coincidence?

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corsi il più lontano possibile, via dai problemi, da tommy, da Ashely ma soprattutto da James.

come avevo fatto ad essere così stupida da farmi scoprire? come faceva a saperlo? e se l’avesse già detto a qualcuno? Le paranoie assillavano il mio cervello disturbando i miei pensieri come un virus sul pc e il pentimento di essere innamorata dell'uomo giusto,ma nel contesto sbagliato,mi inseguiva come un predatore assetato di sangue facendomi scappare come se fossi la sua preda. Corsi senza neanche guardare dove andassi, le lacrime offuscavano la mia vista ma non mi importava, non mi importava più di niente e nessuno,tutto ciò che mi interessava era scomparire come se nulla fosse successo.

avrei voluto svegliarmi e scoprire che era solo un incubo e che era una giornate come le altre che avrei trascorso come ogni normale giornata anche se non sapevo più cosa fosse normale o no, non si vede tutti i giorni un’alunna che frequenta il suo professore.

mi allontani totalmente dalla città e arrivai in una specie di foresta. certo essere in una foresta, sola, sotto la pioggia, in lacrime non era il massimo ma era anche quello di cui avevo bisogno.

il mio telefono fu illuminato da un messaggio di Ashley

“dove sei? è tardi la cena è pronta!” ignorai il suo messaggio,ma entrando su whatsapp notai di non avere più il numero di James.

mi aveva già eliminata dalla sua vita, sapevo che lo facesse per proteggerci ma non volevo che finisse in quel modo,per un coglione brutto come la fame che puzzava come un cadavere in decomposizione. non riuscivo ancora ad accettarlo ma era così.
ero stressata e molto arrabbiata, l’unica persona che ero riuscita ad amare e che mi amava a sua volta mi era stata strappata via come se nulla fosse.

tommy mi odiava a morte, non solo per la discussione in classe, aveva sviluppato uno strano sentimento di odio-amore quando in terza superiore lo rifiutai, fu la prima volta che tentò di rovinarmi la vita così per compiacere la vergogna del mio rifiuto e per l'estrema delusione del risultato alle sue parole iniziò a dire in giro che ero una puttana e facevo innamorare di me i ragazzi per poi rifiutarli, disse poi tutti che ero una sadica,che causare dolore mi piaceva e per questo lo avevo rifiutato.
Era soprattutto colpa sua se non ero mai riuscita a farmi degli amici,eccetto Ashely,che fu l'unica a non credere mai alle voci su di me poiché anche ne era stata vittima prima di me.
Così diventammo amiche più strette,tutti ci guardavano sempre male, ci urlavano
“troie” ogni volta che camminavamo nei corridoi e le occhiatacce erano diventate all'ordine del giorno.

Poi divenni una delle popolari per un lungo periodo di tempo,cosa che mi portò ad avere fama all'interno della scuola,ma anche timore per i ragazzi considerati "sfigati" che preferivano starmi alla larga per paura di essere giudicati.

A distanza di anni tommy però sembrava essere lo stesso ragazzino dalla corporatura goffa e dall'animo viziato e aveva tentato di farmi cadere in rovina,ancora una volta.
Non volevo che james si dimenticasse di me e quando vidi il suo contatto senza immagine non ci vidi più dalla rabbia,facendomi reagire di impulso.
Così lanciai il mio telefono che continuava a illuminarsi per via dei messaggi di Ashley contro un albero.

mi misi a correre di nuovo, tentai di evitare più piante possibili anche se qualcuna colpì in viso lasciandomi alcuni segni.

chiusi gli occhi e corsi come non avevo mai fatto in vita mia.

a un certo punto un immenso dolore si sparse sulla mia testa, aprii gli occhi e vidi un enorme ramo d’albero che avevo preso in pieno. La mia vista divenne ancora più offuscata e mi girava la testa, caddi e persi i sensi.

non mi accorsi del tempo che scorreva durante la mia perdita dei sensi,ma una voce sconosciuta mi risvegliò.

aprii gli occhi e vidi un ragazzo biondo con occhi azzurri, alto e magro. dietro di lui c’era un ragazzo con capelli neri alto quasi quanto lui e con un fisico abbastanza simile. dietro di loro potevo intravedere altre persone che non seppi identificare

“stai bene?” chiese il ragazzo biondo

quel ragazzo era familiare l’avevo già visto

“si, sto bene” risposi
“lascia che ti aiuti” disse
mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi,così la aggrappai timidamente e  con l’aiuto del ragazzo con i capelli neri mi sedetti su un tronco d’albero.

“ti abbiamo trovato senza sensi, pensavamo che fossi morta. Comunque io sono Liner e lui è Cristopher mio fratello” disse il ragazzo biondo.

la foto che mi aveva mandato Ashley ecco dove l’avevo visto.

ero scappata per nascondermi da tutti specialmente da James e mi ritrovo ad essere soccorsa dai loro figli, a questo punto avrei preferito di gran lunga rincontrare il mio stupratore anche se sta volta non ci sarebbe stato James a salvarmi.

“Lin, portiamola a casa nostra, ha bisogno di vestiti asciutti o si prenderà una polmonite” disse Christopher

“nono davvero sto bene” dissi. andare a casa dei figli di james era l’ultima cosa che volevo, preferivo prendermi la polmonite

“non dire stronzate, stai tremando” disse Liner

“davvero sto be-….” non feci in tempo a finire la frase che Liner mi prese il braccio e mi iniziò a trascinare verso delle macchine

“Liner, Christopher, vi ringrazio davvero per l’aiuto ma non è necessario” dissi

“salirai in macchina che ti piaccia o no, non lasciamo una ragazza fradicia con un bernoccolo sulla testa sola specie dopo che ha perso i sensi” disse Liner

mi arresi a mio malgrado e salii in macchina sbuffando.

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