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Te lo prometto.

Quelle parole continuavano a risuonare nella testa dello stesso ragazzo che le aveva pronunciate una settimana prima. Ancora doveva capire perché Martin avesse detto tutto ciò.
Pensava che forse avrebbe dovuto parlargliene, avrebbe dovuto chiedere cosa avesse fatto per fargli sentire il bisogno di dire qualcosa del genere.
Però non l'aveva fatto.

La notte prima avevano dormito insieme, come era diventato abitudine da quando si erano baciati per la prima volta.
Era uno dei suoi momenti preferiti della giornata, però ieri era stato speciale.
Speciale perché non si erano limitati a dormire, erano andati un po' più in là, anche se ancora non l'avevano fatto.

Entrambi volevano andare con calma. Avevano bisogno che le cose non andassero troppo velocemente per potersi abituare piano piano al cambiamento della loro vita.

In ogni caso nessuno gli toglieva la possibilità di ripensare a quello che era successo la notte prima.
E Alex se ne era accorto.

Si trovavano nel corridoio dell'università, l'amico aveva passato la mattina senza togliergli gli occhi di dosso, Juanjo sentiva i pensieri muoversi nella sua testa.

"Allora", cominciò mentre mescolava con un cucchiaino il caffè appena uscito dalla macchinetta, "successo nulla ieri sera?".

Il ragazzo arrossì non riuscendo a trattenere un sorriso, "Perché?".

"Hai questa faccia strana"

"Non è vero", tentò di difendersi invano Juanjo.

"Non volevo chiederti nulla perché c'era anche Denna e probabilmente conoscendoti ti vergogni, però con me puoi parlare, sai?"

Non aveva molto senso continuare a negare l'evidenza ora che il suo amico aveva reso chiaro il fatto che sapesse cosa era accaduto.
Ovviamente non si vergognava di quello che avevano fatto, e nemmeno se ne pentiva, solo che dirlo lo faceva sentire strano, troppo esposto.

"Non so cosa vuoi che ti dica..."

"Sì che lo sai. Però se non vuoi dirmi che sei andato a letto con Martin significa che hai bisogno di tempo per renderti conto che non è stato un sogno ma la realtà", disse con nonchalance, come se fosse un discorso che affrontavano ogni giorno.

Per poco Juanjo si soffocò con l'aria che stava respirando, "Non siamo andati a letto! O almeno, non tecnicamente... abbiamo fatto altro... come dire..."

Alex gli diede una pacca sulla spalla, "Non ho bisogno dei dettagli amico, e nemmeno serve che diventi rosso come un pomodoro. Posso farti da sessuologo se vuoi"

"Alex!"

"La mi offerta rimane valida", disse allontanandosi per entrare in aula. Era quasi l'ora d'inizio delle lezioni.

Juanjo non riuscì a rimanere tranquillo quando la professoressa cominciò a parlare di esami, orali, scritti e tutto quello che sarebbe cominciato di lì a poco.
Non si sentiva pronto, l'unica cosa che voleva era tornare al suo appartamento, accoccolarsi a Martin sul divano e guardare un film.
Che l'università vada a farsi fottere.

Ok, non poteva affrontare le cose in questo modo. Gli sarebbe piaciuto, ma non poteva.

"Fossi in te smetterei di pensare al tuo fidanzatino e presterei attenzione"

Il sussurro di Alex lo fece girare di soprassalto, "Come facevi a sapere che pensavo a Martin", poi si corresse, "Volevo dire, cosa ti fa pensare che stia pensando a Martin?"

Alex scosse il capo ridendo per poi rivolgere l'attenzione alla lavagna.
Pensare a Martin era controproducente.

Tornò a concentrarsi sui suoi appunti, cercando di riordinare le idee il più possibile sul suo prossimo esame, nonché primo esame universitario della tua vita.
Di fianco ad Alex e Denna si sentiva così piccolo, loro avevano già affrontato quello che lui stava passando ora, per quanto tentassero di dirgli che sarebbe andata meglio di quanto si aspettava lui non riusciva a rimanere tranquillo davanti alle possibilità che gli si aprivano davanti.

Luna Piena || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora