35. The deep end is where I live

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Siamo cavalieri erranti che cercano continuamente l'orientamento, facendo vibrare l'ago della bussola alla ricerca del fiabesco nord

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Siamo cavalieri erranti che cercano continuamente l'orientamento, facendo vibrare l'ago della bussola alla ricerca del fiabesco nord.

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Un bambino scottato amerà sempre giocare col fuoco

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Un bambino scottato amerà sempre giocare col fuoco.

Solo un'imparagonabile testa di cazzo come me avrebbe potuto spaventare una ragazza con una frase del genere, anche se viveva sotto il suo stesso tetto ed era difficile da impressionare.
Ryder mi avrebbe detto che a me non piaceva proprio scopare.
E invece non era così.
Tutt'altro.

Era che ad Avalon piaceva giocare col fuoco che ci aveva bruciati quasi quanto a me.
Sono cose che senti sottopelle.
Era che io la pensavo sul serio in ogni istante della mia vita e non sarei riuscito a levarmela dalla testa se fosse andata via, perché quelli come noi vivevano in un abisso profondo di tenebre da cui non sarebbero più riemersi.

E forse era anche per questo che Avalon continuava a catalizzare le mie attenzioni come se fosse una fiamma che mi reclamava, a buttarmici dentro.
Noi eravamo stati dei bambini che in mezzo ai roghi avevamo imparato a ballarci, e a furia di cicatrici e pelle devitalizzata avevamo iniziato a smettere di soffrire.
Avevo imparato a trarre piacere persino dai miei traumi, per quanto fossero il mio inferno personale io conoscevo quella fitta rete fin troppo bene per non sguazzarci dentro.

La mia attenzione venne colta da un rumore appena accennato di piedi scalzi che facevano scricchiolare il parquet, e rapita dalla sagoma di un corpo che vedevo avvicinarsi e che si stagliava nel resto del buio dietro le sue spalle.

Buongiorno.

«Ti va una colazione decente? Ti ho portato della frutta.»

La vocina di Avalon aveva una punta di suadenza con cui forse voleva persuadermi, e allo stesso tempo restava lontana come se avesse paura di avvicinarsi al letto.

Io non facevo quasi mai colazione.
La colazione era una di quelle cose che facevano le famiglie unite e felici negli spot pubblicitari dei biscotti.

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