CAN
Sono passate due settimane dal matrimonio. Leyla ed Emre hanno trascorso dieci giorni tra la Cappadocia ed alcune località di mare; luoghi non troppo lontani da raggiungere a causa dello stato interessante di mia cognata. Ovviamente, come se i clienti sapessero dell’assenza di mio fratello, abbiamo avuto il nostro bel da fare con un traboccante via vai di gente. In nostro supporto è venuta, come sempre, Guliz, per alleggerire il lavoro ad Ayhan e Sanem. Persino mio padre si è ritrovato a doverci supportare.
Per cui, per rilassarci un po’ e vivere una giornata spensierata, ho deciso di organizzare una gita al mare con i nostri amici e i nostri fratelli. Per fortuna, quel pensiero che ha travolto me e Sanem qualche settimana fa sembra rimanere nascosto in un angolino, seppure ammetto che, di tanto in tanto, penso a quanto sarebbe stato bello poter stringere fra le braccia un nostro Baby D. Ma ciò che più desidero è la stabilità della mia fidanzata, sapere che sta bene e che non si lasci prendere dalla tristezza e dalla delusione. In realtà ancora non le ho detto che vorrei parlarne con la dottoressa Keskin che l’ha tenuta in cura durante la sua amnesia, sperando che conosca qualche luminare in campo ginecologico che possa darci una speranza. Non che non mi fidi dei ginecologi che hanno seguito Sanem finora, ma talvolta un consulto in più potrebbe rivelare un’altra verità. Per il momento, però, lascio passare un po’ di tempo; non voglio che Sanem si senta sottopressione. Gliene parlerò più in là, con calma. In fondo, non abbiamo alcuna fretta di diventare genitori, anche perché la mia priorità è l’intenzione di chiederle al più presto di sposarmi. Ho solo bisogno di trovare un’occasione speciale.
“Dovrei convivere per sempre con Daisy?”
«Da quando la chiami così?»
“Non importa. Rispondi!”
«Sì, mi dispiace per te, anzi per voi, ma dovrete sopportarvi a vita.»
“Ne sei proprio sicuro?”
«Potreste sempre sparire dalle nostre teste.»
“Non intendevo questo. Dicevo: sei sicuro di volerti sposare?”
«Più che mai!»
“Non è presto? Vi conoscete solamente da dieci mesi.”
«L’amore non conosce tempo.»
“Ma per conoscersi c’è bisogno di tempo.”
«Non ho bisogno di…»
«Di cosa non hai bisogno?» interviene Sanem, entrando in camera.
«E con quello dove vorresti andare?» le domando, inarcando un sopracciglio.
«Al mare» risponde placida, avvicinandosi alla cassettiera ed estraendo un vestitino a fantasia floreale.
“Smettila!”
«Di fare cosa?» mormoro, continuando a fissare le sue forme.
“Di guardarle il culo.”
«Ecco, sono d’accordo con la tua voce!» esclama Sanem, voltandosi di faccia.
«Mhm?»
«Mi stavi guardando?» domanda con cipiglio.
«Mhm mhm! No. No, io, non…»
«È inutile che tu ti nasconda. Abbiamo due spie che sono peggio di mia madre e tutto il quartiere messo insieme.»
«Lo so!» bofonchio.
Intanto noto un sorrisino divertito sul suo viso.
«Insomma, dove credi di andare con quella specie di costume?» le chiedo di nuovo.
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Equinozio 🦋 di Primavera 🌺
RomanceSEQUEL di "Solstizio d'estate", "Equinozio d'autunno" e "Solstizio d'inverno"