Arrivarono alla villa con uno scatto improvviso. Malfoy la lasciò all'istante e andò via, si tolse le vesti, le appallottolò e le gettò in un angolo in modo aggressivo. Imprecò sottovoce e afferrò lo schienale della sedia, appoggiandosi ad essa, senza incontrare lo sguardo di lei.
Era successo a lui. Era quello che aveva appena detto. Una maledizione Imperius continua. Impossibile.
Le sue mani erano aggrappate alla sedia in modo così saldo, che le nocche erano bianche. I lampadari di vetro vibravano con furia. Il maniero era davvero collegato a lui, percepiva le sue emozioni.
Non capiva come avesse potuto subire una maledizione Imperius permanente. E da chi? Quando? Le domande che le frullavano in testa erano tante, ma il petto le si stringeva troppo per poter parlare.
Malfoy non aveva ancora detto nulla. Lei si strinse le braccia intorno a sé, preparandosi a qualsiasi cosa lui le avrebbe detto. Sembrava così agitato; sapeva a malapena cosa fare di sé stesso.
"Non farlo mai più", esclamò.
Lei rimase in silenzio e lui si rimise dritto. Il suo volto era cinereo per la furia e guardava tutto tranne lei.
Da alcuni dei ritratti appesi alla parete provennero dei bassi mormorii.
"Silenzio", rimproverò, e i suoi parenti dipinti a olio smisero di parlare.
Malfoy si teneva stretti i suoi segreti come un mantello. Ogni volta che doveva rivelare qualcosa, sembrava che gli causasse un dolore quasi fisico. A giudicare da quanto era teso il suo volto, questo era il più grande che aveva condiviso con lei fin ora.
"La cicatrice sul petto..." deglutì; la voce le tremò leggermente. "È l'unica che non ho riconosciuto. Ha qualcosa a che fare con la maledizione Imperius permanente?".
Le sue mani si strinsero, ma rimase in silenzio. Poi si diresse a passi veloci verso un armadietto nell'angolo. Prese una bottiglia di Whisky incendiario e strappò il tappo con i denti. Hermione rimase immobile mentre lo guardò bere un grosso sorso dalla bottiglia. Proprio mentre finì di deglutire, si portò di nuovo la bottiglia alle labbra.
"Che cosa vuoi da me, Granger?". Chiese rabbioso, quasi accusatorio.
"La verità".
"Perché? Pensi che perché mi hai aperto le gambe sei autorizzata ad avere queste informazioni?"
Crudele quando messo all'angolo. Poteva già vederlo formarsi nei suoi occhi. Il muro si era alzato di nuovo.
Solo che questa volta non aveva via d'uscita. Aveva già condiviso con lei le nozioni di base. Non c'era più modo di evitare i dettagli. Sembrava che lui lo sapesse, mentre beveva un altro sorso di rabbia dalla bottiglia. Scacco matto. Non gli rimanevano altre mosse.
Lei aspettò che lui parlasse. Si sedette sul divano che sembrava un manufatto.
"Fanculo..." disse a bassa voce, quasi più a sé stesso.
Hermione aveva paura di muoversi o anche solo di respirare. C'era una tranquilla tristezza che si posava su di lui. Pensò che Draco Malfoy avesse quell'aspetto quando perdeva. E sapeva che questa era una perdita per lui. Una perdita di controllo sui propri segreti che custodiva con tanta cura.
Le porse la bottiglia. "Tanto vale che ti metta comoda, Granger". Non sembrava un invito caloroso. Le sue parole erano di un'acutezza che poteva tagliare il vetro.
Si avvicinò a lui con passi misurati e prese la bottiglia dalle sue dita. Un sorso di Whisky incendiario straordinariamente liscio le scese in gola.
Aprì i gemelli della camicia e si rimboccò le maniche, rivelando i tatuaggi sugli avambracci e il marchio.
![](https://img.wattpad.com/cover/365887025-288-k584777.jpg)
STAI LEGGENDO
Damaged Goods | Traduzione in ITALIANO
FanfictionHermione, ora nel pieno dei suoi 20 anni, è tornata a Hogwarts per proseguire studi di livello superiore. Cercando di dimenticare i traumi che la guerra le ha inferto, passa una notte di lussuria con un certo Purosangue. Ma quella notte porta con se...