CAPITOLO XX.

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- Hai avuto proprio una bella idea a venire al mare, Iwa-chan!- dichiarò Toru con un sorriso, osservando la distesa d'acqua di fronte a lui.

- Lo so- borbottó Hajime, seduto sull'asciugamano- se non mi fossi fatto venire qualche bella idea, saresti stato ad allenarti dal primo giorno all'ultimo-.

- Ma che carino, ti preoccupi per me!- esclamò Toru; il moro alzò gli occhi al cielo.

- Sei un Idiota- sbuffò - se non ci penso io a tenerti d'occhio, tu ti distruggi di allenamenti-.

- Bè, ho battuto il caro Tobio-chan e quello sbruffone di Miya ma... Ancora non ho trovato il modo di battere Ushiwaka; non posso certo adagiarmi sugli allori- affermò il castano.

Iwaizumi alzò gli occhi al cielo.

- Certo che lo batteremo, idiota: ma oggi goditi il mare senza pensare a loro- ordinò.

Oikawa lo fissò per un attimo: sapeva bene anche lui che aveva bisogno di una pausa, o sarebbe impazzito... Gli era davvero grato per quel momento, se non ci fosse stato lui non sarebbe mai riuscito ad affrontare tutto quello.

- Makki e Matsukawa dove sono?- chiese.

- Mh? Probabilmente si sono chiusi nella loro stanza, mi hanno detto che ci raggiungeranno una volta finito- affermò il moro.

- Allora siamo soli, eh Iwa-chan?- commentò Toru, dirigendosi verso di lui - Facciamo il bagno?-.

- Non ho voglia-.

- Andiamo Iwa-chan! Mi hai portato qui perché mi potessi rilassare no?! Dammi una mano a rilassarmi!- esclamò Toru, sorridendo e allungando la mano verso di lui.

- Tsk, sei insopportabile- Hajime allungò la mano, afferrando quella del castano per alzarsi; non aveva però previsto che il ragazzo avrebbe tenuto la mano intrappolata nella sua mentre si dirigeva verso il mare.

- Forza Iwa-chan, facciamo una bella nuotata come ai vecchi tempi!- esclamò Toru con un sorriso.

Iwaizumi lo fissò per un attimo: in effetti, era al fianco di Oikawa da quando ne aveva memoria... Si conoscevano da quando erano piccoli, quindi erano sempre stati insieme.

Ormai lo conosceva come le sue tasche, sapeva quali fossero le sue preoccupazioni, cosa lo facesse stare bene, e come fare per aiutarlo.

Fece un piccolo sorriso: era un idiota un po' montato ma... In fondo, era sempre stato al suo fianco per un motivo; avrebbe continuato a rimanerci, qualsiasi cosa fosse successa di sicuro non l'avrebbe mai lasciato.

- Ti lascio- affermò Shigeru, le braccia incrociate davanti al petto e un lieve broncio in volto. Kyotani sbarrò gli occhi.

- Andiamo, ti ho solo rubato qualche patatina!- esclamò.

- Mi hai svuotato il sacchetto! Le avevo comprate per vederci il film in pace, non perché tu le finissi- sbuffò Shigeru.

- Corro a ricomprarle- Kentaro si alzò dal letto e corse a rimettersi la maglietta, pronto a uscire.

Si sentì afferrare per il polso e si voltò verso Yahaba, leggermente confuso.

- Ne compro dieci pacchetti!- affermò.

- Non è necessario- affermò Shigeru, divertito: era divertente vedere come quel ragazzo, sempre così apparentemente arrabbiato e forte, andasse in panico per cose simili... Sapeva essere molto tenero, quando voleva.

- Ma...-.

- Troveremo qualcos'altro da mangiare, ma stai qui con me- disse il ragazzo.

- Potevi dirmelo prima che andassi in panico- borbottò Kentaro, tornando seduto.

HAIKYU: HOGWARTS LIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora