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L'amore più vero
È quello non corrisposto.

IL SALVATORE

R

imango un attimo spiazzata.
L'entrata ad effetto di Elia ha veramente fatto effetto.
Tutti gli uomini si sono girati dalla sua parte e il riflesso della luce della casa lo rende ancora più attraente.
Sento che le mani iniziano a formicolarmi dietro la schiena,tanto sono state strette.
L'odore nauseante di alcol e droga mi fa venire i brividi.
Elia entra in casa con il Ragazzo Fiammeggiante e il biondo.
Guardano tutti male e hanno uno sguardo truce.
Servirebbe la musichetta di sottofondo che li rende ancora più incazzati e forti.
Elia arriva davanti al capo e si sfiorano.
Si potrebbero addirittura baciare da quanto sono vicini.
Gli altri due sono sempre accanto al ragazzo dagli occhi rari.
Elia sferra un pugno al capo e io sobbalzo dalla paura.
Inizia così una rissa.
Gli uomini vanno contro al trio,ma sono scoordinati e questo li rende più goffi.
Il Ragazzo Fiammeggiante riesce ad uscire dalla rissa e si avvicina a me.
Mi slaccia velocemente tutte le corde e mi conduce fuori.
L'aria fresca mi punge la faccia e appoggio le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

Lui mi guarda e poi sposta lo sguardo verso la casa.
«Grazie Ragazzo Fiammeggiante»lo ringrazio mettendoci in mezzo anche il soprannome.
Lui mi guarda,in mezzo tra il divertito e l'irritato ma il muso che tiene la dice lunga.
Non sorride mai,ma proprio mai.
Intanto Elia e il biondo escono.
Tiro un sospiro di sollievo,ma quando Elia si avvicina noto con mio grandissimo piacere che è incazzato.
Alzo gli occhi al cielo e aspetto tutta la ramanzina.
«Che cazzo ti è preso,eh?»mi chiede urlandomi addosso.
Incrocio le braccia al petto e gli rispondo con calma.
«Niente»dico semplicemente.
Lui mi guarda disperato e poi ricomincia.
«Ti pare normale scappare in quel modo?»sbraita di nuovo facendomi tappare le orecchie con le mani.
Il biondo mi guarda.
«Lasciala stare Ely,la stai spaventando»gli dice pacato l'amico.
Ma lui sembra non voler trovare ragione.
Si avvicina ancora.
«Senti ragazzina stacci alla larga,hai capito?»mi chiede con la vena del collo che quasi gli scoppia.
Io lo fisso un attimo terrorizzata,ma poi prendo coraggio e levo le mani dalle orecchie.
«Secondo te io ero venuta fuori per te?O per quel cazzo che stavi facendo,eh?»ora è il mio turno di essere arrabbiata.
Urlo più di lui.
«Secondo te mi interessa qualcosa dei tuoi amici?Della tua vita privata?»continuo imperterrita,«o delle robe illegali che fai?»gli chiedo infuriata.
Chiudo le mani a pugno.
«Ti rispondo io»gli dico,«no,perché neanche ti conosco e non voglio conoscerti»urlo digrignando i denti per la frustrazione.
Non mi hanno mai ridotta in questo stato.
«Bene allora vattene»sputa con gli occhi iniettati di sangue.
Io gli sorrido,ma è tutto tranne che un sorriso di felicità.
È un sorriso triste.
Mi giro e prendo a camminare.
Sulla strada non passa nessuna macchina e i fari non funzionano.
Non mi sono portata la giacca e il telefono non mi funziona.
In più non so neanche dove mi trovo.
La mia vita devo dire che è molto invidiabile.
Tremo e mi stringo le braccia intorno al corpo,mentre sento le gambe crollare.
Casco a terra e mi sbuccio le ginocchia.
Il bruciore mi invade tutta,ma provo un senso di piacere.
Non mi fa pensare a tutta la merda che è la mia vita.
Il naso e le guance sono rosse e le labbra viola.
Gli occhi sono gonfi per le lacrime trattenute.
Mi rialzo,ancora,combattendo contro me stessa e la voglia disumana di morire qui,su una strada deserta.
Cammino,e più cammino mi rendo conto che non so nemmeno dove stia andando.
La notte è fonda e si vedono molto bene le stelle,anche quelle che splendono di meno.
La luna è piena ed è bellissima.
Lì,da sola.
Perché in fondo non ha bisogno di nessuno.
Tengo gli occhi aperti,anche se vedo tutto sfocato,ma non per le lacrime.
Pian piano il mio corpo si sta indebolendo.
Non sopporto mai le basse temperature,e ciò mi crea degli svenimenti.
Con il fiato formo delle nuvolette che poi si disperdono nell'aria.
Sento che man mano le forze mi abbandonano,finché delle braccia mi cingono la vita.
Chloe cerca di rialzarmi,ma il suo esile corpo non ci riesce.
Arriva John che mi alza con facilità e mi mette in macchina.
Pian piano riprendo il colorito e smetto di tremare.
Non vedo più sfocato.
Chloe mi guarda terrorizzata e io le faccio un sorriso.
Le si appannando gli occhi e mi abbraccia.
Singhiozza contro la mia spalla.
La dolcezza di questa ragazza è infinita.
È buona e gentile con tutti,ma non si fa mai aiutare.
Affoga nelle sue paure e nelle sue insicurezze,mentre fuori è la ragazza modello disposta ad aiutare tutti.
La capisco,e le persone come lei sono rare.
Molto.
«Cos'è successo?»mi chiede John premuroso.
Non gli rispondo.
Non posso dire ciò che è accaduto,l'ho promesso ai ragazzi anche se non lo meriterebbero.
Ma questi non sono affari miei.
Stringo più forte Chloe e la cullo nel mio abbraccio.
Ha bisogno di più affetto questa ragazza.
Quando arriviamo in città è già mezzanotte inoltrata.
Le case hanno ancora la luce accesa e le strade sono ancora trafficate.
John accompagna tutti a casa.
Scendo dalla macchina ringraziandolo e rientro a casa facendo il meno rumore possibile.
Quando entro in casa mi spavento.
Mia madre è seduta sul divano in totale assenza di luce che beve tranquillamente un caffè,mentre dovrebbe stare già a dormire.
«Come è andata la serata?»chiede ironicamente.
So che non le interessa niente.
«Bene»mi limito a dire.
Non merita altre parole da parte mia.
«Ti rendi conto di che ore sono?»mi sgrida senza alzare la voce.
Questo suo modo mi mette abbastanza in soggezione.
Deglutisco.
«Si»rispondo in un sussurro.
«Domani c'è scuola»mi ricorda.
Prendo un respiro e torno in camera.
Mi cambio,mi metto il pigiama e quando mi sdraio sotto le coperte mi lascio in un pianto liberatorio.
Perché è così difficile vivere?
Non si può semplicemente mettere fine alle delusioni,alle insicurezze,alle paure e alle illusioni?
A quanto pare le persone che pensano così vengono etichettate come malate psicologicamente dalla società solo perché una persona non vuole vivere.
Mi addormento sconquassata dai singhiozzi che si ripetono ad un ritmo misurato.
Spero che Chloe non si senta così.


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