🌺 Capitolo 7 🦋

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SANEM

Alla fine, il ciclo è arrivato proprio mentre stavo per fare il test di gravidanza. Ho pensato fosse qualche semplice perdita di sangue ma sapevo benissimo che era lui con… dodici giorni di ritardo.

“Se lo avessi fatto non appena tornata dal campeggio ti evitavi altri tre giorni di ansia.”

«Non sarebbe cambiato niente. Il responso del dottore è quello che conta di più e…» Non riesco a finire la frase. È stato un colpo per me.

Dopo questo clamoroso ritardo, ho chiesto a mia sorella di accompagnarmi dal suo ginecologo per una visita di controllo e…

“Puoi sempre rivolgerti ad un altro ginecologo.”

«La sostanza non cambia.»

“Cosa ti costa provare?”

«Cosa mi costa?» quasi sbotto, ma cerco di calmarmi o la gente che passa mi prenderebbe per matta sentendomi parlare da sola. «Sentirmi dire di nuovo la stessa cosa, avere conferma che…» Di nuovo mi blocco. Le lacrime mi rigano il viso.

Oggi anche il tempo è uggioso. Nuvoloni di un grigio scuro attraversano l’atmosfera minacciando di scoppiare da un momento all’altro.

«Eccomi qua, sorellina! Prendi questo» dice Leyla, porgendomi un tè che è andata a prendermi al chiosco qui sul lungomare.

«Grazie ma… non mi va!» esclamo, chinando la testa e osservando, seppure io abbia gli occhi offuscati, come due lacrime si tuffino nel bicchiere mescolandosi a questa bevanda ambrata.

«Dai, bevine almeno un po’! Ti rilasserà. Ti farà bene.»

Annuisco impercettibilmente e appoggio le labbra al bicchiere ingerendo un piccolo sorso di tè.
Solo quando comincio anche a tremare, Leyla mi prende il bicchiere e lo poggia sulla panchina dietro di sé per poi stringermi fra le sue braccia. Posso avvertire la piccola sporgenza della sua pancia stando strette strette l’una all’altra.
Deve essere una sensazione bellissima sapere che dentro il proprio ventre sta crescendo una nuova vita, un nuovo “fiore” frutto di un amore grande.

«Non piangere, Sanem! Non disperarti. L’hai sentito il dottore, potrai fare ulteriori controlli e valutare…»

«Cosa, Leyla, cosa? Ha detto chiaramente che non potrò avere figli. Come posso stare calma? Come farò a dirlo a Can?» urlo disperata.

«Perché non interpelliamo un altro ginecologo? Un parere in più potrebbe aiutarti.»

«Aiutarmi? E come, Leyla?» le domando, sempre con voce alterata.

«Sanem, l’hai sentito anche tu il dottore, no? Con dei controlli più approfonditi si può arrivare alla base del problema e cercare di risolverlo. Non è tutto perduto.»

«Come lo dico adesso a Can? Quando mi è arrivato il ciclo e il test è uscito negativo ci è rimasto male. Pensa quando gli dirò che non potremo mai avere figli!»

«Non è detto, Sanem! Non è detto» continua Leyla con voce decisa. «Ascoltami: se non vuoi farti visitare da un altro ginecologo, chiediamo almeno al dottor Bursin come procedere per gli esami più specifici. In fondo, non ha escluso che tu possa ancora rimanere incinta.»

«Ma se ha detto che probabilmente non potrò esserlo…»

«Probabilmente. Nessuna certezza. Vedrai che con qualche cura anche tu diventerai una mongolfiera» dice scherzosamente Leyla per stemperare la tensione.

Effettivamente il dottore non mi ha chiuso totalmente le porte. Sono io che, nel momento in cui mi ha spiegato la mia situazione delicata, non ho ascoltato altro, e se non ci fosse stata mia sorella con me credo che non mi sarei ripresa più.

Equinozio 🦋 di Primavera 🌺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora