Capitolo 15 - Weekend

850 18 2
                                    


Dopo una lunga doccia agli studio e una seconda doccia per togliersi di dosso l'odore di cloro della piscina, Deianira si sentiva ancora sporca. Quello che aveva fatto la faceva sentire sporca e il fatto che fosse riuscita a farlo la faceva sentire ancora peggio. Ora che l'effetto della cocaina era passato, ricordava tutto come un lucido incubo. Qualche volta le era successo di sognarsi nuda a scuola mentre veniva interrogata di fronte a tutta la classe, una volta si era sognata nuda anche al lavoro, quando faceva la cassiera al supermercato, ma nei sogni provava un forte imbarazzo e poi si svegliava. Nell'incubo degli studio invece si era mostrata nuda senza vergogna e si era offerta alla videocamera. Si era toccata e aveva scopato davanti a tutte quelle persone che la guardavano. Complice l'effetto della coca, aveva anche provato piacere nel farlo. E da quell'incubo non si sarebbe svegliata.

Uscì dalla camera dopo essersi rivestita col prendisole giallo. Ani era in cucina e si stava preparando un drink.

«Vuoi un mohito?»

Lei scosse la testa. Dagli studio erano tornate a casa e avevano trascorso il pomeriggio a bordo piscina. Non si erano praticamente parlate. Deianira non ne aveva nessuna voglia, non aveva niente da dire, nessun'altra domanda da fare. Non voleva più sapere cosa la attendeva.

Ani aveva compreso il suo bisogno e rispettato il suo silenzio.

«Ti hanno cercata» le disse, mostrandole il cellulare.

Deianira prese il telefono, lo sbloccò. L'orologio segnava le sei e quarantotto. Aveva una chiamata dal numero del lavoro e due messaggi: uno di Ramona e uno di Gaia. Quello di Gaia la informava sulla sua giornata e le chiedeva come era stata la sua. A Deianira venne da piangere al pensiero di quanto le mancava Gaia e anche casa sua. Le scrisse solo che la sua giornata era stata lunga. Avrebbe voluto anche dirle che presto si sarebbero riviste, ma prima voleva essere sicura che fosse la verità.

Ramona le chiedeva di farsi sentire e poi la informava che Bettini la stava cercando. A lei non rispose. La chiamata persa dal numero di lavoro semplicemente la ignorò.

«Damian sta arrivando» la informò Ani riprendendo il cellulare. «Mi chiede di ordinare qualcosa che ti piace. Propone pizza. Ti va bene?»

Deianira annuì anche se non le fregava niente della cena. Non aveva fame.


Venti minuti più tardi la porta di casa si aprì e Damian fece il suo ingresso con due cartoni della pizza in mano. Aveva incrociato il fattorino al cancello.

Lui e Ani scambiarono qualche parola a proposito di qualcosa che la riguardava, ma Deianira non li ascoltò se non distrattamente. La sua mente era come distaccata da quello che le succedeva attorno. Voleva solo sapere quando sarebbe potuta tornare a casa da Gaia e Jack.

Ani salutò e uscì. Damian apparecchiò la tavola per entrambi.

Le fece cenno di prendere posto sugli sgabelli del bancone. «Esteban dice che il tuo casting è andato bene» la informò.

Deianira non commentò. Non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia dopo quello che aveva fatto. Si era toccata, guidata dalle sue parole. Aveva perso ogni freno inibitore. Aveva goduto. Aveva fatto un pompino a un perfetto sconosciuto, ma aveva immaginato di farlo a lui. Era vero che era fatta, ma non poteva dare tutta la colpa alla cocaina. Per qualche motivo malato che non comprendeva, qualcosa nella sua testa le aveva fatto vivere quella fantasia perversa. Si era fatta scopare e aveva cercato lo sguardo di Damian mentre lo faceva. Ora odiava lui e odiava ancora di più se stessa per quello che aveva provato, ma questo non cancellava il fatto che le fosse piaciuto.

D.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora