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A volte un silenzio
Può contenere più
Di mille parole

UNA TRAGEDIA

Io rimango ferma sulla sedia,mentre il tizio biondo rientra con Chloe che ha ripreso un po' del suo colorito normale.

È stravolta e sembra stia per vomitare,ma trova la forza di farmi un sorriso.
Io ricambio,un po' incerta e torno con lo sguardo su Elia.
È lontano da noi,in un angolo con il Ragazzo Fiammeggiante che parlano.
È una situazione alquanto bizzarra.
Non pensavo mi sarei mai ritrovata in qualcosa di così...non lo so.
Mi alzo,sentendo le gambe formicolare e mi risistemo il tubino.
Subito lo sguardo del biondo si ferma attento su di me.
Chloe non si accorge di nulla.
È rinchiusa nel suo mondo.
Mi avvicino a lei.

«Senti Chloe,tu rimani qui»le dico,«torno subito,vado ad avvisare gli altri»la informo senza farmi sentire dagli altri.
Lei inizia a distrarre il biondo,mentre gli altri due parlano.
Mi avvicino piano piano alla porta poi scappo correndo come non ho mai fatto prima.
Corro,anche se mi manca l'aria e il cuore va ad una velocità disumana.
Corro anche se le mie gambe stanno per cedere,ma non posso.
Devo correre.
Ho quasi raggiunto la porta della villa quando qualcuno mi placca da dietro.
Il braccio mi circonda la vita e il fiato di qualcuno mi pizzica il collo.
Inizio a scalciare e ad urlare.
Il ragazzo,con l'altra mano,mi tappa la bocca.
Continuo a scalciare e ad emettere versi strozzati.
Giro un po' la testa per capire chi è,ma davanti a me si presenta solamente il capo della banda di prima.
Sbarro gli occhi e,impaurita,gli mordo la mano con tutta la forza che ho.
Il tizio grida di dolore e si sposta indietro in un riflesso involontario.
Cerco una via di fuga,ma noto che gli altri ci hanno raggiunti.
Mi accerchiano e io non capisco più niente per il panico improvviso che mi coglie impreparata.
Cazzo,cosa posso fare?
Dai Iris,pensa a mente lucida.
Tenendo le redini della situazione cerco di capire da dove potrei scappare.
Forse peggiorerei solo la situazione,ma è meglio rischiare.
Prendo un profondo respiro e corro verso l'unico punto dove ci sono meno uomini,ma purtroppo,la fortuna non è dalla mia parte perché uno degli uomini riesce a prendermi e a caricarmi sulla sua spalla.
Un altro mi lega un bandana sulla bocca,così che io non possa parlare,e sento che il tizio ha iniziato a muoversi.
Il telefono l'ho lasciato dentro ed è pure scarico.
Mio padre e mia madre mi uccideranno,sono sicura.
Anzi se non torno a casa forse è meglio.
Mi buttano sui sedili posteriori di un auto e quando il capo e un altro pelato entrano nei sedili davanti bloccano tutti gli sportelli.
Che cazzo...?
«Senti Iris»dice il capo,«ora ti porteremo con noi,non ti vogliamo fare niente,è chiaro?»chiede.
Aspetta.
Come cazzo fa a sapere il mio nome?
Ok,sono ufficialmente fottuta.
Inizio ad agitarmi e sento che le lacrime mi stanno appannando la vista,ma non posso piangere davanti a loro.
Le ricaccio indietro e scalcio sia con le gambe che con le mani.
«Pupa,tranquilla,non ti vogliamo fare niente»ripete il tizio sperando che io mi calmi.
Oh,io non mollo così facilmente.
Mette in moto la macchina e parte.
Rimango pietrificata.
Dove mi sta portando?
Cazzo,cazzo,cazzo,cazzo.
Sono fregata.
La bandana è troppo stretta e non riesco a scioglierla.
Appoggio le mani sul finestrino e inizio a bussare più forte che posso.
Non mi sentirà nessuno,ne sono sicura.
La musica è troppo alta e gli altri con Chloe non si sono accorti di niente.
Smetto e mi accascio sul sedile e mentre sto per assopirmi ecco che ci fermiamo.
I due scendono e il capo va dentro la struttura malandata,mentre il pelato mi apre lo sportello e mi lega le mani.
Fantastico.
Andiamo di male in peggio.
Mi mette le mani sopra le spalle e mi guida fin dentro la struttura.
È illuminata ed è pieno di uomini rozzi.
C'è una sala giochi,una cucina,un salotto con una TV gigante,un atrio e così via.
Il pelato mi porta nel salotto,l'unica stanza vuota.
Mi fanno sedere sulla sedia e mi legano ad essa.
Quasi mi si ferma il sangue da quanto hanno stretto le corde.
Il tizio mi leva la bandana dalla bocca e io ricomincio a respirare normalmente.
Mi guardo un attimo attorno.
Ci sono i 5 tizi di prima.
Uno di loro spegne la luce e mi puntano il bagliore di una lampada addosso.
Socchiudo un attimo gli occhi e poi li riapro.
Il capo mi si avvicina.
«Tranquilla piccola,non ti faremo niente,promesso»biascica nel mio orecchio,mentre con la mano sinistra inizia a scendere dal collo fino al mio seno sinistro.
Un verso di disgusto esce dalla mia bocca.
Annaspo,nella speranza che accada qualche miracolo.
Me lo accarezza e poi scende ancora fino ad arrivare alla pancia.
Si ferma così e poi si allontana.
Prende il telefono e mi fa una foto.
Bene,questo è pure pedofilo.
Che cosa dovrei fare?
Ribaltarmi con la sedia?
Far finta di essere morta?
Non lo so,con gli animali funziona.
Ho la bocca impastata e faccio fatica a parlare.
Ciò è dovuto al fatto che sono troppo spaventata per fare qualsiasi gesto e la cosa mi terrorizza ancora di più.
Cerco di calmarmi.
In fondo non mi stanno veramente facendo niente.
La lampadina si spegne per un secondo e poi si riaccende.
Oltre agli uomini ci sono anche dei ragazzi che avranno circa vent'anni.
Ridono e si danno delle pacche giocose sulle spalle tra di loro.
Non sembrano spaventati.
Bhe,beati loro.
Io sto addirittura tremando.
Gli uomini giocano a bigliardino e altri si ingozzano di pizza o bevono alcol.
Alcuni hanno anche...droga.
Che schifo.
Non ha un sapore disgustoso?
Non voglio provarla.
Il capo si riavvicina e sta per rimettermi le mani addosso,ma proprio in quell'istante qualcuno spalanca di forza la porta e il capo si gira per guardare.
Succederà un casino,me lo sento.

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