La mattina di sabato ventitré Martin si svegliò immerso nel profumo dolce e zuccherato di pancakes e cioccolata. Si stropicciò gli occhi con il dorso della mano e si concentrò su quello che sentiva.
Come ogni volta sotto l'influenza della luna piena il suo corpo sembrava più pesante, non riusciva a fluttuare come al solito. A molti fantasmi dava un po' fastidio perdere questa abilità anche per solo una giornata, ma a lui piaceva da morire perchè significava essere più simile ad un vero umano.
Era ancora steso sul materasso improvvisato di coperte e cuscini a fissare il soffitto, perso nei suoi pensieri, quando percepì una presenza al suo fianco.
Juanjo lo stava guardando con un sorriso.
"La principessa è sveglia, buongiorno direi"
Martin rise, "Buongiorno anche a te".
Il fantasma si alzò in piedi dirigendosi verso i fornelli e inalò a pieni polmoni l'aria profumata che proveniva da quella cucina, si girò per fissare il ragazzo umano.
"Hai preparato la colazione?" disse cercando di frenare il sorriso a trentadue denti che voleva farsi largo sul suo volto.
"Sì, oggi è la nostra giornata. Cioè, è la tua giornata, io cercherò di renderla il meglio possibile", Martin si sarebbe facilmente commosso se l'altro non avesse aggiunto, "siediti che i pancake sono ancora caldi".
Come ogni volta Juanjo si rivelò un cuoco eccezionale, alla lista di cose che sapeva fare si era appena aggiunta la voce di "pasticciere".
Questi pancake ricoperti di zucchero a velo e cioccolato fuso erano sicuramente in cima alla lista delle cose più gustose che avesse assaggiato. Il più piccolo non ricordava l'ultima volta che aveva mangiato qualcosa di così dolce e così buono.
"Sono buonissimi, grazie"
"Figurati, è il minimo. E poi aspetta a ringraziarmi perché oggi ho programmato tutta la giornata con un sacco di cose".
Mangiarono la colazione guardandosi negli occhi e sorridendosi a vicenda, la consapevolezza dell'importanza di quella giornata provocando ad entrambi delle farfalle nello stomaco.
Il primo a finire fu Juanjo, che aspettò l'altro senza mettergli pressione, ci teneva che questa giornata per lui fosse perfetta, doveva essere il migliore appuntamento di tutta la sua vita.
"Sai, Juanjo", Martin parlò dopo aver deglutito l'ultimo boccone, "normalmente un appuntamento non dura tutta la giornata, no?"
"Beh, Martin", gli rispose imitando il suo tono scherzoso, "normalmente un ragazzo non deve organizzare un appuntamento per il suo fantasma che non esce mai di casa preoccupandosi che sia tutta una giornata speciale, no?"
"Touchè" si limitò a rispondere il più piccolo arrossendo. Sapere che Juanjo ci teneva veramente così tanto a quella giornata che l'aveva organizzata interamente in funzione del loro primo appuntamento gli faceva esplodere di gioia il cuore.
Dopo dieci minuti erano pronti ad uscire, Martin non riusciva a regolare i suoi battiti, un po' per l'emozione di visitare Madrid un po' per il ragazzo con cui l'avrebbe visitata.
Il più grande spalancò la porta e varcò la soglia per andare a chiamare l'ascensore, il fantasma lo seguì chiudendo l'appartamento alle sue spalle.
Mentre scendevano disse, "Ancora non mi sembra reale, sto sognando"
Juanjo rise, "Ti assicuro che è tutto verissimo"
Detto questo si incamminarono per le vie non ancora affollate, di tanto in tanto Martin chiudeva gli occhi e prendeva dei respiri profondi, l'aria era stranamente calda per essere una giornata di fine ottobre.
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Luna Piena || Juanjo e Martin
FanficIn un mondo dove esistono gli spiriti, due ragazzi provenienti da due realtà opposte si incontrano e non riescono più a fare l'uno a meno dell'altro. Non potrebbero essere più diversi, un fantasma e un essere umano. O dove Martin, fantasma, e Juanjo...