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Il primo giorno di scuola è sempre traumatico, o almeno lo è sempre stato per Juanjo. Quest'anno in maniera particolare.

Tutta l'ansia che aveva accumulato durante le settimane prima dell'inizio cominciava a farsi sentire; sicuramente avere degli amici con cui sfogarsi lo aiutava, ma nulla avrebbe potuto eliminare l'etichetta di "evento traumatico" dalla giornata di inizio delle lezioni.

L'orologio segnava le sette di mattina, la sua prima lezione sarebbe stata in meno di due ore, solo il pensiero lo mandava in tilt.

"Non possono pretendere che un ragazzo di vent'anni debba sopportare tutta quest'ansia" esclamò a nessuno in particolare, la cucina era vuota.

"Drammatico!"

Martin. Il fantasma aveva la testa che sbucava dal soffitto sopra al tavolo da pranzo e stava rivolgendo a Juanjo uno sguardo divertito. L'umano non si era ancora abituato al modo inaspettato con cui il ragazzo si palesava ogni volta.

Lo guardò roteando gli occhi "Facile per te, non devi nemmeno andarci all'università!"

"Mi piacerebbe però"

Era sceso e si era seduto sul ripiano della cucina, aveva uno sguardo un po' intristito. Juanjo decise di provare a tirarlo su: "Cosa ti piacerebbe studiare?"

Il più piccolo lo fissò con aria compiaciuta e si fermò per riflettere un momento con una mano sul mento.

"Qualcosa che abbia a che fare con lo spettacolo, mia mamma mi portava a teatro a volte quando c'era la luna piena."

La luna piena. Questa storia che i fantasmi potevano assumere forma umana e uscire solo nella giornata della luna piena lo rendeva triste. Martin si meritava di studiare quello che gli piaceva.

"Ti ci posso portare io, a teatro intendo"

Martin sorrise rivolgendo lo sguardo a terra. Quel ragazzo umano era sempre più interessante ogni giorno che passava. Decise di non dargliela vinta, voleva vedere quanto in là poteva spingersi.

"Non sembri il tipo da teatro" disse con un sorriso beffardo dipinto sul volto.

Juanjo rispose velocemente "No, ma tu sì".

Bastò quell'affermazione per zittire entrambi, Martin non sapeva come interpretarla e l'altro ragazzo nemmeno, era stata una frase impulsiva.

Era calato il silenzio, Juanjo sorseggiava il suo caffè mentre leggeva i valori nutrizionali su un pacco di biscotti mentre Martin giocherellava con un cucchiaio che aveva trovato sul ripiano.

Entrambi alzarono lo sguardo nello stesso momento.

"Il 23"

"Come prego?"

"La luna piena. Questo mese è il 23"

Juanjo annuì, perché glielo stava dicendo? Voleva davvero passare la sua unica giornata mensile da umano con lui?

"Sai già cosa vuoi fare?" Che risposta di merda. Non sarebbe potuto uscirsene con nulla di più idiota, lo sguardo di Martin sembrava deluso.

Complimenti Juanjo Bona, hai appena vinto il premio come miglior coglione.

Il fantasma rispose trascinando un po' le parole "Non so, ho tempo per pensarci mentre sei a lezione".

Sembrava quasi offeso, per così poco?

"A proposito di lezione, devo andarci"

In realtà sarebbe potuto rimanere ancora un'ora e mezza, ma non gli andava di mettersi contro un fantasma arrabbiato; mentre si alzava dalla sedia il più piccolo disse: "Ma hai ancora un'ora..."

Luna Piena || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora