Capitolo 17 - Ringraziami

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Damian la scrollò per svegliarla. Lei borbottò qualcosa ancora nel sonno e poi si destò con uno scatto, ritraendosi dal suo tocco.

«Fatti una doccia, lavati i denti e torna qui.»

Lei lo guardò ostile, ma ubbidì. Uscì dal letto, entrò in bagno e si chiuse la porta alle spalle. Alla vista del suo culo nel perizoma e col pensiero che avrebbe potuto scoparsela, Damian ebbe un'immediata erezione.

«Lascia perdere la doccia. Lava i denti e vieni qua» le ordinò. A quel punto aspettare non aveva senso; potevano anche farlo subito. Il desiderio di averla riportò alla mente quanto fosse stato eccitante vederla spogliarsi, vederla masturbarsi e scoprirla bagnata per la punizione in cucina.

Sfilò i boxer e la attese, nudo sotto le lenzuola. Ripensare a lei che scopava con Anthony mentre con lo sguardo cercava lui rese ancora più tesa l'erezione. Era stato molto eccitante dominare la sua fantasia, sapere di essere nei suoi pensieri.

La sera, prima di tornare a casa, era passato dal club e Beba l'aveva aiutato a sfogare la tensione accumulata a guardarla godere. Per tutto il tempo aveva immaginato che fosse Deja a prendersi cura di lui.

La porta del bagno si aprì.

«Spogliati e vieni qui» le ordinò. Lei guardò il lenzuolo sollevato dalla sua erezione e non si mosse.

«Che è successo ieri sera? Abbiamo...»

«Non ricordi niente?»

Deja scosse la testa.

«Non abbiamo scopato. E non hai scopato nemmeno con Mihail, se questa fosse la prossima domanda. Ora spogliati.»

Deja esitò prima di sfilare il top. «Che succede adesso?»

«Penso tu lo possa immaginare.»

«Mi punirai?» domandò Deja slacciando il reggiseno.

Damian non si aspettava quelle parole. La guardò abbassare il perizoma e restare nuda di fronte a lui. Quella totale resa lo eccitò più della vista del suo corpo sexy.

«Sì, ti punirò» disse lentamente, assaporando il gusto di quelle parole.


Il cuore di Deianira batteva veloce. L'avrebbe punita. Da come era eccitato aveva pensato che la volesse scopare, ma era sollevata che non ne avesse intenzione. Non voleva essere costretta a farlo con lui.

Lo detestava per quello che le aveva fatto e per quello che la stava costringendo a diventare. Lo detestava così tanto.

«Vieni qui» le ordinò Damian, mettendosi a sedere sul letto, col lenzuolo che gli copriva a malapena l'erezione. Era nudo sotto le lenzuola.

Deianira girò attorno al letto camminando lenta. Dire che Damian aveva un bel fisico era riduttivo. Dal vivo era anche meglio che nel video che le aveva fatto vedere. Sembrava una statua. Cosa voleva farle? E perché era nudo?

"Noi ce ne andiamo" aveva detto la sera prima, e ora sapeva che parlava di loro due. L'insieme di ricordi annebbiati e le sue parole le avevano confermato che l'aveva portata via da Mihail. Ma perché l'aveva fatto se era stato lui a ordinarle di scopare con quel maiale? Aveva cambiato idea?

Non si era approfittato di lei. Le aveva tolto scarpe e pantaloni e l'aveva messa a dormire. Anche l'aspirina sul lavabo sembrava essere stata messa lì apposta per lei. Poteva sembrare un gesto gentile.

Si fermò davanti a lui.

«Sai bene di aver fatto un casino ieri sera» le disse lui.

Lei non replicò anche se non era d'accordo.

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