here we go again

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<<io ti anniento amiria>> disse james, mi prese poi in braccio e mi catapultò giù dal letto, lo guardai come una bambina che stava per essere presa a ciabattate dalla madre solo che al posto di una donna arrabbiata c’era un uomo alto 190cm e con due muscoli molto evidenti.
Una volta a terra mi iniziò a fare il solletico scatenando la mia soave risata,così capovolsi la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui e solleticandogli i fianchi.
Eravamo per terra,io su di lui e l'unico suono della nostra risata.
Nè i suoi figli,nè sua moglie erano a casa per cui non ci preoccupammo neppure di essere troppo rumorosi.
Ci sdraiammo abbracciati per terra , c’era un silenzio tombale ma amavo quel momento, mi era mancato cosi tanto e il calore del suo corpo era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Mi accoccolai tra le sue braccia,il pavimento freddo mi sfiorava la schiena scoperta facendomi venire qualche brivido,finché la sua voce ruppe il silenzio
<<e il tuo amico?>> disse,mi faceva ridere il modo in cui storpiava la voce ogni volta che si riferiva a mike, quella domanda tuttavia mi spiazzò; cosa provavo per mike? era un bel ragazzo nonostante facesse schifo in storia, aveva baciato due persone in una sera e mi aveva lasciata sola come un cane insieme a degli alcolici.
<<ti piacerà sapere che ha baciato due persone sta sera tra le quali io non ci sono>> dissi
<<io non lo farei mai>>> rispose
<<disse l’uomo con una moglie e tre figli>> risposi, a quella frase mi arrivò un colpetto sul braccio, mi voltai a guardalo e rividi il suo volto sorridente, quanto era bello il suo sorriso.
<<ti piacerà sapere che fra quelle due persone c’era tuo figlio christoper>> aggiunsi con aria di sfida
<<chris? me l’aspettavo sinceramente>>
<<ma che buon padre supporta suo figlio>>
<<modestamente sono l’uomo perfetto>>
scoppiammo a ridere entrambi, ma quel bel momento fu interrotto del telefono di james che squillò.
<<scusa ami>> si alzò e rispose, mormorò alcune parole come “si” “capisco” “va bene” e concluse con “arrivo”.
<<chi era?>> chiesi incuriosita, lo sguardo di james divenne preoccupato, il suo bel sorriso svanì lasciando spazio ad un aria di preoccupazione
<<agnese>>
<<che vuole>>
<<vuole parlarmi, mi ha detto di vederci domani al bar qua vicino>>
<<perché ti chiama a quest’ora?>>
<<sai potrebbe anche chiedersi perché io stia rispondendo>>
effettivamente aveva ragione,il giorno seguente sarebbe dovuto andare a lavoro e io a scuola.
Io e james uscimmo dalla stanza e tornammo al piano inferiore dove dopo una serata intera ebbi la sorpresa di rivedere mike con christoper alle spalle,stavano entrando dal cancello e non appena ci notarono in fondo alla stradina affrettarono il passo.
Mike lanciò uno sguardo preoccupato a chris e poi si rivolse a me provando a evitare il mio sguardo.
<<amiria>> disse non appena mi raggiunse e io non potei fare altro che fermarlo prima di una strana giustificazione.
Non avrei permesso che si fosse giustificato per una cosa del tutto innocua,certamente lì per lì non era stato molto piacevole,ma era la sua vita ed era libero di viverla come più gli piaceva.
<<mike sei libero di baciare chiunque non siamo in una relazione>>affermai convincendo non solo lui ma anche me stessa.
<<e solo che…>>
<<che?>>
<non lo so…baciare chris mi è piaciuto e…>>
<<mike va bene,tranquillo>>
<<grazie ami>> disse sorridendo
<<prego mike>> risposi mostrando una strana dolcezza.
Il moro si voltò e raggiunse nuovamente chris così tornai da james,
<<che voleva?>> chiese james con tono passivo aggressivo.
<<credo che preferisca tuo figlio>> affermai ridacchiando e sedendomi sul bordo del comodo letto.
<<mh, l’importante è che ti stia lontano>>
<<geloso?>>
<<non sono geloso>>
<<sicuramente>>.
io e james rimasimo in camera fino alle 6 del mattino e quando iniziammo a mostrare di avere un po' di sonno, ci resimo conto di che ore fossero e realizzamo che era ormai troppo tardi per dormire.
Decisi perciò di andare a casa per indossare dei vestiti degni del contesto scolastico per poi andare a scuola.
Diedi un bacio veloce a James e corsi via per non fare tardi.
Arrivai a casa fortunatamente senza alcun problema,Ashley dormiva ancora così cercai di non fare troppo chiasso,mi struccai e mi misi una felpa nera e un jeans strappato,poi presi il caricabatterie e misi il telefono a caricare nel tempo rimanente.
Decisi successivamente di andare a mettere un po' di correttore sulle occhiaie per non sembrare uno zombie,ma venni immediatamente tempestatata di messaggi.
Tornai in camera,dove avevo lasciato il cellulare e controllai le notifiche:lo stalker mi aveva scritto di nuovo.
Mi salì un brivido lungo la schiena e mi bloccai a fissare l’icona di quel messaggio, decisi di aprire la chat e vidi l’ennesima foto di me e james, eravamo noi in piscina alla festa mentre ci baciavamo, avrei dovuto realizzare che baciarlo in pubblico era una pessima idea , james aveva ragione, dovevamo continuare a recitare e non lo avevamo fatto. Ma una cosa era certa: lo stalker era alla festa,quindi non era agnese, questo era un sollievo ma ciò non toglieva il fatto che poteva essere chiunque, di sicuro non era il tipo nudo, poteva essere ovunque,dove non me lo aspettavo,dove poteva avere una visuale precisa di cosa stessi facendo.
Al pensiero di sapere che qualcuno mi avesse osservata per tutta la sera mi salì un conato di vomito,per cui decisi di non dargli conto e andare a scuola, ashely dopo una ventina di minuti si era alzata ed era andata a lezione ma io scelsi di fare due passi prima dei corsi per schiarire la mente.
Mi incamminai verso un bar per prendere un caffè visto che l’avevamo finito e ne avevo disperatamente bisogno, appena fuori dal bar mi paralizzai alla vista di james e agnese insieme che parlavano, non volevo farmi notare quindi cambiai strada, tirai dritto e andai da starbucks dove presi un cappuccino grande, pagai e mi gustai i miei 4,50€ di cappuccino e mal di testa, mi sedetti nei gradini di una chiesa e iniziai a bere.
Sembravo una scappata dal manicomio ma non mi interessava, non volevo altri pensieri.
La mia “”pace”” durò poco poiché vidi una figura vestita completamente di nero che si preoccupava di nascondersi mentre tentava di farmi delle foto con il suo telefono.

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