41. Some boys take a beautiful girl and hide her away from the rest of the world

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⚠️ ATTENZIONE ⚠️
Doppio aggiornamento: dopo questo capitolo ne verrà pubblicato un altro.
Ormai siete abituate al doppio capitolo, ma io vi avverto lo stesso perché non mi fido di Watty💜



Ormai siete abituate al doppio capitolo, ma io vi avverto lo stesso perché non mi fido di Watty💜

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🌒🌕🌘


Siamo l'eterno incubo di un essere
che impazzì
sognandoci.





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Londra era una giungla di cemento e vita pulsante, spruzzata di macchie d'inchiostro verde speranza.
Un caos dove tutto aveva il suo senso.

Di notte diventava un mosaico di nebbie e luci, dove il tempo danzava tra ombre antiche e il sogno moderno di un futuro eccitante.

Perché il mondo sfumava dietro le tende rosse di quella città che sembrava un enorme palco di burlesque, e i problemi sembravano perdere di importanza come se fossi improvvisamente finita in un tempo parallelo fatto di qualsiasi cosa tu volessi essere.

Snob, sensuale e felina, tra l'asfalto e il vetro sussurrava storie di mistero che non sarebbero mai più venute a galla.
Londra era tutto ciò che io non ero capace di essere, tutto ciò che Glastonbury non sarebbe mai stata.

Lasciai scivolare la suola delle mie Converse nel rimasuglio di un acquazzone primaverile che ammantava le strade di un sottile strato umido, pensando che quella era stata la decisione più stupida della mia intera vita.
Annusai l'odore di fritto dei chioschi ambulanti e mi lasciai trasportare nella metropoli in fermento, con i suoi grattacieli che toccavano il cielo cupo al di là del Tamigi, come un bosco immenso di desideri senza fine e coi sensi di colpa appesi a testa in giù.

E Londra mi appariva tanto come una gigantesca trappola per topi a cielo aperto, così bella da togliere il fiato, come una donna impertinente che ammiccava ai suoi ammiratori, seducente e incantatrice per chi chiedeva solo un luogo da sentire proprio.

Ma poi, guardando i tetti rossi in lontananza che grondavano pioggia inondando le tubature sottostanti, mi rendevo conto di ciò che mi faceva sentire viva: quella era stata l'unica decisione che avevo preso in tutta la mia vita.

𝑾𝒀𝑺𝑻𝑬𝑹𝑰𝑨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora