Capitolo 14 - Il provino

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ATTENZIONE: LINGUAGGIO VOLGARE E SCENE ESPLICITE!

Iniziarono le riprese. Damian salutò Laila restando alle spalle della videocamera. Mentre la intervistava faceva il confronto tra lei e Deja. Laila (Deja) aveva ventuno anni (vero, lo stesso dicevano i suoi documenti), nessun fratello o sorella (falso), amava la pallavolo (?), le piacevano gli animali (?), le piaceva fare sesso (vero), era italiana (vero) originaria di Asti (falso), tra mare e montagna preferiva il mare (?) i posti più strani dove aveva fatto sesso erano: la spiaggia (giorno o notte?), il bagno di un locale (non così strano) e un camion dei traslochi (sì, strano). A Laila piacevano la pizza e la pasta (?), le piacevano i ragazzi, ma una volta si era baciata con una ragazza e le era piaciuto (come Kati Perry?). Posizione preferita sotto (vero), musica preferita rock (vero e aveva buoni gusti), le piacevano i film romantici (scontato), gli horror (meno scontato) e di quando in quando gli hentai con i mostri (vero o falso, in ogni caso intrigante come scelta).

«Ora, che ne dici di spogliarti?»

La vide esitare poi alzarsi in piedi e togliere la canottiera. Non aveva reggiseno e le sue tette balzarono fuori, libere di muoversi per la video camera.

«Niente male, Laila. Facci vedere queste tette.»

Lei parve lievemente imbarazzata, se le strinse tra le braccia, come fosse tentata di coprirsi.

«Non essere timida. Sono splendide.»

Deja le liberò dall'abbraccio, le mostrò, le fece ballonzolare e poi tornò ad abbracciarle, in un misto spontaneo di timidezza ed esibizionismo. Damian le chiese di togliere anche i pantaloncini poi le mutandine. La guardò esitare e poi cedere. Aveva un gran bel culo. La guardò spogliarsi e mostrarsi nuda davanti agli obiettivi. Stava andando bene.

Parlò ancora un po' con lei, le fece altre domande, qualche battuta. La fece ridere e questo gli ricordò la loro cena. Ci aveva pensato già prima con la domanda sulla musica, ma vedere come il suo viso si illuminava quando rideva gli fece tornare in mente quanto si erano divertiti e quanto lo aveva fatto incazzare subito dopo. Con poche stupide parole aveva voluto rovinare tutto. Lei aveva provato a scusarsi, ma il danno prodotto da quelle parole era rimasto. Era vero che lei era nella merda, ma non era per colpa sua. Aveva voluto fare la vittima quando il loro era solo un accordo tra adulti consenzienti. Era ancora incazzato con lei per quello.

«Adesso mettiti comoda sul divano.»

Laila si sedette.

«Vogliamo vedere come ti diverti quando sei sola. Come ti tocchi.»

La guardò carezzarsi nervosa il seno dischiudere leggermente le gambe, e poi scendere con la mano tra le cosce.

«Immagina di essere sola, magari davanti a un hentai.»

Le vide accennare un sorriso imbarazzato, allargare un po' di più le gambe e mostrarsi alla videocamera mentre giocava con le dita.

«Immagina di aspettare il tuo ragazzo. Hai una gran voglia di lui.»

La guardò sciogliersi, dischiudere leggermente la bocca, carezzarsi il seno, sospirare come se iniziasse a prenderci gusto. Avvertì una punta di fastidio nel vederla scaldarsi così velocemente al pensiero di un ragazzo. «Magari lui ti porterà a cena in un bel posto sul mare e vi divertirete.»

Deja lo guardò. Aveva capito che lui si riferiva alla loro serata. Lui accennò un sorriso. Voleva essere lui l'uomo nella sua fantasia e voleva che lei pensasse alla loro cena.

«Parlerete di musica. Riderete, vi divertirete e nel mentre non farai altro che pensare a quando ti riporterà a casa.»

Voleva che fantasticasse su come sarebbe potuta andare la serata se solo non avesse rovinato tutto.

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