GLI ANGELI

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Guardo questa folla e stranamente per un attimo sono felice. Sono presenti in tantissimi. Molti di loro si abbracciano, si asciugano lacrime e scambiano sorrisi.

Bella festa Alberto, eh!? Un saluto di tutto rispetto. Li senti i nostri pensieri? Oggi non ho paura, perché anche io sento l'enorme fede che trasmettiamo tutti: non è il Dio delle Scritture, è l'immortalità dell'amore.

Mi accendo una sigaretta mentre la fiumana si divide in due ampie braccia ed entra dalle porte laterali della chiesa, abbracciando questo luogo, che oggi è un po' più sacro.

Non sono la sola a rimanere fuori, Nico mi guarda, mentre si accende una canna tenendola protetta a pugno. Mi fissa senza alcuna espressione particolare in volto, un vuoto enorme che non conosco, ma percepisco, accenno un saluto ed entro, lasciandolo lì.

Voglio partecipare a questa funzione. Voglio esserci.

Dopo le formule di rito, una ragazza sale arrivando al leggio titubante e lentissima, mi rendo conto che è cieca solo quando mi avvicino tanto da arrivarle sotto e incrociare quegli occhi immobili e vitrei. Sono ipnotizzata dalla sua voce vellutata e da una poesia che non conosco, ma che non dimenticherò più:

La morte non è niente.

Sono solamente passato dall'altra parte:

è come fossi nascosto nella stanza accanto.

Io sono sempre io e tu sei sempre tu.

Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.

Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;

parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.

Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.

Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,

di quelle piccole cose che tanto ci piacevano

quando eravamo insieme.

Prega, sorridi, pensami!

Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:

pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.

La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:

è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.

Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?

Non sono lontano, sono dall' altra parte, proprio dietro l'angolo.

Rassicurati, va tutto bene.

Ritroverai il mio cuore,

ne ritroverai la tenerezza purificata.

Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:

il tuo sorriso è la mia pace.

Sorrido e piango, come chiunque altro dentro questa enorme casa.

Sì, casa, perché mi sento così serena e senza pudore che mi sembra di essere appena uscita dalla doccia nuda.

Non c'è nessuno e ci sono tutti. Non c'è mia mamma, ma c'è amore materno. Non c'è proprio niente da ridere o gioire, è un fottuto funerale, ma la familiarità e la dolcezza che si sprigionano dopo questo intervento copre tutto e tutti come una coperta di Linus riscaldata in pieno inverno.

NON SOLO NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora