Capitolo 25 - Il copione

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Damian si alzò presto e lasciò la casa prima che Deja si alzasse. Ani si sarebbe occupata di lei per tutto il giorno.

Scese nel garage e controllò che le moto fossero state riconsegnate in ordine. Aveva pagato per farle trasportare indietro da Rapallo dopo che il fine settimana in barca era terminato in anticipo e nel porto sbagliato.

Immaginava già le parole di Ruggero, il suo contabile, quando gli fosse passata sotto mano la fattura del trasporto assieme a tutte le altre spese fatte per Deja.

«La nuova ti costa più di quanto ti abbia fatto guadagnare» avrebbe commentato, poi lo avrebbe guardato con un sorriso paternalistico e avrebbe tirato fuori una delle sue frasi preferite. «Amico mio, dai retta a me, a te la mussa fa male!»

Ruggero era un mago con i numeri, ma anche un vero coglione e non sopportava che lo chiamasse "amico". Loro non erano amici. In ogni caso, era vero il fatto che Deja gli stava costando una fortuna e che, se la Società non iniziava a rientrare delle spese, il Socio di maggioranza avrebbe potuto avere da ridire.

Non poteva permettersi che accadesse.

Damian spinse la Ducati fuori dal garage e accese il motore. Aveva molte cose da sistemare prima di quella sera e una di queste era trovare il modo di iniziare a far quadrare i conti. Deianira Solari, o meglio Laila Leone, doveva produrre fatturato.


Il rombo della moto che si allontanava svegliò Deianira.

Aveva dormito male e il suo umore non era dei migliori. La sveglia sul comodino diceva che erano poco più delle nove. Ficcò la testa sotto al cuscino per continuare a dormire, ma il sonno se n'era andato.

Poco dopo sentì il ticchettio delle scarpe di Ani in soggiorno.

«Sono sveglia!» annunciò per evitare di vedersela entrare in camera. Non lo sopportava.

Ani doveva essere venuta a prenderla per portarla agli studio e questo significava che Damian era impegnato con altro. Si domandò se sarebbe stato presente alla riunione: il suo primo briefing da attrice.

Si prese tutto il tempo che le serviva per prepararsi e, siccome non aveva ricevuto nessuna indicazione sul vestiario, scelse qualcosa di suo dal borsone. Una maglia fantasia sul bianco, leggermente scollata, e dei comodi pantaloni tre quarti blu. Completò con le infradito che le aveva comprato Ani.

Sapeva della riunione solo perché gliel'aveva detto Massi, la sera prima.

Esteban voleva che prendesse parte per conoscere la trama, leggere il copione e parlare delle scene. Massi le aveva anche detto che sarebbe stato un video BDSM e questo la preoccupava. Non era certa di saperlo gestire.


Ani la attendeva in soggiorno, impegnata a scorrere i social sul cellulare.

«Pronta?» le domandò, guardando dubbiosa il suo abbigliamento.

«Pronta» stabilì convinta Deianira. Non accettava giudizi sul suo stile da una che vestiva sempre come se fosse pronta per andare a battere.

Ani le diede un'altra occhiata di disapprovazione e sculettò verso il tavolo della cucina per recuperare la borsa.

«Oggi Esteban ti parlerà del tuo video di training.»

«Training?»

«Damian ha già dato disposizioni» la ignorò Ani. «E tu accetterai tutto il copione.»

«Che vuol dire?» domandò Deianira.

«Sei la sua schiava, no?» domandò Ani con una naturalezza disarmante.

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