Un insostituibile alleato

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Poco prima di pranzo, Elisa tornò nel suo appartamento ubicato in centro, dove momentaneamente viveva in affitto.
Mangiò velocemente e telefonò subito a Thomas, un architetto e suo più caro amico per sentire il suo parere professionale sulla casa, sullo stato del terreno e delle mura, degli eventuali impianti e soprattutto sulla fattibilità e tempi della ristrutturazione.
<<Ciao Thomas, tutto ok? Mi dispiace, so che avrei dovuto avvisarti prima, ma ti prego dimmi che oggi puoi dedicarmi solo qualche ora, ho assolutamente bisogno del tuo aiuto!>>
<<Va bene, va bene, non preoccuparti, oggi pomeriggio sono libero. Che succede? >>
<<Credimi, non so spiegarti il motivo, ma sento che finalmente ho trovato la casa che desideravo! Vorrei tanto che mi accompagnassi a vederla>>
<<Wow che bella notizia! Si' certo, il tempo di prepararmi e sono da te>>.
Elisa sapeva, in cuor suo, di aver già scelto quella casa dal primo momento in cui aveva letto quel cartello sulla vetrina dell'agenzia.
Del resto era fatta così, se qualcosa la entusiasmava nessuno riusciva a fermarla, a ostacolarla o a farle cambiare idea.
Non avrebbe, in nessun caso, sentito ragioni.
Invero, per tutto ciò che riguardava la sua vita privata e professionale era determinata, risoluta e ostinata. Se doveva raggiungere un obiettivo o realizzare un progetto, metteva in campo tutte le sue energie per portarlo a termine nel migliore dei modi possibili.
Thomas era suo amico da molto tempo, si erano conosciuti durante una vacanza estiva a Rimini, passata con un gruppo di amici. All'epoca aveva venticinque anni e lui ne aveva appena trenta. Inizialmente non provavano alcuna simpatia l'uno nei confronti dell'altra e per la maggior parte del tempo, durante quella settimana, si ignorarono del tutto.
Thomas proveniva da una famiglia molto più che benestante. Il padre era un famoso avvocato penalista e la madre, a cui doveva il nome, era nata e cresciuta in Inghilterra ma si innamorò follemente dell'Italia e della sua cultura, così decise di trasferirsi per frequentare l'università a Roma e ora insegnava storia e letteratura italiana in un liceo classico.
Per questi motivi, Thomas aveva ricevuto un'ottima educazione, oltre che rigida e raffinata.
Tuttavia, nonostante fosse cresciuto in ambienti altolocati, era un ragazzo umile, molto sensibile e leale.
Era alto e snello, il suo fisico era slanciato ma aveva le spalle larghe e pettorali scolpiti, grazie ad un'assidua frequentazione della palestra.
I suoi capelli erano ricci e di un castano scuro; gli occhi grandi e a mandorla erano di un colore verde intenso; la carnagione olivastra incorniciava dei lineamenti marcati; il naso piccolo e delicato con la punta leggermente all'insù; le labbra rosee e carnose.
Senza dubbio era un uomo attraente che difficilmente passava inosservato; sicuro di sé perché consapevole del suo fascino, anche se a volte poteva risultare un po' arrogante e presuntuoso. Proprio per questo motivo, almeno inizialmente, Elisa lo aveva del tutto ignorato. Quel suo atteggiamento, a tratti strafottente, la indispettiva in modo particolare, ma con il passare del tempo ebbe la possibilità di conoscerlo a fondo e dovette ricredersi. 
Infatti, tornati in città si ritrovarono nelle uscite di gruppo e gradualmente il loro rapporto crebbe.
Elisa cominciò ad apprezzare il suo intelligente sarcasmo e presto si rese conto che quel carattere introverso e scontroso, celava al contrario un'estrema dolcezza, sensibilità e fragilità.
Iniziarono a trascorrere molto tempo insieme, a parlare, a confidarsi e a poco a poco a fidarsi l'uno dell'altra.
Nacque così un autentico rapporto di amicizia basato su un affetto genuino, su una comprensione profonda, sul reciproco rispetto, su un mutuo sostegno, su sincerità e stima.
Vi era anche un'innegabile reciproca attrazione fisica, entrambi erano indiscutibilmente piacevoli e di bell'aspetto e spesso le persone li osservavano con ammirazione pensando a quanto fosse attraente e affiatata quella coppia.
Tuttavia, entrambi tenevano a quel rapporto costruito nel tempo, coltivato con costanza e impegno e non volevano rischiare di metterlo in pericolo.
Così, si recarono insieme sul posto per visitare la casa e dopo un primo rapido sopralluogo, Elisa esordì <<Allora, dimmi che ne pensi, ti piace?>>
<<Si', mi piace moltissimo, tuttavia devo dirti che il risanamento e la ristrutturazione richiederanno del tempo, ci vorranno dei mesi di lavoro e ...>>
Elisa non gli diede neanche il tempo di terminare la frase che subito replico' << Sì lo so che è messa male ma credo abbia delle enormi potenzialità che con mesi di lavoro e un po' di pazienza potremmo riuscire a sfruttare al massimo, non trovi?>>
<<Stavo per dire la stessa cosa, ma come al solito non me ne dai il tempo! Dico solo che mi sembra splendida e trovo incredibile che possa essere svenduta per quelle storie assurde che mi hai raccontato. Tuttavia lo stato attuale è il peggiore che potessimo trovare, ma credo che riusciremo a realizzare un bel progetto. Tra l'altro sono quasi certo che tu abbia già deciso o sbaglio?>>
<<Hai ragione! Sai, c'è qualcosa di inspiegabile in questo luogo che mi ha affascinato e conquistato fin da subito. Ti prometto solennemente che avrò pazienza, tanta tanta pazienza!>>
<<A questo ci credo un po' meno! Comunque dammi qualche giorno per le ultime verifiche, così da avviare i lavori quanto prima. Vediamoci con calma e realizziamo il progetto nei dettagli, credo tu abbia le idee abbastanza chiare e questo renderà le cose più semplici e veloci>>
<<Era proprio quello che volevo sentirti dire! Grazie, come farei senza di te!>>
Elisa era entusiasta, lo abbracciò e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia.
Thomas sorrise perché ormai la conosceva bene; era sempre stata impaziente e istintiva tuttavia, questa volta, se davvero intendeva realizzare il suo sogno avrebbe dovuto essere molto più che paziente e tollerante.
La mattina seguente Elisa tornò all'agenzia immobiliare con una proposta d'acquisto per circa diecimila euro in meno rispetto al prezzo di vendita iniziale.
La signora dell'agenzia appena la vide di nuovo sulla porta, rimase stupita e restò praticamente di stucco quando apprese che Elisa era realmente intenzionata ad acquistare quella casa.
Tra sé e sé pensò che in fondo se l'era proprio cercata; aveva provato in tutti i modi a dissuaderla e informarla sui pericoli di quella casa "maledetta", quindi poteva sentirsi libera di assolvere la sua coscienza e di accettare l'offerta di quella sconosciuta così testarda.
L'affare era così concluso, i documenti firmati e le pratiche avviate.
Qualche giorno dopo Elisa e Thomas si incontrarono per studiare il progetto, così da  poter cominciare i lavori il prima possibile.
Thomas sapeva come muoversi, aveva i giusti agganci con diverse ditte con le quali da tempo collaborava.
Elisa, dal canto suo, aveva un'idea precisa sulla casa che desiderava realizzare.
Così, circa un anno dopo l'acquisto, i lavori di ristrutturazione erano finalmente terminati.
Thomas era soddisfatto del risultato ottenuto e quel giorno la strinse forte a sé e insieme risero e gioirono. Elisa gli fu immensamente grata per tutto ciò che aveva fatto per lei.
La sua casa era davvero meravigliosa, ben oltre le sue migliori aspettative.
Mentre ammirava quello che d'ora in poi sarebbe divenuto il suo nido e il suo rifugio, si sentiva felice come ormai non le accadeva da diverso tempo.
Realizzò e comprese il senso profondo della felicità, della sua felicità... non uno stato permanente e utopico di assoluto benessere, condizione impossibile da raggiungere e ancor più da preservare, ma quei semplici e istintivi attimi di appagamento, quella sensazione di soddisfazione nel veder realizzato quel desiderio in cui aveva fermamente creduto, quel sorriso che sentiva provenire dalle profondità dell'anima e quel prezioso momento di condivisione di tutto questo con il suo straordinario amico e insostituibile alleato.

Cari lettori/lettrici, che ne dite, anche per voi la felicità è quell'attimo intenso e fugace d'incontenibile gioia e pienezza?
Quel preciso istante in cui tutto sembra avere un senso? ...

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