47. Half love, half regret

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Tutto il mio sangue, tutto, è questo nero veleno; ed io non sono che lo specchio in cui si guarda la strega

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Tutto il mio sangue, tutto, è questo nero veleno; ed io non sono che lo specchio in cui si guarda la strega.

Coltello e piaga, schiaffo e guancia, membra e ruota sono, vittima e carnefice;
sono il vampiro del mio cuore, un grande infelice, di quelli a un riso eterno dannati, e che non possono più sorridere.


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H. 20.00

- 4 ore alla mezzanotte


La vita era un grosso cazzo nel culo per i primogeniti.
Voglio dire, so che c'era tanta gente a cui piaceva prenderlo in quel posto, ma io non ero decisamente tra quelli.

Quando Dio stava distribuendo la pazienza mio fratello faceva la fila al posto mio, mentre io ero sicuramente impegnato a fare a botte con qualche stronzo che aveva provato a passarmi avanti.

Ero nato dieci minuti prima di Gremory e a differenza sua non potevo permettermi distrazioni. Da qualsiasi parte mi girassi avrebbero cercato di portarmi via qualcosa che era mio di diritto.
Poi osavano dirmi che ero intrattabile.

«La sua vodka.»
Ringhiai un grazie poco rumoroso a quella mano femminile mentre inghiottivo anfetamine come fossero caramelle, da quando eravamo saliti a bordo, per tenermi a bada la collera ed evitare di sradicare qualche sedile.

Fanculo la vita in cui mi ero incagliato.

Non potevo permettermi di abbassare la guardia, di accontentare in ogni istante i miei infimi appetiti, era per questo che avevo passato più tempo sballato che sobrio nel corso della mia esistenza.
Ma avevamo soldi a sufficienza per comprarci una casa farmaceutica che avrebbe prodotto droghe solo per noi.

Per reggere tutto quello stress sarebbe stato il minimo.

Quello che la gente non sapeva era che non esistono solo le famiglie reali che si affacciano al balcone del Palazzo Reale e salutano affettuosamente il popolo agghindati come tante uova di Pasqua.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13 ⏰

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