LA NOTTE DEI DESIDERI

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Non credo riuscirò ad addormentarmi dopo tutte queste emozioni. Mi faccio l'ultimo bicchiere di vino prendendomi un vero calice, accendo una candela, mi spoglio ed apro il rubinetto della vasca.

Dio come me lo sarei voluta fare!

Il citofono interrompe il filmino di fantasie che mi stavo girando.

Non aspetto nessuno. Non in piena notte! Ma che ore sono? Ah! È Sofia che ha litigato con il cretino e dorme a casa.

Apro e torno in bagno, ma suona anche il campanello.

Sofia, cazzo, perché sei così pigra da non tirare mai fuori le chiavi?

Vado ad aprire con un asciugamano striminzito legato in vita e l'aria alquanto seccata. Quando la porta lascia intravedere il pianerottolo, davanti a me c'è ancora lui: appoggiato allo stipite, leggermente piegato in avanti; l'aria furbetta ed un sorriso birichino.

«Scusami ancora, ho una ruota sgonfia, ho provato ad andare per qualche metro, ma è davvero difficile e dovrei fare ben dieci chilometri. Mi ospiti per stanotte?»

Ma cosa succede? È la serata della rivincita delle sfigate e non mi hanno avvertita. Devo correre a comprare un gratta e vinci!

Tengo stretta la spugna che indosso, come se questa potesse infondermi la stabilità che mi è venuta meno da ore, ormai: «ok, stavo per fare un bagno, tu puoi...»

Nico mi interrompe frapponendo una mano tra me e lui.

«Sì, lo vedo. Non ti disturberò, non molto» e mi lancia un'occhiata che percorre, per la seconda volta questa notte, tutto il mio corpo.

Ora ti piace quello che vedi, eh?

Mi scosto per lasciarlo entrare, soddisfatta della conferma che gli ho letto in viso: è contento di essere tornato.

Sfigata in ciniglia 1 – Bomba sexy goal e pareggio al novantesimo! La partita è ancora in gioco.

Messo un piede in corridoio, toglie la giacca lasciandola cadere a terra. Lo seguo scrutandolo incredula e sulla soglia della porta del bagno, Niccolò si gira a guardarmi con i suoi occhi a sciabola che inizio a conoscere: mi vuole ancora. Lancia le scarpe in aria, che non hanno i lacci, sfila la t-shirt, slaccia i pantaloni e mi lancia un pacchetto.

Perché i fighi non hanno mai i lacci infiocchettati? Io ho sempre quelle orribili orecchie giganti che penzolano dalle scarpe come quando me le allacciava mia madre!

Allungo le mani per prendere quanto sta volando nella mia direzione, guardo cos'è e mi apro in un sorriso grande.

Ha comprato i preservativi lo stronzetto.

Grazie Dio, per questa serata!

«Vuoi che ti presti un pigiama?» ironizzo godendomi lo spogliarello.

«Faccio il bagno con te», dice con la naturalezza di chi è sempre sicuro di sé.

«Non ho una vasca molto grande.»

«Non occorre molto spazio, ci stringiamo, sono piccolino, beh... non proprio piccolino.» Guardandosi le mutande mi fa cadere gli occhi esattamente dove voleva, sulla sua grande erezione.

Che comunque avevo già ben notato!

Si toglie i boxer, viene da me con incedere da passerella per riprendersi quanto è suo questa notte. Mi prende per mano, e mi conduce dentro la vasca.

L'acqua è caldissima e il netto contrasto con il freddo che c'è fuori mi fa accapponare la pelle, i capezzoli diventano subito turgidi. Lui me li lecca, uno alla volta, con calma, lasciando che le mie gambe si ambientino e il mio corpo si infiammi. Entra riempiendo lo spazio disponibile ed io non ho nessun angolino dove sedermi. Con le braccia mi invita a sedere sopra di sé, sto per mettermi di fronte a lui, a cavalcioni, ma scuote la testa in modo evidente, fa volteggiare il suo indice a indicare che devo voltarmi, e mi fa sedere schiena contro il suo petto.

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