capitolo 9

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Si trovava in una stanza buia , sporca e lercia con delle catene appese sul muro , l'acqua filtrava dal soffitto, andando a bagnare il pavimento.
Il sangue che dipingeva le pareti era l'unica parte colorata di quell'atmosfera macabra e cupa.
Le sue urla rimbombavano in tutta la stanza , alternandosi con un suono stridolo del ferro che toccava la pelle nuda.
Il dolore era l'unica cosa che non lo faceva impazzire in quel momento, lo rendeva umano , non volendo arrendersi mentre si squarciava il labbro con i denti per attutire le urla e i lamenti.
Con le ginocchia a terra , con le lacrime non versate , continuava ad urlare , sperando che qualcuno lo salvasse , un qualcuno che non sarebbe mai arrivato.

Ace si svegliò di colpo , con la testa che gli stava esplodendo, con la fronte che trasudava mentre con la mano tastò la superficie su cui era.

Era tutto un sogno ?

Girò lo sguardo ed era in una stanza che non riconosceva.
La schiena continuava a fargli male e il dolore non spariva , diventando sempre più forte

Si ricordò gli ultimi avvenimenti mentre squadrava la stanza semplice in cui si trovava , arredata con un semplice letto e comodino , e un piccolo bagno al lato.

Si toccò la testa , dove era stato colpito da una padella, e notò che gli stava crescendo un bernoccolo.

Chi è il Matto che si porterebbe in giro una padella ? Pensò

Provó ad alzarsi ma dovette deglutire più volte , essendo esausto.
Non riuscì e si sentì stranamente debole.

Alzò un braccio e vide una manetta intorno alla mano.
Ace pensó che si trattasse di Agalmatolite, essendo che non riusciva ad utilizzare i poteri del suo frutto del mare.

Dannati pirati...

Sobbalzò quando sentì scricchiolare fuori dalla porta.
Qualcuno si stava avvicinando.

Ace fece la prima cosa che gli venne in mente , prese la lampada che si trovava su una delle mensole presenti.

Se non posso usare il fuoco...posso rendere qualunque cosa un arma si disse il giovane con un piccolo sorriso

La porta si spalancò, e si intravide una chioma bionda dall'altro lato.
Quando capì di chi si trattava lanciò la lampada che andò a frantumarsi sul muro , vicino alla porta.

Quando Marco entrò socchiuse gli occhi quando una lampada si frantumò sul muro vicino alla testa , e i frammenti si sparsero sul pavimento, ma continuò a tenere la solita espressione divertita.

<<Ti sei svegliato, principessa?>>

Irritato dal nome , cercò con la mano il prossimo oggetto da lanciargli e afferrò un cuscino.

<<Quello non può proteggerti>> Marco alzò le spalle , ma al posto del cuscino , gli arrivò una scopa , che schivò per un pelo <<hai finito?>>

Ace scosse la testa <<liberarmi>> gli ringhiò contro , facendogli vedere la manetta

Non gli piace essere legato , intrappolato e incapace di usare i suoi poteri

<<Non volevamo ammanettarti>> Gli disse Marco , sinceramente mentre si avvicinava. <<Però sapevamo che avresti provato a dare fuoco a tutto>>

Ovvio che l'avrei fatto pensò Ace

Ace arretrò, e si spinse contro la tastiera del letto , per mantenere una distanza di sicurezza dal comandante.

<<Però ci dispiace>> continuò, e si fermò quando vide che Ace metteva più distanza tra loro , e Marco non voleva spaventare il ragazzo

<<Se ti dispiaceva non mi avresti portato qui dopo avermi colpito con una padella contro la mia volontà , comandante!>>

Marco si massaggió i capelli biondi <<Thach è un idiota lo so , puoi ammettere che non eri felice lì Ace>>

<<E quindi ? Molti marinai fanno quel lavoro per proteggere la loro famiglia... nonostante le circostanze...non li rapite mi sembra>> lo scherní Ace <<e dov'è la mia giacca?>> GLi lanciò uno sguardo tagliente

<<Stai meglio senz->>

Ace provò a tirargli un calcio ma Marco lo fermò con una mano <<scherzavo scherzavo>> Marco ridacchiò per prenderlo in giro

<<Io no>> provò a tirargli un pugno ma era indebolito dalla manetta di Agalmatolite <<sarò più debole per la manetta ma col cavolo che mi arrenderò>>

<<Non voglio che tu lo faccia-yoi>>

Ace si bloccò, confuso , con il pugno in aria. <<Fatemi scendere dalla vostra nave>> disse duro , senza emozione

<<Sarebbe un po' complicato-yoi>>

Ace si girò e vide dalla finestra che erano ormai in mare aperto. <<Non sarò mai  vostro prigioniero>>

<<Visto che sei nostro ""prigioniero"" come dici tu , sei obbligato a rispondere alle mie domande>>

Ace si mise a gambe incrociate sul letto e guardò duro il comandante e scosse la testa.

<<Va bene , risponderai dopo>>

<<Speraci Ananas>>

Marco sospirò dallo stupido soprannome <<Ora andiamo da mio padre , vuole vederti>> gli disse Marco

<<Da Barbabianca?... volete torturarmi ? Uccidermi ?...>>

Marco inarcò un sopracciglio. <<No>> pensava che un altra risposta avrebbe confuso maggiormente il giovane , quindi decide di optare ad un atteggiamento più freddo. <<Ora andiamo>> Marco gli prese un braccio , ed Ace provò a scalciare per allontanarsi.

Quando ci riuscì sì schiacció contro il muro <<dovrai portarmi di peso>> gli disse Ace con determinazione

<<Va bene-yoi>> gli rispose Marco e si abbassò..

Ace non capì cosa stava facendo, poi Marco gli mise le mani sulle gambe ed il giovane si trovò sulle spalle del comandante <<METTIMI GIÙ>>

Marco lo ignorò mentre camminò fuori dalla porta , nonostante le urla di Ace.

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<<Secondo voi , Marco è riuscito a convincere Ace a venire qui ?>> domandò Thach a suo padre ma fu Izou a rispondere mentre sventolava il suo ventaglio con eleganza.

<<Secondo me...no>> Gli rispose Izou puntando il dito verso una direzione, dalla quale iniziarono a sentirsi delle urla e tutti i pirati guardarono verso quel punto.

Dal corridoio uscì Marco , mentre trasportava un Ace che continuava ad urlare e ad insultare Marco dandogli ogni tipo di soprannome stupido.

<<Siamo arrivati-yoi>>

<<Fammi scendere stupida Ananas>>

<<Se proprio devo>> Marco lo mise giù ed Ace gli schiacciò il piede facendo gemere di dolore Marco.

Ace si mise in posizione con le mani sui fianchi sotto lo sguardo divertito di Barbabianca <<cosa vuoi ?>>

<<GUAHAHAH , moccioso sfacciato , sei calmo ora ?>>

<<Se impedissi al tacchino di darmi fastidio starei meglio>>

<<Hey-yoi>>

<<Ora parliamo>> gli disse Barbabianca e tutti si ammutolirono








farò miei i tuoi incubi /MarcoXAceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora