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"Tranquillo amo, vedrai che tutto andrà benissimo, ti stai preparando da un mese per questo esame"

Juanjo era seduto insieme ad altri ragazzi del suo corso fuori dall'aula dove avrebbero sostenuto il primo esame della sessione. Denna stava tentando di tranquillizzarlo da dieci minuti, mentre Alex camminava avanti e indietro per il corridoio ripetendo a voce alta alcune formule che aveva studiato la sera prima.

Dentro di lui c'era qualcosa che gli diceva che era pronto, che tutto sarebbe filato liscio come l'olio, quel qualcosa era la voce di Martin.
Allo stesso tempo però erano presenti quelle voci che lo tiravano sempre più a fondo, facendolo affogare dentro alla sua stessa testa.

Il suono della porta che si apriva bruscamente lo riportò alla realtà, la sua amica era seduta al suo fianco con una mano sulla sua schiena per calmarlo. Si interruppe quando notò che uno dei suoi professori stava nominando gli studenti affinché entrassero in aula.

"Bona"

Juanjo si alzò con una forza che in quel momento non era sua, gli tremavano le ginocchia e ogni suo muscolo era teso.

"Buona fortuna", sussurrò Denna mentre si alzava per andare a stringere la mano di Alex.

Se solo Martin non fosse stato bloccato in casa, sapeva che sarebbe stato lì con lui in quel momento.

Una volta seduto tentò di concentrarsi, tentò di non pensare che se falliva tutto avrebbe cominciato a declinare piano piano. Non poteva permetterselo.
Il professore annunciò l'inizio della prova e Juanjo si trovò totalmente paralizzato di fronte alle domande.

Sapeva le risposte, ne era sicuro, ma non riusciva a darle, c'era una specie di blocco nel suo cervello. Una specie di diga i cui argini sembravano reggere troppo bene in quel momento.
In quel momento Juanjo era un lago e il test un villaggio che aveva bisogno di acqua e non avendo sbocchi sul mare aveva provato ad attaccarsi al lago, senza riuscirci al meglio.

Cominciò a scrivere alcune risposte e risolvere alcuni problemi senza essere più sicuro di nulla, tranne che del fatto che si chiamasse Juanjo Bona.

Intorno a lui alcuni studenti sembravano essere troppo tranquilli per aver davanti la sua stessa prova. Forse il destino gli aveva fatto arrivare un test più difficile di quello degli altri, non era possibile però forse era così.

Una ragazza dai capelli lunghi e ricci stava guardando la prova con aria soddisfatta, quando si alzò per consegnare Juanjo si rese conto che già metà del tempo era passato.
Doveva finire.

Tutto quello che scriveva non gli sembrava giusto, come da quando era entrato in aula, credeva di non sapere più nulla.
C'era una tale confusione nella sua testa che sapeva che avrebbe fallito.
Ma doveva dimostrare che era almeno in grado di provarci.

Una volta completate tutte le riposte alle domande non c'era più modo di tornare indietro, si alzò con lentezza per consegnare la sua prova e uscire dall'aula in silenzio.
Nemmeno si accorse che Alex era ancora dentro.

Mentre camminava verso l'uscita sentiva che qualcosa gli bagnava le guance, una sensazione che gli pungeva gli occhi, non si era accorto di star piangendo.
La sua visione era già offuscata nel momento in cui spinse aperta la porta per uscire.

Si ritrovò nello stesso corridoio di prima, solo che non c'erano studenti che attendevano di entrare, solo qualche persona seduta in attesa che qualcuno che conoscevano uscisse.

Quasi non si rese conto che Denna stava arrivando verso di lui, continuò a camminare con lo sguardo perso verso l'uscita dell'edificio.
Era da tanto tempo che non sentiva quella sensazione di disagio provocata dalla certezza di star deludendo chi lo circondava.

Luna Piena || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora