she's crazy but she's mine

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even if she makes mistakes,even if she has everyone against her, I will defend her forever, because having her around is all I need.
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corsi con molta energia sebbene fossi completamente a digiuno da due giorni e provai a raggiungere casa mia nonostante si trovasse nell'emisfero opposto rispetto al posto in cui mi trovavo.
Superai velocemente quella tetra foresta e la mia mente riprodusse le immagini della sera prima,la mia caduta,i figli di james,la macchina,come il replay di un film.
Se non avessi dato ascolto a quei ragazzi tutto questo non sarebbe mai accaduto,avrei dovuto continuare ad insistere risultando antipatica così almeno mi avrebbero lasciata lì a perdere sangue piuttosto che salvarmi dai lupi portandomi nella tana del leone.
Tutto sarebbe stato migliore di trovarmi in quella situazione,le cose si facevano sempre più complicate ed ero sicura che  tra me e James non sarebbe potuta continuare ancora per molto.
Il mio pensiero era fisso:se solo Agnese avesse scoperto di noi due adesso James sarebbe probabilmente dietro le sbarre.
Non avevo mai capito quella legge,se lui non fosse stato il mio professore potevamo tranquillamente essere una coppia felice come tutte le altre,tenerci la mano in pubblico,sapere di stare bene e poterlo mostrare anche agli altri.
Condividere la nostra felicità.
Ma erano solo fantasie irrealizzabili.
Mi fermai a un bar lì vicino,addosso avevo ancora la maglia di James ma essendo molto presto non c'era nessuno in giro a vedermi in quello stato.
Pregai ogni santo perchè fossi arrivata a casa più in fretta possibile e utilizzai i 2€ che custodivo all'interno della cover del mio telefono per comprare un panino al salame e mettere su un po' di energia,utile per correre più velocemente.
Continuai a percorrere la via verso casa mia,Ashley avrebbe chiamato una squadra di forza per cercarmi se non fossi tornata sana e salva e a quel punto avrei dovuto spiegarle cosa avevo combinato,partendo dal perchè avevo addosso una maglia del professore.
Lei non sapeva di noi ma ben presto lo avrebbe saputo.
Una mercedes mi raggiunse e notando con la coda dell'occhio chi ci fosse alla guida persi un battito.
<<James?>>
<<sali in macchina,ti accompagno>>
<<non c'è bisogno tranquillo>>
<<sali>>
in effetti sarebbe stato decisamente più comodo e meno imbarazzante andare in macchina piuttosto che andare in giro con una maglia dei green day che mi copriva a malapena il culo.
<<grazie>>
gli dissi.
<<cosa è successo?perchè non sei rimasta e soprattutto perchè sei bagnata e puzzi di ospedale?>>
<<james non c'è bisogno che te lo dica>>
avevo ancora i capelli umidi e la maglia zuppa incollata al corpo,inoltre odoravo di candeggina ed ero perfettamente sgamabile.
<<si invece,odori di spirito amiria,volevi darti fuoco in mia assenza e a casa mia per caso?>>
<<no James,ma la tua amata moglie ci avrebbe pensato al posto mio se non fossi scappata subito>>
frenò la macchina facendomi sussultare,sembrava incredibilmente arrabbiato.
<<cosa ha fatto lei?>>
<<james non ha fatto niente,ciò che ti sto dicendo è che se non fossi andat->>
<<COSA TI HA FATTO?>>
rimasi paralizzata e sgranai gli occhi,mi sarei aspettata di tutto ma non una reazione del genere.
<<ei,non è successo nulla che mi abbia ferita,solo..sono sicura che mi avrebbe fatto del male se non fossi andata via,ma ho capito la situazione e sono scappata,scusa se non mi sono cambiata ero di fretta>>
provai a calmarlo e stranamente il suo sguardo si addolcì diventando più protettivo che arrabbiato.
<<non devi scusarti per queste cose,ma ho bisogno che tu mi spieghi cosa sia successo>>
<<no,ti arrabbieresti e ho paura di ciò che potresti fare>>
<<ma cosa vuoi che faccia Ami,non farei del male a una mosca>>
rimasi in silenzio,che cazzata.
<<ne sei sicuro james?ricordi il ragazzo che mi stava stuprando?>>
<<ops>>
<<ecco>>
mise le mani sulle mie cosce e mi guardò dritta negli occhi.
<<dimmi cosa è successo>>
non riuscii a resistere al suo sguardo e confessai una volta per tutte.
<<Agnese mi ha svegliata buttandomi a terra alle 5 di questa mattina e mi ha detto che dovevo andare via.
Così sono andata a mettere le scarpe ma quando sono entrata nel rispostiglio mi ha spinta contro un armadietto e una bottiglia di candeggina mi si è rovesciata addosso,per questo puzzo di medicinale,ah e poi mi ha detto anche che se avrebbe avuto un accendino mi avrebbe già dato fuoco.>>
Dissi senza prendere aria.
James mi guardava sconvolto,come biasimarlo?solo una psicopatica poteva aver fatto una cosa del genere.
Avevo la metà dei suoi anni,perchè trattarmi in quel modo?si sentiva per caso..in competizione con me?
<<io la ammazzo>>
<<James non dire così!è tua moglie e l'hai amata almeno una volta!>>
<<sì,una volta. Prima che diventasse una pazza gelosa e che rendesse il nostro matrimonio una relazione tossica>>
<<sicuro di non provare più niente per lei?insomma,vivete insieme,non puoi ignorarla a vita.>>
<<per lei provo solo disgusto e quasi  quasi compassione. Una malata come lei va ignorata,forse le serve davvero un sostegno morale. Riguardo l'ignorarla ho dei seri dubbi,non voglio fare finta che non sia successo nulla,ho intenzione di affrontare il discorso con lei.>>
<<ne sei sicuro?non voglio che ti ferisca ancora,potrei impazzire al solo pensiero di lei che ti urli contro>>
<<che amore che sei>>
mi rubò un bacio stringendo la presa della sua mano nella mia coscia e sebbene conoscessi già il sapore delle sue labbra quella mossa mi prese alla sprovvista facendomi risultare terribilmente impacciata.
Ci staccammo e non potei fare a meno di sorridergli e guardarlo da sotto le lunghe ciglia ammirando il suo fascino.
Quell'uomo era letteralmente un dio greco,non riuscivo a pensare che fosse il mio professore e che tra poco sarei stata costretta a comportarmi come se non lo conoscessi.
<<che ore sono?>>
sussurrai con le guance ancora rosse per prima.
James guardò il rolex che portava al polso e spalancò gli occhi.
<<MERDA,SONO GIÀ LE 8:30>>
fantastico,eravamo in ritardo.
Il tempo con lui scorreva troppo velocemente,ecco perchè si dice che quando si sta bene  le ore volano.
<<entriamo a seconda ora o non ci andiamo proprio?>>
<<facciamo che per oggi saltiamo>>
biascicò baciandomi nuovamente,quella volta con più passione e foga.
sebbene quella sensazione fosse dannatamente bella,dovetti staccarmi per dire qualcosa di importante.
<<mh,james->>
provai a parlare ma non me lo permise mettendomi una mano nella bocca,mentre con l'altra mano accarezzava il mio fianco destro.
Non lo avevo mai visto in quello stato.
Tolse il palmo dalla mia bocca e prese a stringere ancora la mia coscia ma questa volta più in alto di prima.
A quel punto ebbi la possibilità di parlare.
<<james,secondo me dobbiamo andare a parlare con Agnese,starà sicuramente sospettando che tra noi c'è qualcosa ed è pericoloso,sono preoccupata.>>
<<perchè non è così?>>
sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire.
<<c-cosa?>>
non mi sarei mai abituata a quella vicinanza tra i nostri corpi e ogni volta finivo per comportarmi come una bambina che arrossisce per tutto.
<<che tra noi c'è qualcosa>>
era così sicuro di sè che le sue parole mi intimidirono lasciandomi spiazzata e senza parole per rispondere.
<<sì,ma lei non deve saperlo..>>
provai a spiegargli per farlo ragionare.
Eravamo esattamente come la solita coppia tanto stereotipata nei libri:il menefreghista e la paranoica.
<<non lo scopre amiria,adesso non pensarci>>
continuò a baciarmi il collo provocandomi una serie di brividi,ma se non fossi stata io a farlo ritornare in sè allora mi sarei abbandonata alla tentazione e saremmo finiti nei casini.
Dovevamo andare a parlare con Agnese,dirle che tra noi non ci fosse nulla o per lo meno farglielo capire,ma soprattutto provare in qualche modo a farle dimenticare della mia esistenza,poichè sapere che anche lei poteva metterci i bastoni tra le ruote rendeva le cose più complicate di quanto già lo fossero.
E il respiro affannato di James sulla mia pelle insieme alle sue labbra sulle mie clavicole non aiutavano affatto.
<<james dobbiamo andare a parlarle,sul serio,non oso nemmeno immaginare cosa possa fare se dovesse scoprire di noi.>>
a quelle parole sembrò risvegliarsi la piccola parte ragionevole nel suo cervello e si scostò dal mio corpo con il respiro ancora ansimante.
<<okay andiamo,se proprio dobbiamo.>>
ruotò gli occhi,cosa che mi fece ridere.
Sembrava la me bambina quando mia  mamma mi trovava in giardino a raccogliere lumache e farle sfidare in corse campestri e mi diceva di posare immediatamente quelle povere creature.
Dunque James mise nuovamente in moto la sua auto e tornò indietro assecondando la mia idea.
Sapevamo entrambi che era la cosa giusta da fare e ci saremmo impegnati a sembrare credibili,avremmo recitato ancora una volta la nostra parte come due attori.
Il tragitto non fù particolarmente lungo ma durante quel breve viaggio parlammo del discorso che avremmo fatto una volta arrivati.
Avremmo iniziato semplicemente con una domanda:"perchè ti sei comportata in quel modo?" e da lì,sapendo che lei avrebbe risposto dicendo che sospettava di noi due,avremmo spiegato che non c'era assolutamente nulla e che un uomo di 30 anni non si sarebbe mai messo con una ragazza giovane come me.
Facevamo ridere,non credevamo nemmeno noi alle nostre parole,ma dovevamo sembrare seri.
Arrivammo all'interno della casa in fretta e furia e la trovammo abbandonata a sé stessa,seduta sul tavolo con una canna in bocca e un bicchiere colmo di vino accanto a lei.
Aveva perso la testa per caso?
La reazione di James fù legittima,prese immediatamente la canna dalla sua bocca e la spense sul bancone della cucina.
<<Agnese che stai facendo di preciso?e dove hai preso quella roba?>>
chiese lui scioccato.
Ci saremmo aspettati qualsiasi cosa:di vederla con un AK47 in mano o di trovare la casa in fiamme,ma non quella reazione.
<<perchè lei è ancora qui!?>>
<<ci tenevamo a chiederti una cosa>>
<<ora c'è anche un "voi"?>>
<<cosa?>>
<<nulla.>>
io e james ci guardammo,cosa intendeva con quella frase?continuammo dunque il nostro discorso ignorando le sue parole scollegate tra esse.
<<perchè hai reagito in quel modo?>>
<<perchè è una puttanella,l'ho vista a scuola sculettare come le troie e poi aveva addosso la maglia della band che più odio al mondo.>>
<<cosa sono io?>>
a quel punto risposi.
Sentivo di stare per perdere la pazienza ma provai a resistere all'impulso di ucciderla davanti a james.
<<una cagna.>>
restai in silenzio per qualche secondo e poi la rabbia ebbe la meglio su di me.
In quel mutismo generale il suono dello schiaffo che le tirai in volto riecheggiò come una bomba alle 3 di notte.
Le stampai 5 dita rosse nella guancia e non me ne pentivo,che James la prendesse bene o meno.
Mi aveva insultata,mi aveva fatta piangere,mi aveva quasi dato fuoco e adesso toccava a me farle capire quanto mi facesse schifo vederla gelosa dell'uomo che amavo,sebbene fosse suo marito da prima che lo conoscessi.
La guardai disgustata e lei rimase zitta e immobile sotto il mio sguardo,con la testa ancora girata verso la direzione in cui l'avevo colpita,così uscii dalla porta ignorando James ancora paralizzato da quel gesto.
Non sapevo se l'avesse presa bene o se l'avesse presa male,ma quella reazione era stata più che legittima e in tutta sincerità ne andavo fiera.
Presto mi raggiunse e lo sentii pronunciare il mio nome,ancora scioccato.
<<αmiria..>>
<<James lo so che ho esagerato ma mi ha proprio fatta incazzare,voglio dire,mi ha insultata e ha provato a ucc->>
fui interrotta dalle sue labbra che premettero dolcemente ma allo stesso tempo impetuose contro le mie.
Mi abbandonai al suo sapore,contenta che l'avesse presa bene e dopo qualche minuto ci staccamo,con le labbra gonfie e arrossate.
<<ti amo perchè sotto sotto sei più pazza di me>>
sussurrò al mio orecchio stringendo i miei fianchi con entrambe le mani.

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