Ace si stava nascondendo in un condotto dell'aria, all'interno della Moby Dick , con la vista offuscata dalla lacrime , e le guance rosse per il dolore al cuore a cui era sottoposto da anni.
Il discorso con Barbabianca rieccheggió nella sua mente.
Quelle dannate parole...<<Hai il nostro marchio figliolo>> gli disse con estrema calma.
Ace non riuscì a rielaborare il tutto , nonostante i sorrisi che i comandanti gli stavano lanciando, e le parole confortanti che tutti cercavano di dirgli.
Quindi fece l'unica cosa che gli venne in mente : scappò e si rifugiò nel primo nascondiglio che aveva trovato lungo la strada , un condotto dell'aria.Tutto ciò a cui potè pensare era il dolore che quel marchio gli ha portato.
Le frustate , i colpi , i lividi ...
Solo perché chiunque vedeva quel marchio si disgustavaPerché apparteneva ai pirati di barbabianca....
All'inizio dopo che Akainu gli diede un pugno alla stomaco talmente forte da lacerargli la pelle , solo perché non voleva mai più vedere quel marchio , che un marine così , sarebbe dovuto morire , provò ad tagliare quel coso che aveva inciso sulla pelle , nonostante era troppo giù per poterlo vedere , con un coltello...
Si ricordò le coltellate e non voleva fermarsi , nonostante tutto il sangue che si stava spargendo sul pavimento.
Si svegliò dopo quel evento in infermeria.
Nonostante era ferito si sentì in colpa per tutto il peso in cui era stato sottoposto.Non voleva amare , aveva paura di amare , non voleva legarsi a un qualcuno che lo avrebbe lasciato solo
Tutto per la sua cazzo di eredità che non voleva
Non poteva legarsi a dei pirati , doveva mantenere una promessa , anche se gli avrebbe costato la felicità.
Si mise la testa sulle ginocchia e cercò di attutire i singhiozzi.
Le lacrime continuavano ad uscire , non si formavano.Poi sentí dei colpi sul ferro <<Hey fratellino...so che sei lì...>>
Thach
<<Non sono tuo fratello...>> Ace provò ad urlare , ma la sua voce risultò fiaca e debole
<<Va bene...puoi uscire ? Voglio solo parlare con te...ti assicuro che ci sono solo io qui... perfavore?!>>
Ace ascoltò la voce supplicante del pirata , che sembrava triste.
Non poteva rimanere lì dentro per sempre ed affacciò la testa dal condotto , e non vide nessuno apparte quel tizio , Thach.
Scese ma non si avvicinò, con la mano sul muro , pronto a scappare per ogni evenienza.
Thach sembrava abbattuto, soprattutto dopo aver visto gli occhi rossi del giovane. <<Io mi metto qui>> Thach si sedette su una sedia <<noi tutti siamo dispiaciuti>>Ace non parlò
<<Siamo andati troppo veloci... nonostante sapevano che non ti vanno molto a genio i pirati>> poi prese una chiave ed indicò la manetta che Ace portava<<dammi la mano>>
Ace strinse i pugni dietro la schiena , nervosamente.
Quel pirata gli sembrava gentile almeno.
Gli polse la mano e la manetta cadde a terra con un tonfo. Si sentì sollevato.<< ti proponiamo un accordo>.
Ciò suscitò curiosità in Ace <<la prossima isola la vedremo tra tre mesi , resta con noi fino ad allora , poi sarai libero di andare , ovviamente se penserai che non valga la pena di rimanere qui...>>
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farò miei i tuoi incubi /MarcoXAce
FanfictionAce da bambino per proteggere suo fratello è stato costretto a diventare un marine >