue braccia toniche si aggrapparono ai due lati del muro tenendomi in gabbia e costringendomi a doverlo affrontare.
La canottiera bianca che indossava rendeva la situazione estremamente calda,sembrava che ci trovassimo nel pieno della canìcola sebbene quelli fossero mesi freschi e non potei fare altro che bloccarmi a guardarlo,impossibilitata di ogni gesto e movimento brusco.
<<james->>
<<baciami come se fossi appena uscito di galera,come se fosse l'ultima cosa che faresti prima di morire o come se fosse l'unica cosa che potresti fare per vivere.
Ma baciami perchè vuoi farlo davvero,perchè mi ami e perchè provi anche tu quello che provo io,non perchè ti sto dicendo di farlo,o perchè non hai altra scelta>>
<<io->>
<<oppure preferisci che sia il tuo amichetto a baciarti>>
era troppo.
Mi gettai immediatamente su di lui stringendo i suoi capelli e assaporando quelle labbra che tanto mi erano mancate.
Avevamo il mondo contro e sapevamo benissimo che quello che facevamo era sbagliato,ma ci amavamo anche per quello.
Perchè sapevamo che era una sfida,che nonostante ci fossero 300 persone contrarie a noi,potevamo contare l'uno sull'altro poichè il sentimento che provavamo era superiore a ogni opinione contrastante.
Mia mamma diceva sempre che "chi si somiglia si piglia, ma gli opposti si attraggono"
Io e James eravamo completamente opposti.
Io appena 18 anni,lui ben 30,io dai capelli d'oro,lui bensì moro,io con gli occhi verdi,lui con gli occhi scuri,io bassa e minuta,lui alto e aitante.
Mi persi in quel dolce osculo,continuando ad affondare con leggerezza le mie dita gelide tra i suoi capelli ormai totalmente scompigliati,mentre le sue mani si spostavano dai miei fianchi a sotto il mio top scollato.
<<ti amo>>
disse tra un bacio e l'altro e non potei fare altro che confermare la teoria del fatto che fossi davvero innamorata di lui.
Come avevo potuto anche solo dubitare di questo dopo aver passato qualche ora con un povero ragazzo conosciuto da poco?
Sebbene non conoscessi James da anni,sapevo bene come era fatto e ciò che provavo per lui era sicuramente più vero di ciò che al contrario provava per lui sua moglie.
<<ti amo anche io>>
sussurrai al suo orecchio per poi lasciargli un bacio sul collo e provocando in lui una reazione tale da spingermi ancora un po' contro il muro e affondare le sue labbra nell'incavo del mio collo,facendomi venire la pelle d'oca.
Era incredibile come quell'uomo riuscisse a tirare fuori una parte di me che neppure io stessa riconoscevo.
Era capace di farmi cambiare personalità a seconda del momento e ci completavamo sempre alla perfezione.
Quando lui si mostrava troppo tranquillo ero io quella a ragionare e dirigere la barca,quando la situazione si faceva troppo pericolosa e non avevo voglia di continuare era lui a tirarmi su il morale e tranquillizzarmi come sapeva ben fare.
Passamo ancora qualche minuto in quella posizione,beandoci ognuno dei sospiri dell'altro ma senza andare oltre,quando il gioco si stava facendo più spinto fortunatamente Ashley comparve alla porta riportandoci alla realtà.
<<ragazzi..io..ehm..ciao!>>
Farfugliò tra un balbettio e l'altro,per poi chiudersi la porta alle spalle e fuggire.
Ci staccammo a malapena con le labbra gonfie e rosse.
<<mi sa che ci ha visti di nuovo>>
dissi per rompere il ghiaccio dopo che la situazione si fece più imbarazzante,abbozzando una risatina.
<<mi sa di si>>
rispose james ridendo di gusto mentre si buttava sul letto e mi faceva cenno di raggiungerlo.
Mi gettai a peso morto accanto a lui lasciando che circondasse la mia vita con un braccio.
<<come facciamo james?>>
domandai preoccupata,sapeva bene a cosa mi riferivo ma non tardò a rispondermi con la solita domanda retorica che si è soliti a porre quando non si sa come rispondere.
<<per che cosa?>>
<<lo sai bene,è tutto così complicato.>>
<<amiria->>
<<lo sanno mike,Agnese,tutti quelli della festa compresi i tuoi figli,ma soprattutto tommy>>
<<ah,quel coglione?>>
<<sì james,quel coglione,lo stesso coglione che se volesse potrebbe rovinarci la vita>>
<<tranquilla piccola a quello ci ha pensato il tuo amichetto>>
<<non è divertente!poi mike è un bravo ragazzo,mi ha pure chiesto scusa per quello che ha fatto>>
<<ha chiesto scusa ma non può fare granché per rimediare,a meno che non sia un vampiro come damon salvatore e non decida di soggiogare tutti gli ubriaconi che erano alla festa quando è stato sventolato all'aria il segreto che potrebbe rovinarci in 2 secondi>>
<<io non posso lasciarti>>
<<nemmeno io>>
<<dobbiamo continuare a vederci di nascosto,ma non dobbiamo farci scoprire james,se qualcuno dovesse vederci non faremmo altro che confermare ciò che è stato annunciato>>
<<io se vuoi metto la tuta>>
<<quale tuta?>>
<<batman?>>
<<non ho capito>>
<<non capisci un cazzo>>
<<JAMES!>>
<<NON HAI MAI VISTO BATMAN AMIRIA?!?!?>>
<<no.>>
<<fuori da questa casa>>
<<è casa mia>>
<<no>>
<<sì?>>
<<no?>>
<<vabbe va>>
Incrociai le braccia e lo guardai con la coda dell'occhio per esprimere una finta rabbia che lo fece scoppiare a ridere.
Passammo le ore distesi su quel letto a sparare cazzate e ridere come dei bambini,era il mio posto felice.
Dove l'ansia scompare e la pace regna,dove ritorna quella bambina con i capelli biondi che correva in bicicletta con suo padre e moriva dalle risate.
Solo in quel momento mi resi conto che sebbene in precedenza avessi avuto svariate esperienze,nessuno era mai riuscito a farmi sentire come mi faceva sentire james,lui era diverso,era un uomo,non un semplice ragazzino che per farsi bello fuma e rutta in faccia alle ragazze credendo di fare colpo.
Ma non era nemmeno come gli altri uomini,era incredibilmente attraente e sebbene la sua stazza dicesse tutt'altro,al suo interno vi era ancora un ventenne con voglia di andare a ballare e passare bei momenti con la sua fidanzata.
Improvvisamente il mio telefono nella tasca posteriore del mio jeans squillò facendomi vibrare il sedere e facendo ridere james di gusto.
Mi ricomposi per prenderlo,era un numero sconosciuto,che fosse un altro di quei call center?
Premetti il pulsante per rispondere alla chiamata e mi rimisi accanto a james che prese immediatamente a baciarmi il collo e disegnare cerchi immaginari attorno al mio ombelico per rendere più complicata la conversazione tra me e il mittente di quella chiamata anonima.
<<pronto?>>
dissi passata una decina di secondi in silenzio,mi sembrava di star vivendo un dejavù.
<<pronto??>>
ripetei alterata.
I baci che james continuava a lasciarmi non aiutavano affatto ma non volevo assolutamente dirgli di smetterla.
<<amiria>>
sussurrò una voce modificata dall'altra parte del telefono facendomi venire un brivido.
Sembrava una scena di scream.
<<scusi,chi è lei?>>
<<amiria>>
replicò l'ignoto,sembrava fosse formattato al PC e che avesse nel suo vocabolario quell'unica parola.
Ebbi l'istinto di chiudere immediatamente ma qualcosa mi diceva che quella chiamata fosse particolarmente importante.
<<posso sapere con chi parlo!?>>
sbottai,per poi calmarmi immediatamente quando i baci di James diventarono più caldi.
<<faresti bene a rimettere a posto la tua camera,c'è un reggiseno a terra>>
Disse criptico quel ""robot"",cosa che mi fece gelare il sangue.
Vagai con lo sguardo per verificare se le sue parole fossero vere e il mio cuore perse un battito quando esattamente davanti alla finestra vi era un reggiseno rosso in pizzo gettato per terra.
Mi vedeva?
Chi era?
Dove cazzo si trovava e perchè mi stava spiando?
<<SE NON MI DICI CHI SEI CHIAMO LA POLIZIA!>>
<<oppure dovrei chiamarla io?il prof marshall dovrebbe mettere via quel reggiseno,forse è opera sua se è lì a terra.>>
tu tu tu
rimasi paralizzata.
<<amiria che succede?chi era?>>
Mi chiese james preoccupato mentre si staccava da me.
<<james..>>
<<chi era?>>
<<non lo so..lui..o lei..credo che ci veda..>>
<<cosa?!in che senso?>>
<<james credo che qualcuno ci stia spiando..>>
James si guardò attorno e mi avvolse a se provando a calmarmi.
Erano ormai le 6:30 del pomeriggio,non avevo pranzato e sebbene fino a pochi minuti prima avessi un certo languorino adesso tutto quello che volevo fare era prendere un fucile e sparare all'aria sperando di colpire lo stalker che si nascondeva lì intorno.
Fuori era buio e non si vedeva nulla,come avrei fatto a dormire tranquilla sapendo che fuori da quella finestra vi era qualcuno che mi osservava?
Come avrei fatto a vivere in modo normale,andare a scuola,mangiare,FARE LA DOCCIA,sapendo che un maniaco (o maniaca) si nascondeva da qualche parte con un binocolo o un cannocchiale?
Non avevo molti vicini poichè l'appartamentino in cui vivevo con Ashley si nascondeva in fondo a una strada torbida e l'unica persona che abitava più vicina a noi era una signora sui 60 anni che viveva sommersa dai gatti.
<<james ho paura,questa storia si sta spingendo troppo oltre,perchè arrivare a questo?perchè spiarmi?>>
dissi appoggiando la testa sul suo petto e nascondendomi tra le sue braccia,unico posto in cui mi sentivo al sicuro.
<<non lo so piccolina,ci sono persone molto cattive e frustrate che non hanno di meglio da fare e si mettono a spiare le ragazzine innocenti,non hai nessuna colpa>>
Rispose particolarmente calmo accarezzandomi i capelli.
<<james..puoi dormire qua stanotte?Ashley sicuramente dorme da Liner e sarò sola tutta la notte>>
chiesi ancora tremante per quella telefonata.
Si poteva arrivare a quel punto?
cosa avevamo fatto di male?
Le chiamate anonime,le minacce,Agnese che provava a darmi fuoco..era troppo.
<<ma certo,però domani c'è scuola ti ricordo>>
Mi ricordò,chi pensava più alla scuola?
<<cazzo è vero non ho studiato niente>>
urlai facendolo ridacchiare.
<<forse dovrei metterti un impreparazione,sai?>>
disse sfidandomi,mi aveva appena fatto ripensare al fatto che fosse il mio professore di giurisprudenza.
<<fallo e ti lascio>>
risposi divertita.
<<oh no!>>
Esclamò comportandosi in modo affemminato,facendomi ridere rumorosamente.
Era riuscito a fare scomparire le mie preoccupazioni ancora una volta e gli ero grata per quello,mi faceva stare bene e riusciva a ricordarmi che nel mondo ci fossero anche cose belle anche quando tutto sembrava andare a puttane.
Lui era una cosa bella in un mondo che andava a puttane.

the favorite studentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora