CAPITOLO XV.

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- Oggi iniziano gli esami...- mormorò Ittetsu, osservando fuori dalla finestra della sua camera da letto.

- Sei preoccupato?- gli chiese Keishin, avvicinandosi a lui e circondandogli la vita con le braccia.

- Leggermente- ammise il moro - i professori sono molto severi, e i ragazzi sono anche molto presi dal torneo...-.

- Non vogliono rischiare di non partecipare, quindi faranno i bravi, non temere- dichiarò Keishin - ci vestiamo e andiamo giù a fare colazione?-.

Takaeda annuì a si voltò; Ukai si chinò, unendo le labbra con le sue per qualche secondo, prima di staccarsi in modo che entrambi potessero andare a vestirsi e scendere.

Quella mattina l'aria era parecchio tesa, ma era normale visto che tutti si sarebbero dovuti sottoporre agli esami; alcuni ragazzi si erano persino portati i libri per riuscire a fare un ultimo ripasso prima di iniziare.

Quando il preside Whasijio si alzò, tutti si voltarono verso di lui, sperando non avesse altre notizie tragiche... O magari che dicesse che era solo uno scherzo e non ci sarebbe stato alcun esame.

- Finita la colazione, avrete mezz'ora per andare a prendere il materiale necessario al vostro primo esame. Dureranno un'ora, a meno che il professore non decida di sua volontà di aumentare il tempo, in caso sia lui ad averne bisogno per le valutazioni. Avete un'ora di tempo tra i vari esami, che dureranno tre giorni: la sera del terzo giorno avrete subito i risultati, chi non sarà passato non potrà partecipare al torneo di Quidditch. È tutto: potete andare a prepararvi- dichiarò.

I ragazzi, terrorizzati dall'ultima frase, si alzarono all'improvviso e quasi corsero fuori dalla stanza per andare a prendere tutto il necessario per il primo esame e dirigersi verso le aule.

- Sono super nervoso...- mormorò Asahi.

- Andiamo Asahi-san, vedrai che andrà tutto bene!- esclamò Yu, dandogli una pacca sulla spalla e sorridendogli - Ti sei allenato tanto e sei molto forte, li supererai senza problemi!- dichiarò.

Asahi si voltò verso il minore: lo vedeva raramente così in ansia, eppure stava facendo coraggio a lui...

- Io ce la metterò tutta, ma tu devi promettermi che non andrai in panico: abbiamo bisogno di te in campo. E poi, devo finire di insegnarti come fare l'Amortencia no?-.

Il minore rimase per un attimo sorpreso, poi sorrise.

- Ce la metterò tutta! Andiamo Ryu, la nostra aula è di qua!- dichiarò, voltandosi e allontanandosi velocemente: avrebbe superato quegli esami a ogni costo.

- La mia aula è di là; ci vediamo dopo- affermò Eita, e Shirabu annuì.

- Vedi di non farmi brutti scherzi- si mise in punta di piedi e gli lasciò un veloce bacio sulle labbra, facendolo sorridere.

- Dopo averli passati, usciremo a mangiare qualcosa solo noi due- affermò; il minore annuì, prima di allontanarsi verso la sua aula.

- La mia aula è da questa parte... Grazie per essere venuta a farmi gli auguri- disse Hitoka, leggermente imbarazzata - sono sicura che tu li supererai senza problemi-.

- Andrai benissimo anche tu, Hitoka-chan: non andare in panico che sei brava. Ci vediamo dopo, va bene?- disse Kyoko. La minore annuí, ancora leggermente imbarazzata.

- Buona fortuna- mormorò, prima di allontanarsi velocemente.

Kyoko fece un sorriso: era davvero dolce...

Si voltò per aspettare Misaki, che era stata catturata da Terushima.

- Hana-chan! Se faccio il bravo e li passo uscirai con me?!- chiese il ragazzo con un sorriso.

HAIKYU: HOGWARTS LIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora