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La delicatezza e' il
Modo migliore per
Affrontare un mondo
Crudele.

SEMPRE INSIEME

Stamattina mi sono alzata di controvoglia e con delle occhiaie talmente nere da sembrare che mi fossi truccata.
Mi sono alzata più tardi del solito ed è per questo che mi sto scapicollando per arrivare a scuola.
Sto correndo mentre ogni due per tre controllo l'orologio.
Appena metto piede in classe suona la campanella.
Sono arrivata in orario e per di più ho trovato il posto libero accanto a Chloe.
Adesso abbiamo l'ora di storia dell'arte.
La prof entra sorridente e fa l'appello.
Storia dell'arte l'ho sempre odiato ma questa prof è talmente brava che è diventata una delle mie materie preferite.
La classe è tutta piena tranne che per tre banchi.
Sorrido soddisfatta.
Il trio non c'è.
Mi concentro sulla lezione e prendo appunti.
«Dicevo,Michelangelo Buonarroti, noto semplicemente come Michelangelo, è stato un pittore, scultore, architetto e poeta italiano. Soprannominato il Divin Artista, fu protagonista del Rinascimento italiano e già in vita fu riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi»spiega la professoressa.
La lezione continua spedita e tranquilla,finché a metà lezione irrompono in classe il trio.
Ok,ho ufficialmente voglia di morire.
Neanche li guardo.
Continuo a scrivere sul quaderno ciò che c'è sulla lavagna.
«Alla buon'ora,eh»li saluta la prof.
Elia e il Ragazzo Fiammeggiante neanche se la cagano,mentre il biondo le dona un sorriso.
Purtroppo il banco di quei tre delinquenti è proprio accanto al mio e quello di Chloe.
Sbuffo.
Non potevano rimanere a casa?
O che ne so,a continuare gli atti illegali che commettono,no?
I tre si siedono.
Il biondo più composto,il Ragazzo Fiammeggiante ha una postura sempre sull'attenti,come se non si fidasse di nessuno.
E poi c'è Elia,che si stravacca sulla sedia.
Dico letteralmente.
«Vi dovrò mettere il ritardo»decide la prof aprendo il registro.
Sorrido soddisfatta e poi riprendo a seguire attentamente la prof.
Quando finisce la lezione io e Chloe usciamo insieme.
E poi ci dividiamo ognuna verso il suo armadietto.
Metto a posto i libri e prendo la tuta.
Ora c'è attività fisica.
Premetto che sono una frana.
Mi avvio verso i camerini che sono collegati alla palestra da sola.
Quest'ora sono da sola.
Mi cambio nel bagno e poi esco.
Mi guardo attorno.
Le ragazze si cambiano lì,senza entrare nei bagni.
Le invidio perché loro stanno bene con il proprio corpo.
Sospiro e mi lego i capelli mentre esco dal camerino.
La palestra è quasi totalmente vuota,a parte per alcuni ragazzi che si sono già messi sulla riga.
Li raggiungo e aspetto che inizi la lezione.
Appena suona la campanella il professore entra,come al solito con un broncio e incazzato più che mai.
Ci guarda con sguardo indagatore e poi ci urla di fare 6 giri di campo.
Reprimo dentro di me l'urlo di disperazione e inizio a correre.
Ad ogni giro compiuto diminuisco la velocità e mi affanno di più.
Secondo me uno di questi giorni finisco in ospedale.
Quando abbiamo finito con la corsa il professore ci ordina di rimetterci sulla riga.
«Oggi faremo dei lavori a coppie»dice sempre con quel broncio inciso sulla sua faccia.
Io faccio una smorfia di disgusto e lui la nota.
«Le coppie le faccio dice»dice come se non lo sapessimo.
«La prima coppia è...»legge sull'appello e ci guarda«Iris Wood e Elia Johnson».
La mia mascella quasi cade a terra.
Come è possibile?
C'è qualcosa che non va,sicuro,sennò non si spiega.
Sbuffo e vado dove ci ha ordinato il professore.
Elia mi raggiunge e io mi siedo per terra,accovacciandomi.
Quando finisce di dire le coppie si siede e ci dice cosa dobbiamo fare.
«Prima di tutto»dice«dovete fare gli addominali».
Faccio un verso di disapprovazione.
Ci spiega come fare.
Praticamente uno deve stare seduto sui piedi dell'altro e l'altro deve fare gli addominali.
Non c'è la posso fare.
Lui si sdraia a terra e io lo guardo.
«Che hai deciso di fare?»chiede con fare ironico.
Io incrocio le braccia.
«Io non lavoro con te»mi impunto.
Lui mette le mani sotto la testa.
«Sembri una bambina»mi dice,credendo di offendermi.
Io gli sorrido,anche se sono arrabbiata e mi alzo.
Mi siedo sui suoi piedi e appoggio l braccia sulle sue ginocchia.
Lui alza il busto e quando arriva alla mia altezza si ferma un attimo.
Io gli sorrido ironicamente e gli do una capocciata.
Lui chiude gli occhi e si porta una mano sulla fronte.
Mugola di dolore,ma è questo che si merita.
Sbuffa e riprende a lavorare,senza avvicinarsi troppo.
Sorrido soddisfatta e riusciamo a finire l'ora di attività fisica tutti interi.
Mi cambio e torno al mio armadietto.
Prendo il telefono e da sola mi avvio verso la mensa.
Non ho alcun messaggio.
Prendo posto ad un tavolo e aspetto gli altri.
I ragazzi prendono da mangiare e pian piano occupano tutti i posti.
Dopo 5 minuti ancora non sono arrivato e io mi preoccupo.
Chiamo Chloe,ma non mi risponde.
E se fossero nei guai?
Il problema è che non ho la più pallida idea di dove si siano cacciati.
Ma alzo dalla panca e mi avvio velocemente fuori dalla mensa.
Sbatto contro qualcuno,ma poco mi importa.
Continuo dritta davanti a me.
Ma dove sono finiti?
Vedo Shana.
«Sai dove sono gli altri?»le chiedo con voce preoccupata.
Lei non mi degna di un occhiata e la risposta che mi dà mi raggela.
«Protrebbero anche star morendo,a me non fregherebbe un emerita minchia».
Loro la considerano amica?
Stiamo messi male.
Li cerco per tutta la scuola,ma l'unica che non trovo è Chloe.
Inizio a sudare e quando gli altri mi vedono in questo stato iniziano a preoccuparsi.
Purtroppo solo io so cosa sta succedendo.
Mi precipito fuori da scuola e mi guardo intorno.
Neanche qui c'è.
Vado nei sotterranei della scuola e ciò che vedo mi paralizza.
Ho il cuore bloccato in gola e non riesco a muovermi.
Ho la gola secca e le palpebre immobili.

HeartlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora