Qualche giorno dopo...
SANEM
Sono seduta su una panchina del nostro meraviglioso lungomare. Osservo, in lontananza, la Torre della Fanciulla ed il via vai di tante imbarcazioni e battelli che solcano le acque del Bosforo. I turisti cominciano ad aumentare, intorno a me sento parlare in diverse lingue da chi passeggia godendosi, magari, la propria vacanza. In effetti, anche in agenzia è periodo di prenotazioni per viaggi all’estero.
«Sanem!»
Mi volto quando sento mia sorella chiamare il mio nome. Mi ha dato appuntamento qui dicendomi di aver bisogno di parlarmi urgentemente… e rigorosamente da sole.
«Leyla!»
La saluto con un forte abbraccio che ricambia alla stessa maniera. Quasi ci stritoliamo.
«Come stai, sorellina?» mi domanda, staccandosi e guardandomi negli occhi. Nei suoi noto esserci qualcosa che la turba, nonostante con il suo adorabile sorriso cerca di nascondere ciò che la impensierisce.
«Sto bene» le rispondo, ricambiando il sorriso. «E tu, invece?»
Ci sediamo tenendoci per mano.
«Can ti ha lasciato venire senza problemi?» mi chiede, sviando la mia domanda.
Annuisco.
“Come no! L’hai lasciato nel dubbio.”
«Certo che sì. O mi lasciava libera o lo avrei messo in punizione.»
«Povero cognato! Cosa è costretto a subire!»
“Eh, sì, povero cognato!”
«In realtà non è stato proprio semplice» ammetto poi. «Non potendogli dire che dovevo incontrarmi con te, ho inventato che mamma aveva bisogno urgente che io tornassi a casa. E se non mi avesse chiamata proprio nel momento in cui chiedevo a Can di poter andar via dall’agenzia un paio d’ore prima, tutto sarebbe filato liscio.»
«Scusami se ti ho messo nei casini con lui!»
«Mi conosci. In qualche modo sono riuscita a convincerlo» sghignazzo.
“Io non ci metterei la mano sul fuoco.”
«Inoltre, per fortuna, oggi i clienti sembrano non essersi dato appuntamento tutti insieme. Per cui non ho avuto problemi con il lavoro.»
«Questa è la fortuna di avere come capo il proprio fidanzato» esclama Leyla.
“Una vera fortuna condividere ventiquattr’ore su ventiquattro con Donald Duck!”
«Diciamo che ne viene a mio vantaggio, sì!» confermo, sorridendo furbamente.
“Io sto pensando di licenziarmi, invece!”
«Scusami un momento, Sanem, il mio telefono suona. Devo rispondere, è Karen dall’ufficio.»
Leyla si allontana di qualche passo.
“Non avrà mica un amante?”
«Ma cosa dici?»
“E secondo te perché ha voluto incontrarti di nascosto da Can e soprattutto da Emre?”
«Non ne ho idea, ma di sicuro è qualcosa di importante.»
“Appunto! Cos’è che Emre non può sapere?”
«Di sicuro non quello a cui pensi tu!»
“Ti ricordo che io sono il tuo stesso essere pensante.”
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Equinozio 🦋 di Primavera 🌺
RomanceSEQUEL di "Solstizio d'estate", "Equinozio d'autunno" e "Solstizio d'inverno"