Heartless

11

La paura è
Il maestro più
Efficace.

DO YOU DARE TO LOOK HIM RIGHT IN THE EYES? YEAH
OH, 'CAUSE THEY WILL RUN YOU DOWN, DOWN 'TIL THE DARK

-Way down we go

Sento il sangue gelare nelle mie vene.
Sento gli occhi di tutti puntati sulla mia figura, riuscendo a trafiggere il buio che mi circonda.
Vedo con qualche difficoltà chi sono e cosa sta succedendo lì dentro.

Elia tiene una pistola salda in mano, la canna puntata dritta contro i cinque dell'altra volta. Accanto a lui, il Ragazzo Fiammeggiante si muove con calma studiata, come una fiamma pronta a divampare al primo segnale. Dietro di loro, il biondo stringe Chloe tra le braccia, cercando di rassicurarla. Lei piange silenziosamente, il viso nascosto nel suo petto, mentre il sangue gocciola dal braccio del ragazzo, formando piccole pozze sul pavimento.

L'uomo al centro della banda si fa avanti con un sogghigno. La pistola nella sua mano brilla sotto la luce fioca. «Guarda chi si è unita alla festa... Tette grosse.» La sua voce è un coltello, e il suo sguardo si pianta su di me.

Il capo tiene in mano una pistola e la punta a sua volta verso di loro sogghignando malvagiamente.

Il suo sguardo vola su di me, con una scintilla macabra.
Stringo le mani a pugno e solo in quel momento Chloe si accorge di me.
Mi guarda disperata e allunga le mani verso di me, ma viene trattenuta dal biondo.

Chloe inizia a piangere più forte e ininterrottamente, mugolando disperata.

Vedo Elia dire qualcosa sottovoce al ragazzo Fiammeggiante, ma rimango in silenzio.

Al fischio di Elia il Ragazzo Fiammeggiante scappa a sinistra, da una porta sul retro, il biondo prende in braccio Chloe che, fidandosi ciecamente, si abbandona al tipo e scappa da dove sono arrivata io, ed Elia viene verso di me correndo come un matto.

Il sudore gli cola dalla fronte, la mano che tiene la pistola. Le labbra strette tra loro in una linea dritta e lo sguardo concentrato.

Mi agguanta per un braccio e mi fa correre, come non ho mai fatto prima.
Ci ritroviamo presto in uno sgabuzzino. È minuscolo, buio, e l'aria è intrisa di polvere e umidità. Sono schiacciata contro il petto di Elia, il suo respiro mi solletica la nuca. Le sue braccia mi avvolgono, ferme, come se fossimo una cosa sola, mentre chiude a chiave la porta.

Dal piccolo spiraglio di un buco della porta, lui osserva attento, ogni muscolo teso. Non riesco a muovermi, e, anche se volessi, non ci sarebbe spazio.

«Ti avevo detto di starmi lontana, Tempesta,» sussurra, ma il tono fermo tradisce una rabbia contenuta.

Alzo lo sguardo, le parole pronte a esplodere, ma mi blocco. Il suo volto è vicinissimo al mio, e i suoi occhi, di quel verde che sembra rubato a una foresta, mi fissano intensi. Il cuore mi batte forte nel petto, e per un momento dimentico tutto: la banda, la fuga, persino me stessa.

Lo sgabuzzino è buio, minuscolo. L’odore di umidità e polvere mi riempie le narici mentre cerco di muovermi, ma sono bloccata. Il petto di Elia è schiacciato contro il mio, e il suo respiro caldo mi sfiora la nuca.

«Stai ferma, Tempesta,» sussurra, il tono basso e fermo.

Provo a rispondere, ma il rumore improvviso di passi nel corridoio mi congela. Elia inclina appena la testa, osservando dallo spiraglio della porta.