𝑺𝒐𝒎𝒆𝒕𝒊𝒎𝒆𝒔 𝒅𝒂𝒓𝒌𝒏𝒆𝒔𝒔 𝒄𝒐𝒎𝒆𝒔 𝒊𝒏 𝒑𝒂𝒊𝒓𝒔
"La verità ha molte facce.
È come l'antica strada che
portava ad Avalon:
dipende dalla tua
volontà, dai tuoi pensieri.
Da dove la strada ti
condurrà."
Due gemelli identici e opposti e l...
⚠️ ATTENZIONE⚠️ Doppio aggiornamento: siccome Wattpad è un traditore con le notifiche, assicuratevi sempre di aver letto il capitolo precedente, In questo caso il capitolo 37. Buona lettura 💜
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Ero nuda tra le sue mani sotto la gonna alzata Nuda come non mai Il mio giovane corpo era tutto una festadalla punta dei miei piedi ai capelli sulla testa Ero come una sorgente che guidava la bacchetta del rabdomante Noi facevamo il male Il male era fatto bene.
🌒🌕🌘
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Avete presente quel momento in cui i sensi si intorpidiscono e la coscienza si appanna e si infoschisce, perché stai per addormentarti?
È come un limbo, un momento in cui il corpo è ingannato dalla tua mente e condannato a restare inerme.
Si chiama dormiveglia. E se ci pensate bene, come termine è un vero e proprio ossimoro, una contraddizione in termini. Sapreste dire se state dormendo o se siete svegli, mentre la vostra coscienza si assottiglia fino a diventare un filo invisibile?
Se tirate quel filo verso di voi, vi svegliate. Se invece lo lasciate sfibrarsi, il confine svanirà e voi a quel punto starete dormendo.
Scommetto che è capitato a tutti di alzarsi al mattino, lavarsi, magari vestirsi, e poi d'improvviso rendersi conto di essere ancora nel proprio letto a dormire. E adesso immaginate di vivere quel momento talmente tante volte durante il corso della giornata, da cominciare a confondere il sogno dalla realtà, inciampando tra i fili dell'immaginazione senza capire che è la vostra mente a disegnare persino le nuvole, i silenzi e i colori.
Era così che io avevo vissuto da quando ero molto piccola. Crescendo avevo imparato a distinguere le allucinazioni da ciò che era reale, avevo imparato a gestire la mia memoria in modo tale da creare tanti scompartimenti da cui attingere. Avevo compreso che vivevo realmente in un posto dove la nebbia e i temporali non erano immaginari.