CAPITOLO XXI.

40 10 51
                                    

- Fa davvero un caldo assurdo- sospirò Koushi, posandosi allo schienale della panchina del parco.

- Forse era meglio rimanere a casa, viste le temperature- mormorò Daichi.

- A me non dispiace questa uscita... Potremmo utilizzare qualche incantesimo per rinfrescarci e prenderci un gelato, che ne pensi?- propose Koushi. Daichi sorrise.

- Non sarebbe per niente una cattiva idea-. Con la scusa che ormai Asahi era chiuso in casa con Noya e anche gli altri loro amici avevano molti impegni emozionanti, Daichi aveva proposto a Suga un'uscita solo loro due, ed era contento che il ragazzo avesse accettato.

- Cosa ne pensi di Noya e Asahi? Finalmente ci sono riusciti eh?- commentò Koushi, mentre si alzavano per andare a prendersi un gelato.

- Ancora un po' che aspettavano...- borbottó Daichi.

- Che bello dev'essere godersi l'estate con qualcuno che si ama e potersi rilassare un po'!- esclamò Koushi; in realtà, lo stava facendo anche lui, solo che l'altra persona non ne era consapevole...

- Non fare quello sguardo- borbottò Daichi.

- Quale?- chiese il ragazzo, confuso.

- Quello da "a me non accadrà mai"-. Suga arrossì appena.

- Io... Non penso che non accadrà mai- mormorò - c'è qualcuno con cui mi interesserebbe farlo ma... So che è una persona molto concentrata su ciò che ha davanti, e inoltre al momento abbiamo entrambi molto da fare con dei kohai-.

- Quindi non ti dichiarai mai?- chiesa Daichi, cercando di rimanere neutrale; non era stupito che a Suga piacesse qualcuno, era sempre stato un ragazzo romantico... Ma non poteva fare a meno di chiedersi chi fosse, visto ciò che aveva detto.

E doveva ammetterlo, aveva sentito una lieve stretta al cuore a quelle parole, ma non poteva farci nulla, lo sapeva bene.

- Pensavo di farlo a fine anno- rispose il ragazzo - quando saremo liberi dagli impegni. Così se andrà bene potremo intraprendere una vera relazione, altrimenti... Non sarà costretto a continuare a vedermi-.

Daichi gli posò una mano sulla spalla e il ragazzo si voltò verso di lui.

- Solo un idiota si sentirebbe dispiaciuto perché ti deve vedere- affermò, e il ragazzo arrossì appena.

- Vedrai che andrà bene- dichiarò Daichi; forse anche lui... Avrebbe dovuto farlo. A fine anno avrebbe detto a Sugawara ciò che provava: così, se quel ragazzo avrebbe voluto sarebbe stato sempre al suo fianco; altrimenti... Avrebbe dovuto imparare a lasciarlo andare.

- Lasciare andare Koganegawa a quell'appartamento è stato geniale, le foto che mi ha mandato mi permetteranno di ricattare lui e quel ragazzo a vita- rise Kenji, seduto sul pavimento della sua camera.

Aone si sporse appena per guardare le immagini: in effetti, erano divertenti...

Alzò lo sguardo su Futakuchi: non gli sembrava divertito come al solito.

Gli picchiettò il dito sulla spalla e il castano si voltò verso di lui.

- Sí, sto bene, perché?-. Aone lo fissò per un attimo.

- Ti sembro silenzioso eh? Lo so... Pensavo al torneo di Quidditch. Insomma, è vero che noi giochiamo solo per divertirci e nessuno vuole diventare un giocatore ufficiale, ma è un po' mortificante sapere di essere i più deboli lì dentro-.

Aone scosse la testa.

- Bè si, lo siamo-. Il ragazzo lo fissò per un attimo.

- Apprezzo che tu non ti voglia arrendere, ovviamente continueremo a dare il massimo, ma mi sembra chiaro- commentò Kenji.

HAIKYU: HOGWARTS LIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora