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Le fiabe e
I suoi personaggi

Grace Smith

Tulle le fiabe hanno un protagonista,un'
antagonista,dei personaggi secondari,altri personaggi meno importanti e il condannato.
Le fiabe che ci raccontavano da bambini finiscono sempre con il solito lieto fine:

...e vissero tutti felici e contenti.

Purtroppo questa è solo l'illusione che i nostri genitori ci regalano quando siamo più piccoli,per farci credere che il mondo sia un posto bellissimo e magnifico,quando in realtà è solamente ostile e terrorizzante.
Io interpreto il ruolo del condannato,colui o colei che Google descrive come "chi ha subito e sta scontando una condanna".
Io penso che il condannato sia la persona che per salvare gli altri sacrifica sé stessa.
Che ha un cuore così grande che pensa prima agli altri e si mette al secondo posto .
Anche se quel cuore deve nasconderlo agli altri per paura che se ne potrebbero approfittare.
Questo è il miglior modo per descrivere il mio ruolo.
Ora vorrei spronarvi a cercare il vostro ruolo.
Che parte interpretate?

La porta di casa mia è proprio qui davanti,ma il terrore mi paralizza.
Non voglio entrare,è un gabbia.
Un'orribile posto tetro che all'apparenza sembra normale.
Potrei scappare e non tornare più,non farmi più sentire.
In fondo non ho nessuno,se non mio padre.
Più che padre lo definirei un mostro.
Mia madre è venuta a mancare quando ero in quarta elementare a causa di un cancro al quarto stadio.
Era quello ai polmoni.
La chemio terapia non le ha fatto niente,e giorno dopo giorno la malattia continuava a consumare l'anima piena di bontà e di vita di mia madre,ancora giovane all'epoca.
La sua perdita mi ha fatto soffrire come non mai,un dolore che si dovrebbe affrontare da più grandi,purtroppo non tutti hanno la fortuna di poter dire:

Hey!Mia madre l'ho vissuta.Non c'è piu.Ora mi devo rimboccare le maniche e farle onore.

Qualcuno si deve limitare a dire:

Almeno ho avuto la fortuna di conoscerla.

Eppure quel piccolo frammento di ricordi che ho con lei non mi basta.
È sbiadito,come una foto fatta tanto tempo prima.
Un'ondata di aria fredda mi colpisce e rabbrividisco per il freddo.
Prendo le chiavi e a rallentatore apro la porta.
Casa mia è buia e le luci sono tutte spente.Le finestre sono tutte chiuse,come anche le tapparelle.
L'odore di alcol mi colpisce prepotente al naso e il senso di vomito e nausea mi attanaglia come mai prima.
È un casino...anzi la mia famiglia è un casino.
Per fortuna noto che con mio grande piacere mio padre non c'è.
Sarà andato in qualche locale per fare gioco d'azzardo,e di che mi meraviglio?Forse dovrei ricordarmi più spesso che mio padre soffre di ludopatia.
Con un sospiro mi butto sul divano trasandato pieno di schifezze e oggetti vari.
Le bollette da pagare sono ancora ammassate sul comodino e la casa è tutta sottosopra.
Mi sento stanca,di combattere per qualcuno che non vuole cambiare,di fare sempre la parte apatica del gruppo.
Mi sdraio e guardo il soffitto,da dove viene giù l'acqua.
Le tubature sono quasi tutte rotte e la luce non funziona.
Forse mio padre è ridotto così perché il problema sono io.
Forse lo sono sempre stato,ma è lui che mi ha voluto e avrebbe il dovere di crescermi in modo sano,ma non è mai stato un uomo responsabile.
Novembre sta per concludersi e i miei voti sono nella media,ne troppo alti ne troppo bassi.
Eppure c'è una materia dove ho notato che eccello di più,filosofia.
Una materia che molti definiscono come "complicata".
A me viene naturale cercare sempre di approfondire gli argomenti trattati.
Metto le cuffiette e inizio ad ascoltare "The Weekend",la musica negli ultimi anni è stata l'unica a capirmi.
Non so in che modo,in quanto non è una persona,ma sento che in qualche modo mi sento vicino a qualcuno.
Senza di essa sarei probabilmente già affogata in tutti i miei pensieri malsani,come per esempio suicidarmi.
Ho fatto molte ricerche a riguardo,ma nessuna spiegava il modo in cui deve essere messo in pratica per cercare di avere una morte veloce e indolore.
C'erano solo statistiche che non mi sono preoccupata di leggere e in fretta e furia ho letto solo le parti in cui descrivevano di tutti i casi di suicidio o tentato suicidio.
Ho letto anche che la maggior parte che li pratica sono i ragazzi,e non mi sorprende! In una società come questa non penso ci siano altre alternative.
Sono più che sicura che mio padre non tornerà per questa notte,e io sono più felice così.Non dovrò subire anche questa notte.
Non ho fame,ho deciso che non mangerò,anche perché dubito che mio padre abbia fatto la spesa e che il frigo sia pieno.
Casa mia non ha quadri né foto di famiglia,nemmeno tappeti.
Non c'è un minimo di colore,è tutto nero e in qualche parte grigio.
Qualche volta vedo anche dei topi che gironzolano in giro per casa,ma mio padre non ci fa nemmeno caso,anche perché è sempre troppo ubriaco per rendersi conto di quello che succede attorno a lui.
Mi alzo e mentre ascolto "starboy" di The Weekend esco da casa.
È notte fonda ma trovo un senso di conforto nel buio,non permette agli altri di vederti.
La luce mette in mostra troppe cose,acceca le persone di illusioni e delusioni.
Ho sempre creduto al proverbio "Le persone deludono,le parole illudono".
Ah,quanta verità in 6 semplici parole.
In questa città non si vedono le stelle e la luna,solo nuvole,ed è così triste perché le cose che illuminano e che vengono illuminate sono stupende.
Non sono proprio coerente,prima ho detto che la luce la odio,ma la figura retorica che mi descrive di più è l'ossimoro.
È la figura retorica dei pazzi,colei che ti permette di esprimere parole con significati opposti.
La mia mente è un labirinto complicato,nemmeno uno psicologo riuscirebbe a decifrarlo.
Non riesco neanche io,non penso che gli altri si metterebbero a cercare di capire qualcosa di rotto.
Il mare è calmo e piatto,buio perché non riflette nessuna luce se non quella artificiale.
A volte mi chiedo come sarebbe vivere in un'altra epoca,in un altro tempo.
Forse sarebbe meglio,o magari peggio,ma sono sempre stata una ragazza a cui piaceva il rischio.
La mia epoca preferita è stata quella della Rivoluzione Francese,poiché le scoperte avvennero quasi tutte in quegli anni e l'uomo cominciò ad avere una mentalità aperta.
Eppure,anche se l'uomo fece tante scoperte,pensava ancora che la donna fosse inferiore a all'uomo,anche se erano tutti e due esseri umani.

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