CAPITOLO II.

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Le carrozze non impiegarono molto ad arrivare al castello; alcuni dei ragazzi erano più emozionati dal fatto che veramente sembrassero trainate dal nulla, ma sapendo che erano i thestral la maggior parte era solo contenta di non poterli vedere... E felice di stare per arrivare.

Solo poche persone in fondo stavano avendo quell'occasione, e nessuno di loro intendeva rischiare di sprecarla in alcun modo.

Quando avevano ricevuto le loro lettere, era stata data loro anche indicazione di lasciare i loro bagagli sulle carrozze, visto che ci avrebbero pensato gli elfi domestici a portarle nelle loro stanze, per cui i ragazzi scesero a mani vuote di fronte all'immenso portone del castello.

- Non ho ancora capito perché dobbiamo essere noi ad accoglierli, siamo professori come tutti gli altri- borbottó una voce maschile all'interno.

- È normale, siamo tra i più giovani!- rise un'altra voce maschile, che pareva decisamente più emozionata - e po', potremo accogliere i primi studenti di Hogwarts! Sorridi!-.

I ragazzi si scambiarono uno sguardo confuso, ma visto che il portone si stava aprendo decisero di non dire nulla e concentrarsi sulle due figure che stavano comparendo dall'altra parte di esso.

Erano due uomini: uno moro, con i capelli mossi, un paio di occhiali in volto e l'espressione emozionata; l'altro era più alto, biondo, alcuni piercing sul volto, e pareva decisamente più scocciato. Entrambi indossavano la tunica nera da maghi che era stata consegnata a tutti gli studenti.

- Benvenuti, studenti!- esclamò il moro - io sono Ittetsu Takaeda, uno dei vostri professori responsabili! Seguiteci pure, vi condurremo alla sala grande: lì verrete smistati nelle vostre case e potrete andare a riposare- dichiarò.

- Io sono Keishin Ukai: mi raccomando, ricordate che avete ottenuto un grande privilegio, per cui cercate di non sprecare questa opportunità comportandovi male!- disse, prima di voltarsi - seguiteci-.

- Non essere così duro, sono appena arrivati- sussurró Ittetsu, voltandosi a sua volta e iniziando a camminare; Ukai gettò un'occhiata alle sue spalle, assicurandosi che li stessero seguendo, prima di tornare a guardare l'uomo di fianco a lui.

- Non è colpa loro, sono nervoso per come stanno gestendo le cose- mormorò Keishin.

Il moro abbassò appena la testa.

- Lo so, ma cerchiamo di non fare pesare la cosa sui ragazzi... Questa è pur sempre una grande scuola, saranno emozionati ma anche nervosi, è giusto che stiano in un ambiente tranquillo-.

Ukai sospirò: aveva ragione, però...

Raggiunsero poco dopo la sala grande e il biondo si voltò verso i ragazzi.

- Per adesso distribuitevi come preferite lungo i tavoli- disse loro, mentre il gruppo entrava, guardandosi intorno.

I quattro tavoli, il quinto dei professori in fondo alla sala, le decorazioni del soffitto e delle pareti... Mancavano solo i fantasmi e sarebbe stato tutto come avevano sempre letto.

Bè, tranne per il fatto che non avevano idea di chi fossero i professori dietro al tavolo, ma quello era un altro discorso.

Si distribuirono per i quattro tavoli, mentre Ukai e Takaeda raggiungevano i professori.

- Ottimo lavoro- disse uno di loro; Ukai lo fulminò con lo sguardo.

- Taci nonno- borbottò, e l'uomo lo guardò male.

- Non dire taci a tuo nonno!- sbuffò - e non pensare di sederti, devi spiegare le regole-.

- Eh?! Perché io?!-.

HAIKYU: HOGWARTS LIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora