45. You don't know the half of the abuse

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⚠️ ATTENZIONE ⚠️
Doppio aggiornamento: dopo questo capitolo ne verrà pubblicato un altro.
Ormai siete abituate al doppio capitolo, ma io vi avverto lo stesso perché non mi fido di Watty💜





Sazia di giochi, esausta, mentre cupi mi guardano con ansia gli occhi tuoi, quell'amore che un giorno ti offrivo, ora lo vuoi

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Sazia di giochi, esausta, mentre cupi mi guardano con ansia gli occhi tuoi, quell'amore che un giorno ti offrivo, ora lo vuoi.

H. Hesse



🌒🌕🌘



Se avessi potuto scrivere una poesia in quel momento, avrei sfruttato gli ultimi raggi solari cercando di catturare in versi l'essenza di un enigma che si svela solo per rivelare nuovi misteri

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Se avessi potuto scrivere una poesia in quel momento, avrei sfruttato gli ultimi raggi solari cercando di catturare in versi l'essenza di un enigma che si svela solo per rivelare nuovi misteri.
Il paradosso.
L'ironia dell'esistenza mi affascinava e mi dava tormento.

Draven mi avrebbe detto che ero solo un coglione a parlare in quel modo.
Ma l'idea di aver scoperto che Avalon non era la nostra vera sorella adottiva, come se non avessi passato gli ultimi quattordici anni a dannarmi per averla bramata, a punirmi per averla voluta sentire mia, non avrei saputo definirla diversamente.

«Come ti comporterai con lei, adesso che sai che non è tua sorella?»

Guardai Prince mentre chiudeva il computer da cui avevamo ottenuto le informazioni di cui avevamo bisogno e ci pensai su.
Il cielo sembrava una tavola tersa e lucente, un legno aranciato di ciliegio brunito dalla lavorazione a cera.

Il lavoro di falsificazione dei documenti di Avalon era stato meticoloso e puntuale come tutto ciò che proveniva da una setta considerata da secoli intoccabile.
Solo un enorme potere avrebbe potuto garantirsi di far risucchiare verità scomode come in una sabbia mobile.

«Sei geloso?»
Cercò di scacciare dalla testa l'idea dalla sua mente come se volesse allontanare una mosca che gli ronzava attorno.
Mi piegai posandogli le mani sulle spalle e gli schioccai un rapido bacio sulle labbra.

Le sue erano due fragole ghiacciate, perché Prince aveva il volto fresco di chi non muoveva un muscolo da ore.
Gli stritolai le guance tra due dita, costringendolo a sputare la gomma da masticare che cadde ai nostri piedi.
Con lui, io sfioravo l'indecenza e potevo permettermi di essere me stesso.

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