Ero un ragazzo solitario, ho sempre disprezzato un po' la gente in generale, non per qualcosa in particolare, o meglio, tutta la mia vita mi aveva portato ad avercela con il mondo interno, con la gente, ma riflettendoci, gli sconosciuti, così come quelle poche persone che avevo intorno, non mi avevano fatto poi niente per meritarsi il mio totale disinteresse e quasi odio verso di loro, in più, mi rendevo conto che questo mio disprezzo mi portava a sentirmi totalmente solo, quando volevo delle attenzioni in più, mi trovavo qualcuno con cui andare per un'oretta o poco più, capitava di rado, per lo più quelle poche volte che bevevo e smettevo di controllarmi, ma non poteva certo colmare quella totale carenza, ma che dico, quella totale assenza d'affetto che mi circondava, certo, me l'ero creata da solo, anche perché qualcuno di quelli che mi stava intorno ogni tanto ci provava, ma io ero sempre restio, era decisamente più forte di me, volevo disperatamente dell'affetto, ma allo stesso tempo, lo odiavo e mi spaventava, forse lo odiavo proprio perché mi spaventava.
Io in primis penserei che è stupido avere paura di una cosa così naturale, ma vi assicuro, che se si passa ciò che ho passato io, vi farebbe strano anche sapermi vivo... in fin dei conti anche io, molte volte, mi chiedevo perché ancora ero in questo mondo.La mia sveglia suonò come tutte le mattine alle 5:30, la scuola era molto lontana da dove abitavo, che poi neanche si può definire abitazione il luogo in cui dormivo... uscii dal mio sacco a pelo ed entrai nel bagno, che non aveva neanche la porta a dividerlo dall'altra stanza, quel bagno era davvero minuscolo, vi era il water ed il lavandino, il soffione della doccia era posizionato tra i due che distanziavano tra loro di appena settanta centimetri e ogni volta che mi facevo la doccia, come potete immaginare, allagavo completamente tutto, anche parte dell'altra stanza nella quale vi era il sacco a pelo e due scatoloni contenenti i miei vestiti, la cucina? Non la avevo, utilizzavo un minuscolo fornello da campo elettrico che molte volte neanche funzionava.
Sotto di me abitava una signora anziana davvero molto dolce e tutte le mattine alle 6:00 mi aspettava fuori da casa sua con un sacchetto con la colazione e molte volte mi invitava a stare a cena da lei quando non lavoravo, i suoi nipoti erano grandi e, a detta loro, non avevano mai tempo per andarla a trovare, così le facevo io da nipote accompagnandola, quando potevo, a fare la spesa per impedire che portasse buste troppo pesanti, in più era il minimo visto ciò che faceva e che aveva fatto per me e che io, più di un grazie, non le davo niente.
Salii sull'autobus alle 6:15 come tutte le mattine e mangiai la colazione, mi aveva messo del succo, una fetta di ciambellone, del caffè e una mela, il frutto lo lasciai mettendomelo nello zaino in modo da poterlo mangiare più tardi per la merenda; per arrivare a scuola dovevo prendere due autobus, la metro e un pezzo di strada a piedi, era una scuola prestigiosa e io vi ero entrato solo grazie ad una borsa di studio che fortunatamente comprendeva anche la mensa, la colazione ed il pranzo erano gli unici due pasti sicuri della giornata, la mia scuola non era frequentata da ricconi o da poveri come me, in realtà era super mista, c'era il riccone super popolare ed il poveraccio silenzioso, presente, almeno a scuola adottavo quel comportamento, non potevo certo rischiare di perdere la borsa di studio a causa del mio comportamento di merda.
Come sempre arrivai alle 7:45 e mi appoggiai al muretto fuori dal cancello per aspettare i miei amici arrivare e dopo circa dieci minuti si palesò il primo
<<Eilà Yoongi! Inizia a fare freddino eh!>> mi salutò limitandosi a mettersi vicino a me
<<Giorno Hobi, un po'>> ammisi, anche se avevo indosso ancora la divisa estiva, quindi un calzoncino sopra il ginocchio, una camicia a maniche corte ed un gilet; lui invece aveva sostituito il calzoncino con il pantalone lungo e aveva un giacchetto, lo invidiai, stavo congelando
<<Usciamo dopo scuola?>> mi domandò
<<Lavoro oggi>>
<<Se ci dicessi dove lavori potremo venire a trovarti lì>> lo guardai con un sopracciglio alzato, col cazzo che gli avrei rivelato a lui o agli altri che lavoravo in un lurido bar di periferia frequentato da malavitosi e prostitute e dove trovare della cocaina nei bagni o sui tavolini era routine
<<No>> risposi secco
<<Che cattivo che sei però>>
<<Ancora provi a capire dove lavora dopo anni Hobi?>> chiese un ragazzo alle sue spalle
<<Buongiorno Kookie!>> lo salutò abbracciandolo <<Comunque si, non riusciamo quasi mai ad uscire insieme dopo la scuola, vorrei solo passare il tempo fuori da questa galera anche con lui>> ammise, se fossi stato ricco quanto lui non ci avrei pensato due volte ad uscire con loro, ma non era così e dovevo accontentarmi dei due giorni liberi a settimana
<<Buongiorno ragazzi! Beh è inutile e lo sai>> lo informò, Jungkook tra tutti era quello che forse mi aveva capito meglio, credo, non faceva domande e assecondava ciò che dicevo senza insistere, a differenza di Hobi o dei due fratelli straricchi appena scesi dalla Mercedes nera con i vetri oscurati guidata dal loro autista personale
<<Buongiorno!>> urlarono in coro
<<Buongiorno splendore!>> salutò Jungkook andando dal suo ragazzo, Taehyung, e baciandolo, mentre Jimin venne da noi e buttò le braccia al collo di Hobi saltandogli praticamente addosso, quel ragazzo era il più espansivo di tutti ed era sempre in cerca di attenzioni, il mio completo opposto
<<Buongiorno Jimin! Dormito bene?>> gli chiese ricambiando l'abbraccio e sollevandolo leggermente da terra
<<Si molto! Ma oggi fa davvero freddo! Menomale che mi ero portato la divisa invernale per lasciarla in macchina, non mi piace il freddo>> rispose con la voce triste, io amavo il freddo, anche se, come già detto, quella mattina stavo congelando.
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Live to Love //Yoongi
RomanceIl passato assassino di una vita. Il cuore assassino di un futuro. La paura assassina di un amore. La pazienza creatrice di un amore. L'amore creatore di una vita. La vita creatrice di un amore. Storia scritta in prima persona, i capitoli sono lungh...