it all fell down

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quella storia stava andando fin troppo oltre,sua moglie voleva uccidermi e un coglione coi brufoli mi minacciava.
Non sapevo neppure che emozione provare,quel momento era così bello, non volevo interromperlo,ma avevamo bisogno di parlare,dovevamo trovare una soluzione perché evidentemente far finta di niente non funzionava,era come se stare lontani fosse semplicemente impossibile,ogni volta che provavamo a distaccarci accadeva qualcosa che non faceva altro che rafforzare ancora di più il nostro rapporto.
Forse erano tutte delle coincidenze o semplicemente non potevamo stare lontani,ma mi ero stancata di fingere che tra noi non ci fosse niente ed essere minacciata da sua moglie.
<<James>> dissi una volta ricomposta  allontanando la mia testa dalle sue gambe per quanto stranamente mi trovassi a mio agio in quella posizione.
<<che c’è?>>
<<dobbiamo parlare>>
<<di cosa?>>
<<di Agnese e di noi due>>
<<e perché?>>
Quel “perché” mi suonava in modo strano,aveva visto ciò che era successo, che razza di domanda era? non si poteva di certo dire che era tutto rosa e fiori,lui rischiava una denuncia e di perdere tutto ma sembrava che non gli importasse.
<<che significa "perché" ?non hai visto quello che è successo?>>
<<si infatti stiamo organizzando il divorzio, era da un po’ che ci pensavo ma ora ho la conferma>>
Stava per divorziare, ed era anche colpa mia, ha rinunciato a tutto, sembrava che non sapesse neanche di cosa stava parlando,non poteva vivere in motel per tutta la vita,non avrebbe più trovato lavoro se l’avesse denunciato, dovevo farlo tornare in se prima che facesse qualcosa di stupido,da quando ci frequentavamo sembrava essere un altra persona,non era più il Marshall che   mi accoglieva a stento ogni giorno con qualcosa di nuovo per cui lamentarsi, era come se "professor Marshall", l’uomo narcisista ed egocentrico che conoscevo e "James" l’uomo che amavo,fossero due persone totalmente diverse.
<<James cazzo>>
mi alzai e lo guardai con un misto di paura e rabbia, nel suo sguardo potevo vedere stupore, di certo non si aspettava una reazione simile da parte mia e forse ripensandoci nemmeno io mi sarei mai aspettata di reagire così
<<non puoi mandare a fanculo la tua vita, lei potrebbe denunciarci dovresti ricordarle che la ami invece di farla incazzare più di quanto già lo sia. Cazzo non capisci che se vuole quella ci rovina?>>
aggiunsi, non volevo che si rovinasse per me, me la stavo prendendo con lui anche se lo stava facendo per il mio bene.
<<chi ha mai detto che la amo?>> rispose serio,mettendosi in piedi davanti a me,con quell'azione realizzai che fosse  molto più alto e forte di me e che se avesse voluto mi avrebbe ridotta nelle stesse condizioni dell’uomo che mi stava violentando tempo fa,ma non avevo paura perché sapevo che non l’avrebbe fatto, non a me.
<<credi che sia recuperabile il mio matrimonio?sappi che non è così,e poi non sto mandando a puttane la mia vita,anzi,la sto migliorando non voglio avere più a che fare con quella donna,lei è l’unica cosa che mi sta rovinando la vita. Ricorda che sono molto più grande di te Amiria,so cosa fare>>
aggiunse, per un attimo rividi Marshall, lui odiava Agnese, ma doveva pur sempre stare attento.
Il tono con cui mi aveva risposto mi aveva turbata.
"sono molto più grande di te,Amiria,so cosa fare."
<<e se ti denunciasse? perderesti tutto>> dissi con gli occhi lucidi
<<non perderò tutto a me basti tu>>
<<e i tuoi figli?>>
<<avrò modo di vederli>>
<<e la casa?>>
<<ho il motel in affitto>>
<<e->>
non ebbi modo di finire la frase perché le sua mano serrò completamente la mia bocca.
<<smettila di preoccuparti>>disse.
Mi guardò attentamente come solo lui sapeva fare,poi mi spinse più vicino a lui e spostò la mano che prima era sulle mie labbra sui miei fianchi.
Scoppiai in lacrime e lo abbracciai mentre le mie lacrime bagnavano la sua maglietta e la sua mano giocava con i miei capelli,poi sussurrò:
<<andrà tutto bene>>
allontanai il viso dal suo petto,ormai umido delle mie lacrime e lo guardai.
<<devo continuare a vivere come se fossi un tuo segreto?>>
<<per adesso è meglio di si,ami,ma sei il mio segreto preferito>>
Mi allontanai da lui,con le mani fra i capelli e le lacrime che lasciavano una netta impronta sul mio viso,avevo tanta paura.
<<no io non posso!>>
urlai guardandolo
<<ci ho già provato e ho fallito,non posso rischiare di nuovo,non riesco a fingere,Tommy avrà probabilmente parlato con tutti i suoi amici del cazzo di noi,e Agnese ti denuncerà!>> aggiunsi. Rimase a guardarmi in silenzio, abbassai lo sguardo, quei secondi sembravano ore, si sedette sul divano con la testa in mezzo alle mani, mi sedetti affianco a lui quando il suo telefono si illuminò, era una notifica di istagram
“Tommy_72 ti ha menzionato in un post”
perché tommy vorrebbe taggare James in un post di istagram? ci guardammo confusi e finalmente James prese il telefono e aprì la notifica, sgranai gli occhi alla vista de post in questione.
Era una nostra foto la notte della serata in maschera, ritraeva noi nel momento del bacio.
Nella descrizione c’era scritto “il prof @it.marshall92 con la nostra troia preferita @amira_anderson” le nostre vite erano ufficialmente finite. ora tutti lo sapevano, James fece segno di aprire i commenti ma esitò, non potevo crederci.
Era ufficialmente finita, ed era anche colpa mia,sentii il cuore andare in mille pezzi,le mie lacrime si fecero più pesanti.
<<amiria mi dispiace>> mormorò james
<<NO IO TE L’AVEVO DETTO!>>
<<amiria calmati ora>>
<<NO VAFFANCULO!>>urlai mettendomi in piedi, corsi verso l’uscita non sapevo nemmeno cosa stavo facendo o dove stessi andando,aprii la porta e corsi via esattamente come l’ultima volta, ma sta volta il suo braccio mi riprese
<<calmati>> disse James e per un attimo il mio cuore sembrò riacquisire i battiti persi.
Tirai un sospiro e mi misi la mano in faccia.
<<vieni>> mi abbracciò e poi mi fece rientrare in casa senza allontanare mai il suo braccio dalla mia spalla,era come la prima volta che mi accompagnò a casa ma le emozioni non erano le stesse.

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