Erano dei Ghermidori o solo dei babbani assunti per portarla a qualcuno che l'avrebbe smaterializzata da Bellatrix?
Non aveva la sua bacchetta dal momento che si trovava nella Londra babbana.
I due uomini camminarono lentamente avvicinandosi. Stava per iniziare a correre quando la porta si aprì. Draco era lì, con il suo costoso cappotto appoggiato al braccio. Era vestito come qualcuno che era in procinto di andare a un concerto di musica classica ma il suo volto diceva tutt'altro.
"Signori," disse lui con un sorriso tagliente. "dove sono le vostre maniere?"
Draco era più alto degli uomini ma loro erano più robusti.
"Questo è il cretino di cui ci hanno avvertito?" Uno di loro chiese all'altro. "Ragazzino, è ora di tornare da papà."
Risero e Draco si unì a loro. Una risata fredda che la rese immediatamente tesa. Sapeva quanto fosse letale con la bacchetta, ma questa sarebbe stata una scazzottata. Lo aveva visto combattere con Ron, ma quello era Ron. Questi tizi lo facevano per mestiere e non aveva idea di come Draco si sarebbe comportato contro di loro. Solo a guardarli, un estraneo avrebbe sicuramente scommesso sui due tizi con i tatuaggi sul collo.
Ma c'era sempre qualcosa che luccicava negli occhi di Draco e che suggeriva una rabbia più profonda. Erano diventati di nuovo mercurio scuro. Quasi neri. Non l'aveva nemmeno guardata e lei era sicura che stesse usando l'occlumanzia, mettendo da parte tutte le altre emozioni in modo che una di esse potesse brillare di più: la rabbia.
"Facciamo un patto," uno degli uomini disse a Draco. "Prenderemo la tua fidanzatina e usciremo da quella porta. Ce lo lascerai fare perché sappiamo entrambi che la tua vita non vale quella della fighetta".
Draco sorrise ampiamente fino a mostrare i denti. "Mettetele le mani addosso e ve ne pentirete", disse con una risatina, rendendo il monito ancora più pericoloso.
Gli uomini risero e scossero la testa.
Uno di loro le prese il braccio. "Penso che..."
Tutto accadde in rapida successione. Draco diede a uno dei due un pugno così forte alla gola che si strozzò e crollò a terra. L'altro lasciò andare Hermione e si scagliò contro Draco, che fu più veloce e schivò il suo tentativo. Lo afferrò per il viso e gli sbatté la testa contro lo specchio. Il ragazzo reagì, colpendo Draco ai reni, ma non si fermò. Gli sbatté la testa contro lo specchio più e più volte finché non andò in frantumi. Il sangue schizzò dappertutto e poi il suo corpo si accasciò.
Hermione era sicura che fosse morto ma Draco non si fermò finchè una parte della sua testa fu incavata. Chiuse gli occhi, ma sentì il continuo tonfo della testa del ragazzo che veniva ulteriormente fracassata. Era chiaramente morto da tempo. Forse Draco non si sarebbe lasciato rallentare nemmeno da questo, se non fosse stato per il secondo tizio che si rialzò da terra.
Il ragazzo afferrò Draco. Lui piegò le ginocchia, afferrò il braccio del ragazzo e lo fece cadere a terra sopra la sua spalla. Ancora stordito, il ragazzo non fece in tempo a rialzarsi che Draco lo colpì con un calcio in testa.
Hermione pensò che se ne sarebbero andati, ma Draco non aveva finito. Afferrò il ragazzo per il colletto e lo trascinò verso il bagno aperto, spingendogli la testa sott'acqua, con le ginocchia che gli scavavano nella schiena. L'uomo lottava ancora, ma i suoi movimenti erano già meno coordinati di prima. Draco gli sollevò la testa per un secondo e lui ansimò per prendere aria prima di spingerlo di nuovo sott'acqua. Braccia e gambe si agitarono senza meta.
Draco tirò ancora una volta su il viso e lui sputò acqua.
"Sai cosa mi fa incazzare di più?" Disse Draco con una voce che la fece rabbrividire. "Hai appena rovinato il mio abito preferito."
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Damaged Goods | Traduzione in ITALIANO
Fiksi PenggemarHermione, ora nel pieno dei suoi 20 anni, è tornata a Hogwarts per proseguire studi di livello superiore. Cercando di dimenticare i traumi che la guerra le ha inferto, passa una notte di lussuria con un certo Purosangue. Ma quella notte porta con se...