7.

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Non era la prima volta che a Juanjo piaceva un ragazzo. Quando era in terza superiore aveva preso una grandissima cotta per uno dei suoi compagni di classe, che tra l'altro era pure uno dei suoi migliori amici all'epoca.

Ricordava ancora le sensazioni che provava ogni volta che lo vedeva, ogni volta che si stringevano la mano per salutarsi.

Quello era stato un periodo molto strano e molto difficile.

Non gli aveva mai rivelato i suoi sentimenti ovviamente, anche perché quel suo amico era fidanzato con una ragazza, Lara, dell'altra sezione. Gli era sempre bastato guardarlo e tenerselo come amico.

Ora però sentiva che le cose con il fantasma erano diverse. Da un lato c'era sicuramente il fatto che vivere insieme ad una persona che potenzialmente ti piace ti porta a fartela piacere ancora di più (soprattutto se quella persona è Martin), dall'altro invece imperversava il pensiero, di speranza e paura, di essere ricambiato.

Paura per ovvi motivi, speranza perché se davvero fosse stato così Juanjo si era reso conto che probabilmente avrebbe fatto cedere la muraglia che si era costruito attorno.

Che strano. Solo un giorno prima aveva paura anche solo a pensare che un ragazzo lo attraesse e ora era lì nella sua cucina a preparare il pranzo pensando addirittura al suo futuro con un certo ragazzo. Juanjo pensò che Madrid gli stava facendo bene, i suoi nuovi amici gli stavano facendo bene, Martin gli stava facendo bene.

Un dubbio esistenziale gli attraversò la mente: e se in realtà a Martin non piacessero i ragazzi?

Aveva dato per scontato che l'atteggiamento che aveva nei suoi confronti fosse dato da un'attrazione, ma forse non era così, forse nemmeno gli era passato per la testa.

Forse avrebbe dovuto assistere a Martin che il giorno della luna piena usciva con qualche ragazza umana. Non gli piaceva quella prospettiva. Se Denna potesse sentirlo gli direbbe che questa era un'altra prova del fatto che il fantasma gli piacesse più di quanto voleva ammettere.

Probabilmente era vero, ma questo non era un suo problema ora come ora.

Aveva bisogno di parlare con Martin, capire delle cose e risolvere il dubbio che lo tormentava come un tarlo in un cassetto.

Neanche a farlo apposta, il fantasma apparve alle sue spalle.

"Sei già a casa?"

L'umano si girò con una mano sul petto per lo spavento.

"Sì, oggi ho lezione anche al pomeriggio, volevo passare a salutarti dato che non ci vedremo" gli rivolse un sorriso timido e portò lo sguardo a terra. Se manteneva la calma poteva gestire al meglio la questione sentimenti.

"Non ti avevo sentito entrare, stavo leggendo"

Juanjo si girò di nuovo verso i fornelli per evitare di bruciare tutto. "Che leggevi?"

"Maurice. L'hai mai letto?"

No, non l'aveva mai letto, era un'ottima scusa per sentire il fantasma parlare. Adorava la sua voce quando gli spiegava qualsiasi cosa.

"No, di che parla?"

Era il turno di Martin di sorridere imbarazzato. "Se te lo racconto poi non lo leggi", era un'affermazione.

"Ma che dici? Dimmi di cosa parla e ti giuro che lo leggo"

Si fermò per riflettere e poi disse: "Mmm, parla di questo ragazzo, Maurice, che si innamora di uno dei suoi compagni di università, Clive, però credo che non finirà bene..."

Juanjo deglutì senza farsi notare troppo, "Perchè dici?"

"Non so, credo che Clive abbia paura, di stare con Maurice intendo"

Luna Piena || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora