Capitolo 9

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Anche se Hermione non voleva riconoscerlo, dopo aver camminato per venti minuti in quel labirinto che era il bosco della tenuta dei Malfoy, Draco aveva ragione. La rabbia in lei era meno potente. Nonostante fosse pessima nel duello, sparare maledizioni le aveva dato uno sfogo.

Quando si svegliò il giorno dopo, le sue idee erano più chiare.

L'aula di pozioni era poco illuminata quando entrò. Nell'aria sentiva ancora l'odore di alcuni ingredienti della lezione del giorno.

"Signorina Granger," disse Piton con sdegno. "A cosa devo il terrificante piacere della sua compagnia."

Hermione tirò fuori il suo quaderno degli appunti. "Sono bloccata con la teoria del sangue. Ho bisogno del suo aiuto."

Dai suoi polmoni uscì un sospiro che sembrava quasi una tortura. "Vada avanti".

Si sentì stranamente nervosa. Presentare la sua ricerca fallita a uno dei migliori maestri di pozioni la intimoriva. Aveva sperato di mostrargli la sua ricerca completata quando avrebbe funzionato davvero. Ma era bloccata e aveva bisogno di aiuto. Sperava che lui non le ridesse in faccia e non le desse della stupida.

Girò le pagine del quaderno alla ricerca più recente e gliela mise davanti. Con la sua solita espressione vuota la lesse poi tornò a guardarla.

"Suppongo non funzioni?"

Si morse le labbra. "No."

"Il primo errore è qui." Indicò una parte della formula. "Capisco che volesse usare il Cardo Mariano con l'erba di Farrow per ripulire il sangue ma mentre l'erba di Farrow avrebbe avuto quell'effetto, si sarebbe spento prima ancora che riuscisse a raggiungere il sistema circolatorio a causa dell'interazione con il Cardo Mariano."

"Oh, sì, ma solo gli steli dell'erba causano una reazione con il Cardo Mariano. Io ho usato solo gli spuntoni."

Rimase in silenzio per un attimo poi la sua bocca si piegò. "Intelligente."

Per un attimo sperò che ci fosse anche qualcun altro nella stanza con loro per assistere Severus Piton che si complimentava con lei. Era successo? Era forse un sogno? Ma Piton era già passato alla parte successiva della sua formula. Dopo averle fatto alcune domande finalmente le spiegò come sistemarla.

Non vedeva l'ora di provare la nuova formula quella stasera. Mentre scriveva le correzioni sul suo quaderno, sentì bussare alla porta.

"Non ti è permesso dire di no", disse Ginny con un grande sorriso.

"Mi è permesso sapere a cosa sto dicendo di si?"

Ginny entrò con un gran sorriso. "Io e Harry ti portiamo al nuovo pub a Hogsmeade. Hanno aperto due giorni fa."

Aveva dei bei ricordi di Hogsmeade. Tornarci dopo tutti questi drammi le sembrò una buona idea.

Quando arrivarono, tutto era come se lo ricordava. Sfogliarono la nuova collezione da Dogweed e Deathcab, cercarono le bacchette più recenti e più belle da Ollivander e libri da Tomi e Pergamene. Sembrava che le cose fossero tornate alla normalità. Harry non la fissava con occhi preoccupati, non la trattava come se fosse fatta di vetro e stesse per andare in mille pezzi.

Il nuovo pub era accogliente, con panche di legno scuro e candele ovunque.

"Guarda la parte migliore," disse Harry eccitato mentre uscivano. "C'è anche un giardino."

I tavoli e le panche erano posizionati sotto grandi alberi e luci fluttuanti.

"Voi sedetevi," disse Harry. "Vado a prenderci qualcosa da bere."

Damaged Goods | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora