can't stay away from you

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<<james!>>
Non riuscii a trattenermi e gli saltai addosso,solamente un suo abbraccio mi avrebbe fatta sentire meglio in un momento come quello.
Mi strinse a sè per qualche attimo ma si distaccò prima del dovuto facendo sì che la mia mente si riempisse di paranoie,ancora una volta.
Ci guardammo per un po',nel suo sguardo vi era qualcosa di triste,come se si fosse pentito di essere venuto da me,come se volesse andare via ma vi era una forza dentro di lui che urlava di rimanere.
<<che succede?>>
chiesi mentre fiumi di lacrime provavano a uscire dai miei occhi e provai a combattere contro quell'impulso di scoppiare a piangere.
<<amiria,devo parlarti>>
disse serio ormai lontano da me.
Quella distanza mi spaventava a morte,era come se potessi ancora sentire il suo tocco sulle mie braccia,ma preferii non avvicinarmi per non dargli..fastidio?
<<dimmi>>
risposi con tono piatto,ormai delusa dal suo comportamento.
L'alcol che avevo assorbito non aiutava affatto,mi girava molto la testa e parlavo lentamente,perciò mi appoggiai di nuovo nella ringhiera per paura di cadere.
<<amiria,Agnese mi ha minacciato>>
sussurrò venendo verso di me,ma per via della musica troppo alta non capii buona parte di ciò che aveva detto.
<<cosa?>>
chiesi facendo una faccia irritata da quel frastuono.
<<Agnese..>>-si avvinò al mio orecchio-<<mi ha minacciato>>
sussurrò,facendomi venire brividi in tutto il corpo.
<<che ti ha detto??>>
domandai scioccata.
<<ha detto che se non fossi stato un marito più amorevole mi avrebbe rovinato la vita,e credimi che ha le sue buone ragioni per risultare credibile.
Se dovesse vincere perderò il lavoro>>
<<James..io->>
<<dovrei starti lontano,ma non riesco,perchè tu sei..>>
<<sono?..>>
<<sei semplicemente tu!e non riesco a fingere che non me ne importi nulla perchè quando si tratta di te è tutto diverso!>>
urlò lasciandomi spiazzata,come potevamo stare lontani se entrambi avevamo occhi solo per l'altro.
Stavo quasi riuscendo a pensarlo meno,a fingere di averla superata,grazie a mike,ma adesso che lo avevo visto nel pieno della follia,baciando prima una ragazza e poi christopher,le cose erano cambiate.
Non avevo nulla contro la sua decisione,ma lo strano sentimento che avevo iniziato a provare per lui mi portava a pensare che non mi fosse del tutto indifferente.
<<ami non sai quanto mi costa rimanere a distanza da te,quando vorrei saltarti addosso e non farti più andare,ma dobbiamo recitare ancora per un po'>>
<<james,posso fingere anche per tutta la vita,ma vivrò sempre a metà perché il mio cuore appartiene a te e non posso venderne ciò che rimane al primo idiota che passa, solo per scordarmi di te>>
A quelle parole fui colpita dalla mia stessa sfrontatezza e sembrò accorgersene anche lui,per cui mi prese la mano e mi port dentro.
<<dove stiamo andando?>>
chiesi preoccupata,se non lo conoscessi penserei che mi stia portando in un campo di concentramento.
Giunsimo davanti la porta di camera sua,chiusa ancora a chiave,e mi sembrò di rivivere una scena già vissuta.
Iniziò a frugare nelle sue tasche e prese in mano un mazzo di chiavi,poi aprì la porta e mi getto sul suo letto chiudendosi nuovamente l'ingresso alle spalle.
<<ti amo>>
mi sussurrò all'orecchio lasciandomi una scia di baci sul collo.
Fui incapace di formulare ogni singola parola e rimasi paralizzata beandomi del suo tocco.
Immediatamente pensai a mike,prima che io vedessi james sulla balconata me lo ero lasciato dietro in mezzo alla folla,e probabilmente mi stava ancora cercando.
<<james->>
dissi con la sorpresa di vedere che si fosse staccato subito da me,sembrava non avere più confidenza con il mio corpo,era..strano.
<<che c'è?>>
disse con tono seccato,che gli prendeva?
Pensava davvero di potermi avere come e quando lo voleva lui? Perchè si comportava in quel modo?
Dopo tutto il tempo in cui avevamo sperato di tornare insieme,provando e provando senza mai stancarci l'uno dell'altro.
Dopo tutta la fatica che ci stava costando il vederci senza essere denunciati da nessuno,adesso che tutti sapevano cosa nascondevano.
Dopo quello che avevamo passato,le minacce,quelle lettere in cui qualcuno si fingeva me,Agnese,Tommy,il misterioso stalker che da qualche tempo ha deciso di spiarmi.
Perchè comportarsi come se fossi una qualsiasi troia da una notte sola?
Mi alzai dal letto sistemandomi il top e guardandolo fisso negli occhi.
<<perchè fai così>>
chiesi delusa dal suo comportamento,mi sembrava di star comunicando con bambino viziato di 6 anni.
<<così come?>>
Non ci potevo credere,prima si comportava come se non volessi nulla e adesso pretendeva di non avere avuto nessuna strana reazione.
Era troppo.
Presi le mie cose e mi scaraventai davanti alla porta,poggiai la mano gelida sulla maniglia in metallo e solo allora mi ricordai che James l'avesse chiusa a chiave.
Mi voltai di scatto e una mano afferrò il mio polso sbattendomi contro l'ingresso.
Il suo volto simmetrico era a pochi millimetri dal mio,potevo perfettamente sentire il profumo che era solito indossare e per un momento mi sentii di nuovo a casa.
<<amiria che fai,scappi da me adesso?>>
sussurrò a un palmo dal mio orecchio e sentii le ginocchia cedere.
<<james>>
provai a riacquisire lucidità ma realizzai di essere abbastanza sbronza da vedere tutto girare.
Era il suo profumo a farmi quell'effetto o la tonnellata di shottini che mi ero calata qualche minuto prima?
<<dimmi piccola,hai seriamente paura di me?>>
sussurrò,aveva l'aria da predatore,il tono di chi sembra volerti fare del male ma la quale aggressività e possessione riesce a trasformarsi in sicurezza e protezione sul più bello.
<<non ho paura di te>>
affermai con aria di sfida regalandogli uno degli sguardi più sicuri e competitivi di sempre.
I miei capelli biondi erano raccolti in due trecce e qualche ciuffo chiaro cadeva sul mio viso in porcellana facendomi sembrare una bambolina.
<<sicura,treccine? sai che non ti farei mai del male>>
Affermò con tono assodato mentre con una mano afferrava dolcemente una delle mie due trecce accarezzandone l'origine.
<<s-sicura>>
balbettai,non per l'imbarazzo o la timidezza,ma per il freddo che si era creato in quella stanza.
Era inizio novembre per cui la temperatura era abbastanza fresca e  sebbene decidessi sempre di uscire mezzanuda con la scusa che "il giubbotto mi rovina l'outfit",in realtà internamente tremavo.
Camuffai il mio tremolio con dei finti colpi di tosse per non darlo a notare,sapevo che se avessi mostrato il gelo che sentivo sulla pelle James mi avrebbe fatto una ramanzina gigante su come dovevo indossare il cappotto a prescindere dall'outfit.
Fù però un tentativo invano poichè il moro si accorse del mio balbettio ancora prima che mettessi in atto il mio piano di recitazione.
<<stai tremando>>
mi disse spogliandosi della camicia nera che,come sempre, indossava.
Era l'unico indumento che portava addosso per cui non tardai a ribattere,ma egli mi posò un dito sulle labbra facendomi cenno di stare zitta,e così feci.
James era a petto nudo davanti a me,in tutta la sua bellezza,se fosse vissuto in grecia lo avrebbero scambiato per una divinità.
Il suo petto faceva sù e giù lentamente a ogni respiro e il suo addome era abbastanza tonico da farmi sussultare.
Non mi sarei mai abituata a quella vista.
<<ora sentirai freddo t-tu>>
bisbigliai ancora tremante mentre mi mettevo addosso la leggera camicia scura con addosso il suo one million.
<<sto morendo di caldo e sai bene che è anche colpa tua,indossa quella camicia e non ribattere ti prego,o ti prenderai una polmonite>>
Disse guardandomi serio,il suo sguardo era quasi supplicante e mi ricordò mio padre,quando prima di uscire con le amiche vedeva il mio outfit e mi ordinava severamente di mettere addosso qualcosa di più pesante.
Ero sempre stata così,ossessionata dell'abbigliamento,se l'outfit non quadrata alla perfezione non uscivo da casa,ma nonostante ciò non mi reputavo affatto vanitosa.
Passavo pochissime ore davanti lo specchio proprio per paura di vedere un dettaglio poco coerente con l'abbinamento formulato e quindi passare le prossime ere a sistemarmi.
Per quel motivo detestavo con tutta me stessa i giubbotti,le sciarpe,i cappotti in lana che utilizzavano i vecchietti in pieno inverno e qualsiasi altro indumento esterno che modificava in peggio l'outfit.
<<andiamo a scassarci di alcol?>>
chiese James pimpante,sembrava non stancarsi mai e dimostrava la metà dell'età della marea di ragazzini che riempivano la sua casa in feste del genere.
Finiva sempre così tra noi,giù il delirio,il caos,la terza guerra mondiale,e sù,in camera sua,chiusi a chiave, noi.
<<andiamo..>>
risposi tirando su col naso e seguendolo mentre provavo a stare al suo passo molto più veloce del mio.
Finalmente giunsimo al piano di sotto,mi guardai intorno e non vi era traccia di mike da nessuna parte,stessa cosa di christopher.
Che fossero insieme?
<<amiria!>>
La voce di James mi richiamò all'attenzione,era già di qualche metro più avanti rispetto a me ed era già arrivato al "bar".
Corsi inciampando qua e là verso di lui e gettai un sospiro di sollievo quando,libera di quella folla,mi aggrappai a lui in segno di disperazione.
<<apri la bocca,treccine>>
Disse lui,con una bottiglia di vodka alla pesca in mano,inizialmente fui titubante sul fidarmi o meno di lui.
Volevo davvero dare una svolta pazza alla serata ubriacandomi totalmente?
Se avessi affidato quel compito a James probabilmente non sarei tornata a casa e Ashley avrebbe dovuto cercarsi una nuova coinquilina.
Ma cosa avevo da perdere?ormai tutto era andato a puttane,ero sul punto di scopare con il mio prof di giurisprudenza ogni volta che lo vedevo e l'amico attraente scarso a storia si era rivelato bisessuale,o gay?
Aprii la bocca e il liquido inizio a scolare verso la gola.
Ingoiai i lunghi sorsi che mi riempivano la bocca e ben presto la mia vista si appannò.
Mi sembrava di star rivivendo tutto da capo.
James si accorse del mio barcollare e rise di gusto vedendomi fuori di me.
Presimo a baciarci appassionatamente approfittando delle luci spente e poi al mio cervello poco lucido saltò in mente un'idea.
<<seguimi>>
sussurrai all'orecchio di James lasciandogli una scia di baci dal lobo al collo,la musica era molto alta ma mi sentì lo stesso.
Presi la sua mano venosa e lo condussi fuori,mentre camminavamo mi lasciò una pacca sul culo facendomi urlare dal fastidio.
Arrivammo a destinazione
<<che ci facciamo qui?>>
<<ora vedi>>
Mi tolsi la maglietta e restituii la camicia a james rimanendo con il reggiseno in pizzo rosa e poi misi via pure il pantaloncino mostrando le mutandine del medesimo colore.
Successivamente lasciai vincere i miei pensieri intrusivi e mi gettai in acqua schizzando tutti quelli che c'erano attorno,compreso James che mi guardava scioccato seduto nel bordo.
La piscina era completamente vuota ma come biasimare quella gente?
Ero stupita da me stessa per quella follia.
<<AMIRIA SEI IMPAZZITA TI PRENDERAI LA FEBBRE>>
urlò il moro e per una volta sembrò quello ragionevole tra i due.
Ma quella sera avrei messo da parte la regolarità,era arrivato il momento di divertirsi e non pensare a nulla.
<<shh>>
dissi avvicinandomi a lui e sfiorando il suo labbro inferiore con l'indice.
Schiuse le labbra permettendomi di baciarlo e approfondii il bacio inserendo la lingua e facendo scorrere le mie mani dal suo petto alle sue spalle.
Non era ancora a conoscenza di ciò che avrei fatto ben presto.
Ci staccammo senza fiato l'uno dall'altro e respirai a fatica..<<james>> sussurrai al suo orecchio lasciandogli altri baci veloci
<<dimmi>> disse lui accarezzandomi ancora una volta le trecce.
<<ATTENTO!>>
urlai per poi tirarlo giù in piscina.
Risi di gusto vedendolo completamente bagnato e gli saltai addosso schizzandolo e dandogli fastidio.
Era cascato nella mia trappola,avevo vinto.
<<AMIRIA!>>
<<che c'è James Marshall,non accetti la sconfitta??>>
<<ma sta zitta>>
ci schizzammo ancora per un po' l'acqua gelida addosso ma intanto si erano fatte le 3 e col cazzo che sarei andata a scuola il giorno dopo.
Le mie assenze si stavano accumulando ma alla fine andava bene così,avevo già pieni voti in giurisprudenza e il professore stesso,cosa volevo di più?
Improvvisamente mi accorsi del fatto che ci eravamo letteralmente baciati davanti a tutti e pregai ogni santo che nessuno se ne fosse accorto.
Fortunatamente in giro era rimasto solo un ragazzo ubriaco sdraiato a terra completamente nudo e due ragazze altrettanto ubriache ma,grazie a dio,ancora vestite.
<<forse è meglio cacciare sti individui>>
disse james uscendo dall'acqua e rimasi ad ammirare il suo sederino sculettare a ofni passo.
Si rivolse alle due ragazze con tono piatto e le fece andare via,più complicato fu con il fanciullo aggraziato sul suolo bagnato,circondato da tequila,sale e limone.
<<amico forse è meglio che tu vada,è molto tardi e non c'è più nessuno>>
<<mh>>
<<ei,devi alzarti non puoi stare qui tutta la notte>>
<<mh>>
<<fratello svegliati!mi sto incazzando>>
<<mamma oggi ho verifica,basta please>>
<<mamma?ma che cazzo stai dicendo ti sembro una mamma?>>
<<a me si>>
risposi io ancora in acqua,guardandolo snervarsi aggrappata al bordo piscina.
<<amiria tu sta zitta,se io sono mamma tu sei papà>>
Affermò James facendomi ridere di gusto,poi prese il braccio del tizio facendolo mettere almeno seduto.
Era completamente andato,io non ero affatto sobria ma non ero nemmeno in quello stato.
<<cazzo!>>
sbottò il moro provando ad alzare l'ubriaco,era un peso morto e mi divertivo a vederlo faticare come io avevo faticato a portare su lui precedentemente.
<<amore aiutami>>
<<scordatelo tesoro mi diverto troppo a guardarti soffrire>>
Egli sbuffò facendomi ridacchiare.
Uscii dalla piscina con il mio fisico mozzafiato e mi posizionai davanti a lui solo per complicargli il lavoro.
<<non aiuti per niente>>
borbottò e successivamente passò alle maniere pesanti.
Acchiappò i due piedi dal ragazzo e lo trascino come un defunto fino al cancello,poi lo chiuse fuori e tornò da me.
<<james!se i cani gli pisciano in testa sarà solo colpa nostra!>>
<<è colpa sua che ha bevuto così tanto e che si è trovato degli amici così stronzi da lasciarlo qui a marcire>>
<<in effetti hai ragione>>
<<come sempre>>
<<qui sbagli,caro mio.
Sono io quella ragionevole tra i due.>>
<<per questo ti sei spogliata e buttata in piscina dopo aver bevuto una bottiglia intera di vodka alla pesca>>
<<era davvero un'intera bottiglia?..>>
<<si..>>
<<oh cazzo>>
<<vabbe eri attraente mentre bevevi,anche se ho preferito la parte dello spogliarello>>
<<io ho preferito la parte in cui ti ho dato un calcio dei coglioni e sono scappata>>
<<ma non lo hai fatt->>
Gli diedi,come stabilito,un calcio nei coglioni abbastanza forte da farlo urlare ma non troppo da uccidero,e poi corsi di sopra a gettarmi sul letto lasciandolo piegato in due giù in cucina.
Passò qualche minuto e James giunse affaticato davanti la porta aperta.
<<ora sono cazzi tuoi>>
disse con aria di sfida e si gettò sul letto prendendo un dei cuscini.
Provai a pararmi dai colpi ma non ebbi da possibilità di difendermi poichè vi era una sola arma.
Perciò usai la mossa della pallina e portai le ginocchia in alto in segno di difesa.

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