15.

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E fu così che arrivò il 26 dicembre, il primo giorno in cui lasciavamo uscire i nostri sentimenti fuori dalla nostra stanza.
Ci svegliammo senza aver messo sveglie, o meglio, io mi svegliai e lo guardai dormire per diverso tempo, ultimamente succedeva spesso, dormiva tanto, eppure continuava ad essere perennemente stanco, doveva avere la testa invasa di pensieri.
<<Mmm...>> mugugnò muovendosi un pochino
<<Buongiorno piccoletto>> gli dissi accarezzandogli la testa
<<Buongiorno>> rispose sbadigliando
<<Hai fame? Ti preparo la colazione? I tuoi a quanto pare ci hanno fatto la spesa>>
<<Tipico di loro, comunque si, magari, ho il pancino vuoto>> mi informò con voce da bambino che mi fece ridere, sembrava tranquillo e rilassato, il che mi risollevò
<<Va bene, qualcosa in particolare?>>
<<No, va bene tutto quanto!>>
<<Ok, allora arrivo>> mi alzai ma mi prese un polso
<<Ma sai cucinare?>> mi chiese, risi
<<Si, certo, per un periodo ho lavorato in una cucina, tranquillo non ti avveleno>> mi allungai lasciandogli un bacio sulla fronte per poi tornare sui miei passi, presi un pantalone ed una felpa con la lampo e me li misi andando poi in cucina.
Mentre cuocevo i pancake Jimin mi circondò la vita con le braccia da dietro facendomi prendere quasi un infarto
<<Jimiin! Sono quasi morto dalla paura!>> lo ripresi, lui rise
<<Scusa ma eri così bello mentre cucinavi e non ho resistito>> si affacciò al mio fianco sorridendomi, finalmente sembrava tornato se stesso, gli sorrisi anche io
<<Grazie, in effetti sono molto bello>> mi pavoneggiai giocosamente
<<Ah modesto il ragazzo eh?!>>
<<No, realista, è diverso>> ridemmo e si staccò mettendosi vicino a me con il sedere appoggiato al mobile, si era messo anche lui una tuta lunga ed un giacchetto, faceva freddo in effetti quella mattina
<<Mi piacciono molto i pancake!>> esclamò guardandoli quasi con l'acquolina in bocca
<<Lo so, li ordini sempre quando facciamo colazione fuori o nei pub la sera quando hai fame>>
<<Che fai mi spii?>>
<<No, ma mi rimangono impressi i gesti ed i gusti di chi mi piace, assaggia>> gli avvicinai una forchetta con un pezzo del dolce, lo mangiò e i suoi occhi si illuminarono, finalmente
<<Mmm... wow Yoongi! Sono squisiti!>> riaprì la bocca e risi mentre lo imboccavo con un altro pezzo
<<Grazie mille, felice che ti piacciano>> annuì, spensi il fornello, avendo ormai finito di cuocere tutto l'impasto fatto <<Che ci vuoi sopra? Abbiamo, miele, marmellate varie, Nutella e sciroppo d'acero>>
<<Mieleeee!>> urlò felice
<<E marmellata sia>> mi guardò male e risi <<Scherzo, siediti ti prendo il miele, caffè?>>
<<Fare questi scherzi con il cibo dovrebbe essere illegale, specialmente con la colazione, comunque si, caffè>> si andò a sedere su uno degli sgabelli della penisola e gli misi davanti il piatto vuoto, il piatto con i pancake, una tazza con il caffè ed il miele, io invece presi una marmellata chiara e anche per me una tazza di caffè e mi sedetti vicino a lui.

<<Potrei abituarmi alla tua cucina>> disse una volta finito di mangiare
<<Non pensare che cucinerò sempre io>> lo avvisai
<<Io non so farlo>> disse alzando le spalle
<<Ti insegno io, è semplice>>
<<Va bene, che ore sono?>> presi il telefono dalla tasca e guardai l'ora
<<Le undici>>
<<È lontano il posto in cui volevi andare?>> mi chiese con un sorriso
<<Non molto>>
<<Allora vai a farti una doccia mentre lavo i piatti e sistemo, sarai anche bravo, ma sei un casino>> mi prese in giro indicando la cucina, solo in quel momento mi accorsi che, in effetti, avevo fatto il panico
<<Ops... sistemo io, vai tu in doccia>>
<<No, tu cucini io pulisco, mi sembra il minimo>> praticamente mi spinse giù dalla sedia <<Dai muoviti!>> insistette
<<Va bene, ma prima...>> andai da lui girando quello sgabello verso di me e infilandomi tra le sue gambe, gli presi il mento con la mano destra e lo sollevai posando poi le mie labbra sulle sue <<Continuiamo ad inaugurare casa>> gli sussurrai e velocemente lo presi in braccio andando sui banconi della cucina puliti posandolo lì
<<Mmm... adoro quando prendi queste decisioni>> mi informò, gli sorrisi malizioso allontanandomi di un passo da lui e lentamente gli abbassai la lampo della felpa
<<Decisioni? Quella di scoparti non è una decisione, ma un costante e martellante bisogno e desiderio di farlo>> lo informai togliendogli quell'indumento, anche lui mi tolse la felpa iniziando ad abbassarmi i pantaloni
<<Non credere che io sia immune a tale desiderio>> mi finii di spogliare e, mentre lui si tirava su con le braccia, gli tolsi i pantaloni e le mutande
<<Mai pensato piccoletto>> mi inumidii velocemente le dita e infilai l'indice in lui
<<Aah>> gemette e lo baciai
<<Anche perché sei tu che hai insistito tanto la prima volta>> gli ricordai leccandogli il collo e infilando il secondo dito
<<A-ah vero>> tirò la testa indietro ed io inserii subito l'anulare <<Ah aah>> tirò su le gambe posando i piedi sul topper della cucina, mi eccitava un casino il suo essere super snodato
<<Piccolo tu mi fai uscire di testa>> lo informai e tolsi le dita da lui
<<Mmm...>> mugugnò contrariato, ma mi guardò con un sorrisetto malizioso <<Dimostramelo>> mi ordinò, tirai la testa indietro per l'eccitazione che quel comando mi aveva fatto avere e lo guardai nel suo stesso modo
<<Con piacere>> lo tirai più verso di me e lo penetrai velocemente
<<Aaah>> gemette <<Vai, non serve che aspetti, vai>> presi la sua gamba destra e la tirai su facendola attaccare al mio petto e mettendo le mani dietro la sua schiena, nella parte lombare, iniziai a spingere in lui, quella posizione, quei suoni provenienti da lui sempre più forti e forse anche la preoccupazione che lui non mi volesse più, mi fecero praticamente perdere il controllo delle mie azioni, gli presi la mano sinistra e me la portai al collo, che lui strinse leggermente, anche io portai la destra al suo collo e mentre lo stringevo leggermente iniziai a dare spinte più rudi, più veloci e la mia espressione era un misto di lussuria e aggressività, vi sarà capitato di essere talmente eccitati da farvi essere più aggressivi, in modo passionale ovviamente, ecco, io ero in quella situazione, e cazzo se lui urlava godendo e se io non gli andavo dietro e così, quella cucina, si riempì di tutto questo e del suono ripetuto dei nostri corpi che si scontravano, e venimmo, lui prima di me urlando il mio nome ed io poco dopo sussurrandogli nell'orecchio il suo.

Live to Love     //YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora