capitolo 6

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Ace entrò in infermeria, con il cuore che gli batteva nel petto , iniziando a sudare per l'agitazione.

Smoker c'è l'aveva con lui per aver fatto vedere il suo marchio ?

Camminò a passo svelto verso i letto dell'infermeria, dovette inspirare nel vedere i marinai feriti , e dovette deglutire più volte e andare avanti senza guardare di lato.

Si sentiva male nel vedere tutti quei feriti , essendo l'unico che non aveva neanche un graffio.

<<ACE-san>> Tashigi lo salutò con il suo solito sorriso materno <<Per fortuna stai bene>>

Almeno non è arrabbiata pensò il ragazzo

Ace scosse la testa e si mise ai piedi del letto del vice ammiraglio che continuava a guardare il soffitto senza dire niente ed Ace chiuse gli occhi aspettandosi una sgridata

<<Sei ferito ?>> Gli chiese Smoker

Come ?

<<Uhm no signore>> ribatté Ace. <<In realtà...sono dispiaciuto...>>

<<Dispiaciuto? E Per quale motivo ?>>

<<Non sono riuscito a combatterli , ho fallito...>>

<<Non dovevi combatterli>> gli disse Smoker , facendolo sembrare ovvio

Ace mise le braccia dietro la schiena e Giocò nervosamente con l'anello che aveva. Aveva lo sguardo basso con gli occhi nascosti dal filo d'ombra dei suoi capelli neri corvini. <<Hanno visto il mio marchio>>

<<Ho notato>>

<<Non sei arrabbiato? Mi aveva detto di non farlo vedere e io...>>

Smoker sospirò e aiutato da Tashigi si mise a sedere sul suo letto.
Era pieno di bende che gli coprivano le ferite <<non era un obbligo , puoi fare quello che ti pare ragazzo>>

<<Ma...>>

<<Nessun ma figliolo , sei libero di fare quello che vuoi , andando anche contro i tuoi superiori se ciò che stai per fare per te sia una cosa giusta>> <<ti sei tolto la giacca per fermare l'emorragia, forse è stato quel gesto a salvarmi la vita>>

Ace annuì , voleva disperatamente chiedergli aiuto , voleva potersi fidare di lui , e andarsene dalla divisione comandata dall'ammiraglio Akainu.
Ma aveva un nodo in gola che non lo faceva parlare , pensando di disturbarlo , che la sua richiesta d'aiuto era di per sé inutile.

Forse era lui quello sbagliato?

<<È stato un piacere vice ammiraglio, ma ora dovrei tornare nella mia divisione, nella mia squadra>>

<<Noi cambieremo rotta invece>> disse Smoker e chiese a Tashigi di passargli il sigaro con un accendino <<abbiamo una missione da portare a termine>>

<<Davvero? Dove ?>>

<<Stiamo partendo per Alabasta>> gli disse Tashigi

Smoker ruppe la tazza che aveva in mano <<c'è un pirata che voglio catturare>>

Questo pirata deve essere davvero importante sé è nella mira del vice ammiraglio Smoker

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Avvertenze: uso di violenza

Ace era tornato nella sua base e voleva evitare l'ammiraglio Akainu ma sapeva anche lui che era impossibile.

<<Ace! Sei tornato>> gli disse Coby correndo verso di lui con Helmeppo dietro. <<Stai bene vero ?>>

<<Nessun graffio>> gli rispose ironicamente Ace e mise le mani nelle tasche

<<Abbiamo saputo della sconfitta del vice ammiraglio Smoker...>>

<<Quindi le voci sono girate>>

Coby annuì frettolosamente <<si>>

<<Il vice ammiraglio Garp c'è?>>

<<È partito da poco , dovrebbe tornare nei prossimi giorni>>

<<Andrò a parlare con l'ammiraglio allora>> sperando che non mi uccida non disse e salutò i suoi amici , prima di iniziare a salire le scale.
Doveva parlare con l'ammiraglio nonostante non volesse ma comunque non poteva perdere quella posizione, non adesso

Bussò più volte allo studio dell'ammiraglio e poco dopo una voce burbera rispose.
Quando vide Ace davanti a sé , si alzò dalla sua sedia ed Ace volle indietreggiare vicino a quello sguardo.

<<Come osi presentarti dopo quello che hai fatto>> gli urlò contro

<<Io volevo solo...>>

<<Ti consiglio di stare zitto>> gli disse Akainu con violenza.
Gli si mise di fronte e gli mise la mano intorno alla gola , con forza e lo spinse contro un muro.

Ace gemette per il dolore mentre gli si formava un livido violaceo intorno alla gola.

Poi Akainu tolse la mano ed Ace iniziò a tossire con fatica , con le mani posate in quel punto

<<Ti avevo chiesto una cosa ! Una dannata cosa ! E tu che fai !?>> Akainu tornò indietro e gli tirò i capelli con forza.
Ace dovette mordersi il labbro per non grugnire per il dolore che stava provando. <<L'incontrario di ciò che ti avevo chiesto di fare!!!!! >> gli sbatté con forza la testa sul muro.

<<Sono davvero...d->>

<<Avevano davvero ragione , meriti di morire>>

Ace si chiuse a riccio con le lacrime che cercò di trattenere mentre Akainu gli fece segno di entrare in una stanza , era un obbligo ed Ace sapeva benissimo ciò che sarebbe successo la dentro.

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Ace corse nella sua stanza con le lacrime che gli stavano offuscando la vista.
La schiena gli bruciava , gli faceva male e non aveva nulla per attutire quel dolore.
Aveva un grosso livido sul collo e sul braccio destro che compensavamo quelli che aveva sulla schiena.
Aveva rifiutato il cibo tutto il giorno , non voleva nulla , si sarebbe sentito peggio e Ancora più inutile.

<<Puoi anche non mangiare , non voglio sprecare il cibo per uno come te>> gli disse una volta l'ammiraglio Akainu.
Ace l'aveva preso alla lettera.
Si sentiva in colpa e l'ossigeno gli stava mancando.

Uno dei suoi soliti attacchi di panico

Ora a torso nudo si mise di fronte al lavandino, davanti lo specchio , colui che gli stava mostrando una versione di se che non gli piaceva , gli disgustava , a tal punto che preferiva strapparsi gli occhi , piuttosto che osservarsi.

Le stesse parole gli rimbombavano nella testa.

Loro avevano ragione, sarebbe meglio che morissi pensò e pensò.
Quelle parole gli avevano diviso il cuore in mille pezzi , pezzi che il suo fratellino riuscì ad riattaccare tanto tempo fa.

Forse ,la sua più grande paura , è accettare che qualcuno , sinceramente, possa amarlo per quello che è

Ace non voleva amare nessuno , e nessuno avrebbe amato uno come lui , il figlio di un demone , figlio del re dei pirati , uno con il sangue maledetto.

Si sentiva sbagliato , come una macchia di colore in un dipinto perfetto , come il boato che rovina una melodia impeccabile.
Il suo cuore continuava a spezzarsi poco a poco , senza farsi notare , fuori sembrava non crollare mai , mentre dentro era crollato da tempo e da tempo cercare di risalire in Cina ,
Di non andare in fondo ,
Ma affondava ancora , senza nessuno a tenergli la mano , con tutti gli occhi indifferenti addosso

Come poteva amare qualcuno se non amava neanche se stesso ?

farò miei i tuoi incubi /MarcoXAceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora