Quella domenica mi svegliai come sempre alle dieci, mi misi calzoncino e maglietta e scesi dalla nonnina che era fuori la porta con la colazione
<<Grazie, oggi pomeriggio ti accompagno a fare la spesa?>> le chiesi
<<Oh non occorre, sai il supermercato del quartiere ha detto che posso ordinare la spesa per telefono e loro me la portano>> mi informò
<<Fantastico, così non dovrai affaticarti, ci facciamo comunque una passeggiata? Così prendi un po' d'aria>> le proposi
<<Ma certo! Ma tu verrai a cena da me? Farò uno sformato di patate>>
<<Non vedo l'ora, scendo per le quattro?>>
<<Si, a dopo tesoro e qualsiasi cosa suonami, lo hai il pranzo?>>
<<Si tranquilla, quello lo ho>>
<<Bene, a dopo>>
<<A dopo>> risalii la rampa di scale e rientrai in casa, mi sedetti sul sacco a pelo e presi i libri iniziando a studiare mentre mangiavo lentamente la colazione per farmela bastare anche per il pranzo, che non avevo, avrei dovuto pagare l'affitto il giorno dopo e la bolletta della luce, vi starete chiedendo quanto mai potevo pagare d'affitto per quel buco, beh fatevi due conti, prendevo 30 dollari a servizio e facevo 5 servizi a settimana, quindi 20 al mese, in tutto prendevo 600 dollari al mese, pagavo 300 dollari d'affitto, si lo so, è un furto, ma o così o per strada, con i restanti trecento me ne mettevo 200 da parte per riuscire un giorno a pagarmi un corso o qualcosa di decente e mi avanzavano 100€ le bollette erano davvero basse ma comunque quei 30/35 dollari al mese mi partivano e rimanevo con circa 70 dollari, altri 30 erano per l'abbonamento dell'autobus e con i restanti 40 ci uscivo quelle poche volte con i ragazzi, perciò niente soldi per mangiare, se non ero ancora morto di fame era solo grazie alla nonnina.Mi feci una doccia e scesi alle 4:00 trovandola già fuori la porta, facemmo una passeggiata durante la quale mi costrinse a comprarmi un gelato, a volte mi trattava come un bambino, ma le dovevo la mia vita, quindi la accontentavo sempre, tornammo indietro e io mi portai i libri nel suo appartamento così mentre finiva di cucinare, io finivo di studiare, la nonnina cucinava davvero molto bene, prima di tornare nel mio appartamento mi diede una busta e, per quanto io continuavo ad insistere che non la volevo, vinse lei e io tornai a casa con del ramen, delle merendine, patatine, pane e affettati, tutto perché secondo lei stavo dimagrendo troppo, non potevo darle torto, effettivamente negli ultimi tempi avevo iniziato a perdere più peso del solito, probabilmente lo stress o semplicemente l'adolescenza? Vai a capire.
Finii di studiare e mi rimisi in paro con i compiti per le 20, decisi che almeno quella notte mi sarei concesso diverse ore di sonno, quindi mi spogliai rimanendo in mutande e mi infilai nel sacco a pelo, ma appena posai la testa sul cuscino, mi squillò il telefono
Jimin
Tentennai un po' prima di rispondere
<<Dimmi>> risposi alla fine
<<Esci?>> mi chiese, sapevo che avrei dovuto attaccare
<<No, stasera no>>
<<Perché?>>
<<Non posso>>
<<Hai da fare altro?>> si, dormire
<<Si>>
<<Cosa?>> gli affari suoi?
<<Sapessi>>
<<Yoongi... sai che odio questa parola, esci con qualcun altro?>>
<<Sai che continuerò ad usarla, fatti i fatti tuoi>>
<<Ti raggiungiamo se mi dici dove sei>>
<<No, divertitevi, a domani>>
<<Aspetta!>> urlò prima che io potessi attaccare
<<Che altro vuoi?>>
<<È che... Hoseok porta una ragazza e io... beh non mi va di essere il settimo incomodo, se ci sei anche tu almeno non faccio la figura del cretino>> pensava di farmi compassione? Sciocco
<<Mmm... chiama qualcuno dei tuoi ammiratori e portati lui>>
<<Se avessi voluto qualcuno di loro li avrei chiamati che dici? Vorrei stare tranquillo stasera, senza rotture>>
<<Mi dispiace piccoletto, io ho altro da fare, ci ve...>>
<<Ti prego, solo per una volta rispondi alla mia domanda, se rispondi sinceramente non ti rompo più chiedendoti di uscire stasera, che devi fare?>> sbuffai
<<Giura che non mi rompi>>
<<Giuro>>
<<Ok, sono stanco morto Jimin, ho bisogno di dormire, sono già nel letto>>
<<Ho capito, in effetti ieri hai fatto tardi anche per colpa mia, beh allora rimango a casa anche io>>
<<Perché?>>
<<Per solidarietà>>
<<Ma tanto tu non dormi se non c'è nessuno in casa oltre te, esci>>
<<Non ho più dieci anni>>
<<Ma se fino a qualche mese fa era così>> lo presi in giro
<<Vero, ma... ma sto superando questa cosa>>
<<Chiamala con il suo nome, paura di stare solo a casa>>
<<Non... non è paura, è... è che casa è troppo grande e i ladri potrebbero entrare senza che me ne accorgessi mentre dormo e poi uccidermi>>
<<Paura di stare a casa da solo>> ripetei, senza neanche accorgermene mi ero messo seduto e gambe incrociate
<<Non prendermi in giro dai!>> mi riprese, dal tono capii che aveva messo il muso, sorrisi immaginandomelo
<<Sei solo in casa ora? O c'è Tae?>>
<<Sono solo, loro sono già usciti>> i loro genitori non erano praticamente mai a casa visto che erano sempre fuori per lavoro
<<Quindi mi hai chiamato perché avevi paura>> ripresi a deriderlo
<<No, per chiederti di uscire con me, cioè con noi>> chissà perché iniziai ad infilarmi i pantaloni
<<Perché non ti credo?>>
<<Perché sei uno stronzo?>> e la maglietta
<<Si probabilmente si, Jimin... ora vorrei che fossi tu quello sincero>> i calzini
<<Su cosa?>>
<<Non è per prenderti in giro ok?>>
<<Si ok, sarò sincero, dimmi>>
<<Hai paura ora?>> le scarpe e la felpa, non mi rispose <<Jimiiin...>> lo richiamai, misi nello zaino il cambio e i libri
<<Si, ho paura>> ammise, scrissi su un foglietto
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Live to Love //Yoongi
RomansaIl passato assassino di una vita. Il cuore assassino di un futuro. La paura assassina di un amore. La pazienza creatrice di un amore. L'amore creatore di una vita. La vita creatrice di un amore. Storia scritta in prima persona, i capitoli sono lungh...